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Dalla Filosofia alla Psicologia.
di Oretta Lanternari  ( oretta.lanternari@gmail.com )

24 ottobre 2018



Il Pensiero, nei tempi...


 

 

Origini e sviluppo della psicologia - rapporti con la filosofia

 

 In questa lunga indagine (a puntate) sulle origini e lo sviluppo della psicologia, cominceremo ad evidenziare i suoi rapporti con il mondo della filosofia da cui, come ogni altra scienza, ha avuto origine.

Il termine Filosofia deriva dal greco Philosophia (nome composto da Philèin, che significa Amare e Sophìa che vuol dire Sapienza), identifica l’Amore del sapere e si configura come un’indagine critica e razionale, intorno agli interrogativi di fondo che l’Essere Umano si pone circa se stesso e la realtà che lo circonda.

Proprio partendo da questo concetto generale, "Amore della Sapienza", si è indagato, interrogato, ricercato, scoperto il perché dei fenomeni psichici e fisici dell’essere umano, della natura e del cosmo e poi via via sempre più in modo parcellare, sempre più in modo specifico, ogni disciplina si è sganciata dalla matrice Filosofia, costituendosi scienza a sé e così si sono sviluppate tutte le altre discipline.

In poche parole la Filosofia, nel passato, concentrava in sé tutto lo scibile.

Si sostiene che la Filosofia Occidentale sia nata in Grecia, in quanto i greci sono stati il primo popolo a creare esplicitamente il modo di pensare Filosofico.

Perché si specifica occidentale ?

Perché prima dell’esordio della Filosofia greca, o contemporaneamente ad essa, nell’estremo Oriente, sono nate alcune delle più grandi esperienze Filosofiche Religiose dell’umanità .

Ad esempio mentre la Grecia e Roma giacevano ancora nella preistoria:

  • in Palestina, nel 3751 anni a.C. nasceva La Religione Filosofica Ebraica, la prima religione monoteistica;
  • in India, si sviluppava la corrente dell’Induismo, risalente probabilmente al 1300-1200 A.C.
  • in Persia , verso il VII secolo A.C. Zarathustra, si faceva profeta di una nuova visione, interpretando il mondo come un intreccio di positivo e di negativo e come un gigantesco campo di battaglia fra il Dio del bene Ohrmudz, e un Dio del male, Ahriman;
  • sempre in India verso la fine del VI secolo a.C. quando il pensiero greco era ancora agli albori, Gautama Buddha, traendo spunto da una meditazione sul dolore, dava origini ad una delle più notevoli Religioni Filosofiche della storia;
  • in Cina nel VI secolo a.C. visse e pensò Lao-Tze, autore della dottrina del Tao.

A lui si oppose Kung Fu- Tzu cioè Confucio(551-479 a.C.) fautore della tradizione delle grandi gerarchie sociali e dell’ordine politico.

Quindi se alcune nascono prima, diversamente dalla Filosofia greca degli inizi, che ha come oggetto di ricerca la conoscenza della natura e delle sue forze che tende sin dall’inizio a strutturarsi come un’indagine razionale, la Filosofia greca si fonda dunque, unicamente sulla forza del pensiero e in questo riconosce la sua unica guida.

La speculazione Orientale invece, si concentra soprattutto sui problemi esistenziali e religiosi, è immersa in un’atmosfera religiosa e intrisa di rappresentazioni fantastiche e mitiche. In tal modo la Filosofia è concepita come "via della salvezza" e il filosofo come "Illuminato" e "santo".

Una particolare attenzione va rivolta al Buddismo, che partendo da una analisi della sofferenza del vivere Buddha dice :

  • La nascita è dolore
  • La vecchiaia è dolore
  • La malattia è dolore
  • L’unione con quelli che non si amano è dolore
  • La separazione con quelli che si amano è dolore
  • Non ottenere quello che si desidera è dolore
  • L’origine del dolore è la sete o la brama di esistere, godere e potere.
  • La liberazione dal dolore è possibile mediante l’estinzione di tale desiderio tramite il Nirvana.

Appare, inoltre, logicamente possibile che la civiltà greca abbia potuto avvalersi delle cognizioni dei suoi più anziani vicini, gli egiziani e i mesopotamici.

Tuttavia gli occidentalisti, mettono in luce la profonda diversità di indirizzi e di metodi che separa la scienza dei greci, da quella degli altri popoli.

I greci tendevano a coltivare le scienze principalmente per desiderio di conoscenza e di comprensione del perché delle cose, invece le scienze sviluppate dagli egizi e dai mesopotamici, avevano carattere utilitaristico, soprattutto per scopi immediati e di pratico interesse.

È interessante ora vedere quali siano state le condizioni storiche e politiche che hanno facilitato la nascita della Filosofia in Grecia.

Le civiltà pre-greche hanno carattere autoritario e tradizionalista, in Grecia la situazione appare invece diversa :

In primo luogo all’antica monarchia patriarcale si sono succeduti governi e repubbliche di tipo aristocratico.

In secondo luogo al posto di uno stato accentratore, si è costituita una costellazione di Città-Stato.

In terzo luogo le aristocrazie dominanti non sono affatto assimilabili alle caste guerriere o sacerdotali dell’oriente, poiché quella greca è una civiltà in cui i sacerdoti, hanno poco potere e scarsa rilevanza.

Il mondo greco tende verso forme di direzione democratiche dello stato, che sono le prime della storia del mondo.

In un ambiente Socio-Politico del genere, caratterizzato dal cambiamento e dalla messa in discussione dei modelli cristallizzati del passato, la Filosofia ha avuto modo di emergere e di rafforzarsi in modo mai prima conosciuto, contribuendo essa stessa ad un ulteriore svecchiamento e laicizzazione della cultura.

Gli studiosi sono concordi nel riconoscere che in Grecia mancasse una classe sacerdotale, custode di libri sacri, ritenuti frutto della parola divina e quindi il libero pensiero dei filosofi, ha modo di affermarsi più facilmente.

Dr. Oretta Lanternari

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