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Il senso di inadeguatezza.
di Emanuela Governi  ( amy.ge@libero.it )

11 ottobre 2016





"Nino non aver paura di sbagliare un calcio di rigore, non è mica da questi particolari che si giudica un giocatore..."


 

PianetaCounseling

 

Inadeguato: "che manca dei requisiti necessari; inferiore al giusto, al dovuto; non rispondente; non commisurato per difetto; inferiore, insufficiente". Quindi, inadeguato è chi non ha i requisiti necessari... che esempio migliore dell’immagine di questo Panda... questo panda potrebbe mai essere adeguato a diventare un lottatore di Kung Fu?...

Scopriamolo...

Po, il panda ciccione protagonista e figlio di Ping, un’anatra cinese che possiede una spaghetteria: Po aiuta il padre nella conduzione della spaghetteria però nel suo animo nasconde la passione per il Kung-fu, ed infatti ogni notte sogna sempre di esserne un maestro riconosciuto e molto abile. Il padre, sapendo dei sogni del figlio, cerca di riportarlo costantemente alla realtà esortandolo ad amare il lavoro nella spaghetteria.

Un giorno viene annunciato che il Maestro Oogway proclamerà il guerriero dragone durante una cerimonia. Il maestro Shifu e tutti pensano che questo venga scelto fra i 5 cicloni cioè i più bravi praticanti di kung-fu conosciuti...Po che vuole assistere alla cerimonia fa di tutto per andarci ed il padre gli dà il compito di andare a vendere gli spaghetti durante l’evento, ma di fronte alle tante scale da fare per raggiungere il tempio il panda lascia il suo carrello e corre verso la cima arrivando però in ritardo. A questo punto escogita mille stratagemmi per entrare e grazie ai fuochi di artificio che si applica sul sedere riesce a precipitare dentro il tempio proprio davanti al Maestro Oogway nel momento in cui egli sta puntando il dito verso il futuro guerriero dragone...il panda atterra proprio davanti al dito del Maestro ed è così che Po è proclamato guerriero dragone davanti all’incredulità di tutti e alla contrarietà di Shifu che contesta immediatamente al Maestro Oogway la scelta: "ma Maestro, è stato un caso che il panda sia caduto davanti a voi!!" ed Oogway "caro Shifu, il caso non esiste..." . E così inizia l’avventura di Po: un solo personaggio che crede in lui e sette (i 5, il maestro Shifu e il padre) che rimangono contrariati della scelta.

Sono molti i punti di riflessione che il cartone suggerisce a proposito di molte dinamiche. In particolare vorrei tracciarne qualcuna sul senso di inadeguatezza...

I. L’aspetto del senso di inadeguatezza.

Credo che non si poteva scegliere immagine migliore del panda per rappresentare Po:goffo, ingombrante, indifeso, tenero...

Quando ci si sente fuori posto, non all’altezza, è facile che ogni nostro movimento ci appaia poco armonico rispetto all’armonia della situazione in cui entriamo. Ci appare poco armonico ... E lo è. L’armonia è "Accordo e proporzione tra le parti che formano un tutto" .. e il panda non riesce a sentirsi parte di quel tutto per cui i suoi movimenti e le sue azioni appaiono note stonate.

Ingombrante: quando ci sentiamo fuori luogo tendiamo ad ingigantire la nostra figura nel senso fisico del termine... ciò perché:

A)vorremmo nasconderci e ci sentiamo dei giganti... nessun posto andrà bene per noi...

B) sentiamo di dar fastidio, di essere "fuori luogo".

Il Panda è un gigante della natura ... grande e grosso ma...

Indifeso: che armi ha? Quali sono i suoi requisiti, le sue capacità nella sacra arte del Kung Fu?

"Esiste, non so, un livello zero da cui cominciare?" e Shifu "livello? Non esiste nessun livello". Dopo avere fatto una magra figura davanti a tutti, Po esce molto malconcio dalla sala allenamenti e Shifu "adesso esiste il livello zero.."

Ognuno degli altri animali seppur più piccoli di lui ha le sue armi, le sue capacità... lui quali ha? È facilmente attaccabile, e, soprattutto, è insicuro.

Il padre, per protezione o per mancanza di fiducia nelle qualità del figlio, lo incita a lasciar perdere ... a non mettersi a confronto col mondo, ma a continuare a fare ciò che è sicuro di saper fare:spaghetti.

