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Quando le bugie falliscono.
di Francesca Ferrari  

17 maggio 2003

Un'inflessione che tradisce la voce, un cambiamento di espressione e tanti altri particolari, possono rivelare "inganni".


 

Diverse sono le ragioni che portano al fallimento della bugia. Noi prenderemo qui in considerazione solo gli errori che il bugiardo compie suo malgrado, nel momento in cui mente e che costituiscono i segni rivelatori dell’inganno.

Un’inflessione particolare della voce, un movimento del corpo, un cambiamento di espressione nel volto, una respirazione affannosa, un battito cardiaco accelerato, possono essere involontari segni rivelatori dell’inganno.

E’ difficile per il mentitore impedire che questi segni lo tradiscano. Infatti, quando sopravviene un’emozione, i cambiamenti sono automatici ed immediati. Se le emozioni sono intense, producono delle alterazioni involontarie, che è difficile dissimulare: movimenti del corpo, cambiamenti di postura, alterazioni del viso, tono di voce.

Lo sforzo di controllare tali emozioni può essere così intenso da dare nell’occhio. Allo stesso modo diventa difficile fingere un’emozione che non si prova. Esistono, poi, alcune emozioni particolarmente intense che rendono ancora più difficile l’inganno e più grande lo sforzo per mascherarlo: la paura di essere scoperti, il senso di colpa ed il piacere della beffa.

Il timore di essere smascherati, in forma lieve, può essere positivo perché rende più accorto il bugiardo. Ad un livello più alto, invece, dà luogo a segni comportamentali facilmente rilevabili da un occhio esperto. Quando poi la paura diventa eccessiva, ottiene, addirittura, un effetto contrario. A volte, la paura di essere scoperto del mentitore, può essere confusa con la paura di non essere creduto dell’innocente. Distinguere le due forme di paura è veramente difficile. Un ruolo importante gioca, in alcuni casi, la personalità di chi mente: mentre alcuni quando mentono diventano fortemente ansiosi, altri, al contrario, lo fanno senza difficoltà, forse perché la consuetudine all’inganno e l’averla fatta franca riducono al minimo la paura di essere scoperti.

Anche il senso di colpa, cioè quell’emozione spiacevole che si prova nel mentire, può essere o lievissimo o tanto forte da rivelare l’inganno grazie agli indizi che lasciano trapelare la verità. Talora l’emozione può essere così intensa da indurre alla confessione superando la paura della punizione. La mancanza assoluta di sensi di colpa è una caratteristica degli psicopatici. Gli specialisti concordano nell’affermare che uno psicopatico non commetterà mai errori che possano smascherarlo. I segni rivelatori del senso di colpa sono: sguardo sfuggente e tono di voce spento o agitato.

Esiste un’altra serie di sentimenti in grado di mettere in pericolo il buon esito della menzogna: si tratta del cosiddetto piacere della beffa. In questo caso chi mente può assaporare l’ebbrezza di aver superato una prova difficile che gli provoca euforia ed eccitazione. Tali sentimenti può provarli sia l’adulto (il marito che riesce ad ingannare la moglie), sia il ragazzino che considera la bugia come una specie di gioco divertente. Il piacere della beffa può essere così forte da spingere chi mente alla confessione al fine di ottenere l’ammirazione altrui. Ciò vale, ancora una volta, sia per gli adulti che per i ragazzi: ambedue possono essere tentati di pubblicizzare l’inganno attuato con tanta facilità e perizia.

Senso di colpa, paura e piacere possono rivelarsi attraverso l’espressione del viso, il tono della voce, i movimenti del corpo. Anche quando si cerca di nascondere tali emozioni, lo sforzo stesso per non farlo trasparire può dar luogo ad indizi rivelatori dell’inganno...

A buon intenditor....

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