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Alessandro Citro
Articoli di questo autore
Sguardi di solitudine.
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martedì 14 agosto 2012
di Giorgio Marchese, Alessandro Citro |
 "Se tu sei veramente un Medico, sappi che quando curi gli occhi, dietro gli occhi c’è la mente e dietro la mente c’è l’anima e che per curare gli occhi devi capire l’anima" (Socrate) . Molto presuntuosamente, credevamo di aver affrontato il confronto con la solitudine in maniera completa. Ci sbagliavamo. Meno male. E, almeno, per due motivi. Il primo: un sano contatto con quel realismo che ti fa capire quante altre scale dovrai salire, prima di iniziare a pensare di poter tirare i remi in barca. Il secondo: la possibilità di scoprire quante altre porte si schiudono, quando sei pronto ad osservare, umilmente, gli usci disponibili ad apririsi di fronte alla tua voglia di conoscenza. Un allievo va dal suo guru e gli dice che vuole la verità più di ogni altra cosa. Il maestro non risponde ma, inaspettatamente, lo afferra per il collo, lo trascina al vicino torrente e gli mette la testa sott’acqua fino a quando, il malcapitato, non giunge fino al limite dell’annegamento. Quindi, tiratolo fuori, gli chiede: "cos’era che volevi, più di ogni altra cosa, quando eri sul punto di morire?" - "L’aria!" - "Bene, quando cercherai la verità come, un momento fa desideravi l’aria... allora sarai pronto ad imparare!" (Antico racconto tibetano). Su l’Avvenire di fine luglio 2011, un bell’editoriale di Enzo Bianchi ci spiega che "il deserto e il giardino" costituiscono le due solitudini dell’uomo... PER LEGGERE TUTTO IL TESTO, CLICCARE SUL TITOLO.
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Piove...
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domenica 27 maggio 2012
di Giorgio Marchese, Vincenzo Andraous, Alessandro Citro |
 "A New York, c’è una violenza pazzesca. Sul giornale di oggi, c’era la notizia di un leone che si è liberato dallo zoo di Central Park ed è stato seriamente malmenato. (Bob Newhart). Ironia a parte, non è stato semplice imbastire l’editoriale della settimana cercando, soprattutto, di evitare luoghi comuni e analisi puramente demagogiche. "Piove, sui monti e sulle scale su petali e parole, sul cuore mio che batte... Piove sui poveri soldati sui campi abbandonati e sulla mia città" (Alex Britti). Al di là di chi sia stata la mano assassina (quella di un folle, di un terrorista, di un mafioso, o di un "deviato"), probabilmente è la prima volta che si colpisce una scuola e dei giovani studenti. La Scuola, come sosteneva Antonino Caponnetto (capo del pool di magistrati siciliani, all’epoca di Falcone e Borsellino), è l’unica via d’uscita da qualsiasi forma di mafia perché, con la cultura, si taglia l’erba sotto i piedi a tutti quelli che cercano di portare i giovani (senza prospettive) verso un mondo alterato che conduce all’antiStato. Quanto accaduto a Brindisi, sabato 19 maggio 2012, in quella scuola, potrà avere i colori, i connotati, l’identità che la Storia sarà capace di fornire... ma rimane il fatto che, il valore della vita umana è inalienabile, il ruolo delle persone è incancellabile. Così come, l’omicidio è imperdonabile. Più ancora, però, dovrà avere il "comandamento" fondamentale: i bambini, le donne, gli anziani, non si toccano, non si debbono toccare mai... PER LEGGERE TUTTO IL TESTO, CLICCARE SUL TITOLO.
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A mani nude nel parco...
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sabato 31 dicembre 2011
di Alessandro Citro |

Ma che ci fa un carcere, di fianco a un viale parco?
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Giuseppe Pontiggia.
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sabato 26 novembre 2011
di Alessandro Citro |

L’illustre bancario bibliofilo.
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L’identità calabrese.
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martedì 23 agosto 2011
di Alessandro Citro |

Lasceremo i campi, la casa, la donna che amiamo
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Al Mega.
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venerdì 5 agosto 2011
di Alessandro Citro |

Breve racconto sulla realtà degli ipermercati.
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Gli ultimi spari. A 10 anni dal G8 di Genova. Per non dimenticare.
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sabato 16 luglio 2011
di Alessandro Citro |
 Adesso che lo sento sulla pelle, so quant’è caldo l’asfalto di Genova alle cinque del pomeriggio di fine luglio. Volevo andare al mare oggi, c’era anche una mezza promessa fatta a Luca ma stamattina si era messo male, il cielo era annuvolato, grigio, non come è adesso blu intenso, che da sdraiato che sono lo noto ancora di più, blu profondo, limpido, assoluto da guardarlo ore e ore senza rumori, senza confusione. Certo, il tempo adesso ce l’ho ma è la confusione che non riesco a eliminare; tutti quanti che si agitano, urlano mi stanno addosso, mi parlano, mi toccano: c’è anche la scorta armata che mi protegge, che lusso! Ma non l’hanno capito che è stato un attimo? Anzi meno di un attimo e mi son trovato così sdraiato, lungo lungo sull’asfalto caldo, incredibilmente caldo. Se ci penso bene, se fossi andato al mare, sarebbe stata la stessa sìtuazione. Io sdraiato, il caldo soffocante, la confusione sulla spiaggia e il cielo blu profondo, limpido, assoluto così come è adesso, forse l’unica differenza sarebbe stata il passamontagna, me lo sarei tolto, al mare proprio non serve. Insomma avrei potuto spassarmela oggi, invece devo sopportare tutti questi che si dannano attorno a me, non mi mollano, tutti addosso, ma... PER LEGGERE TUTTO IL TESTO, CLICCARE SUL TITOLO.
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