Gli altri animali lo ridicolizzano e provano rabbia nei suoi confronti perché il Maestro Oogway lo ha scelto senza che egli abbia mostrato meriti... il maestro Shifu lo attacca, lo considera un "caso perso"... eppure egli stesso, a causa di insegnamenti sbagliati, con i suoi allenamenti ha contribuito a creare il nemico minaccioso di tutto il cartone: Tai Lung, che aspira a diventare il guerriero dragone.

Oltre a ciò che pensano gli altri, è Po stesso che si sente una nullità: ha il peso della responsabilità di essere stato scelto dal Maestro Oogway come guerriero dragone ma non sente di esserlo, non si sente capace, all’altezza degli altri, ....non adatto... avverte quel compito troppo grande per lui... lui fa spaghetti, è grosso... "faccio schifo!"

Si avvilisce, si allontana, scarica la sua frustrazione come sa fare... e quante volte è capitato ad ognuno di noi? La voglia di scappare, di "mollare tutto", di tornare a casa, di continuare ciò che si stava facendo...ciò che non ci metteva in crisi... ma davvero non ci metteva in crisi?

In momenti del genere viviamo una sorta di dilemma perché:

a) Fuori dalla nostra routine ci sentiamo inadeguati; b) dentro la nostra routine ci sentiamo... inadeguati!

Si... il senso di inadeguatezza non è un qualcosa che deriva da un luogo esterno ma interno a noi... nel primo caso (a) ci sentiamo inadeguati perché paragoniamo (molte volte in maniera non neutrergica e logica) le nostre capacità con standard e capacità conquistate dagli altri. Ma chi sono gli altri? Hanno davvero più possibilità del Panda per quello che è l’obiettivo finale?

Nel secondo caso (b) ci sentiamo inadeguati perché dentro sentiamo che non è quello il nostro posto, che non vogliamo fare spaghetti, che ci stiamo sprecando per ciò che non ci piace, che non ci valorizza, che non ci stimola. Uguale: siamo inadeguati per fare spaghetti.

Ecco un piccolo flash del film che penso rappresenti perfettamente l’immagine del conflitto che viviamo quando ci sentiamo "inadeguati"... e la saggezza del grande maestro che lo ha scelto come guerriero dragone...

II. La gestione del senso di inadeguatezza: Che fare allora?

Diventare persone migliori, più ricche, amanti della verità, di scoprire le nostre potenzialità e i nostri limiti.

Usare la logica: rispetto a quale standard ci sentiamo inadeguati? In cosa ci riteniamo carenti? Possiamo sviluppare altre capacità? Chi sono gli altri con cui ci confrontiamo? Qual è l’obiettivo da raggiungere? Siamo inadeguati per quell’obiettivo?

Allenarsi duramente, con sacrificio ed umiltà per tentare di scoprire il contributo che noi possiamo portare...

Fare come Po: mettersi in discussione, avere un atteggiamento umile, sganciarsi da cattivi condizionamenti del passato, aumentare la fiducia in sé stessi scoprendosi... apprezzare l’aiuto di un maestro per evolvere e amare il percorso... quel percorso che ci permette di costruire autonomia e autorealizzazione, che ci permette di sbagliare, di capire, di DIVENTARE il guerriero dragone.

È simbolico anche il segreto della tanto agognata pergamena che, si dice, contenga un contenuto importantissimo che solo il guerriero dragone potrà leggere...

Quando Po la apre vede che... non c’è scritto niente; l’unica cosa che mostra è il riflesso di chi la apre...

Cosa significa lo si capisce dalle parole del padre che, per la prima volta aiuta il figlio parlando della sua ricetta speciale: "l’ingrediente segreto è...è...è niente!" Po "niente? non c’è nessun ingrediente, nessuna salsa segreta?" Ping "no, niente, per rendere speciale una cosa basta credere che sia speciale"

Egli è diventato capace di accettarsi come essere unico ed irripetibile dotato di capacità e limiti, di forze e debolezze e questo è il segreto della pergamena: egli ha raggiunto la consapevolezza di essere un guerriero... come gli altri ma unico nella sua originalità... un segreto che il suo antagonista non avendo fatto lo stesso percorso duro e difficile di ricerca della verità non potrà accettare: la sua immagine riflessa lo manderà su tutte le furie...

"...12 anni e il cuore pieno di paura...Nino non aver paura di sbagliare un calcio di rigore, non è mica da questi particolari che si giudica un giocatore... un giocatore lo vedi dal CORAGGIO, DALL’ALTRUISMO, DALLA FANTASIA... il ragazzo si farà, anche se ha le spalle strette..."(La leva calcistica del 68, F.De Gregori)

 

 

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