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le parole difficili della lingua italiana - dalla lettera D alla lettera E-
di Maria Cipparrone  (  mariellacipparrone@libero.it )

15 gennaio 2005


DIZIONARIO DELLE "PAROLE DIFFICILI": dalla lettera D alla lettera E

  1. Dadaismo: sost. m. E’ quel Movimento artistico, fondato agli inizi del XX sec. A Zurigo, secondo cui l’arte, in opposizione agli schemi e valori costituiti della borghesia, doveva risiedere nella dissacrazione delle forme e dei significati, esprimendosi nell’immediatezza della percezione sensoriale, senza alcun intervento dell’intelletto o della cultura storica.
  2. Dalmàtica: sost. f. E’ la tunica che arriva alle ginocchia, con maniche larghe e corte, un’apertura per la testa e spaccata ai lati dalla cinta in giù: paramento proprio del diacono che il vescovo indossa nelle messe solenni, sotto la pianeta.
  3. Damascèno: agg. Della città di Damasco.
  4. Damaschinare: v. trans. Il termine significa lavorare una lama d’acciaio, di una spada o altro, con intarsi d’oro e d’argento.
  5. Dandismo: sost. m. Eleganza affettata e ostentata, accompagnata da modi e comportamento altrettanto ricercati.
  6. Datismo: sost. m. (o datità, sot. f.) 1) Il termine indica la ripetizione inutile di sinonimi durante un discorso; 2) L’errore di chi pretende di saper parlare bene una lingua straniera senza conoscerla.
  7. Datità: sost. f. 1) Oltre ad essere sinonimo di datismo, il termine si usa in filosofia per indicare ciò che è ammesso senza discussione, come fatto noto e certo; 2) In senso più stretto, è la condizione che si presenta immediatamente alla coscienza, perciò assunta come punto di partenza di ulteriori elaborazioni.
  8. Dàttilo: sost. m. E’ il piede della metrica greca e latina, formato da una sillaba lunga seguita da due brevi.
  9. Dattilologìa: sost. f. Indica quel modo di comunicare mediante segni posti in essere con le dita.
  10. Dattiloscopìa: sost. f. Il termine indica lo studio delle impronte digitali come mezzo di identificazione delle persone per scopi giudiziari.

  1. Daziòne: sost. f. 1) E’ uno dei modi di estinzione di un’obbligazione. Si verifica quando, in luogo della prestazione originariamente dovuta, il debitore ne può eseguire e ne esegue un’altra, con il consenso del creditore. 2) In senso eufemistico, il termine indica "compenso illecito, tangente".
  2. Deambulazione: sost. f. Il termine indica il camminare e, in genere,l’insieme dei movimenti con cui l’uomo si sposta sul suolo.
  3. Debbiare: v. trans. Significa "bruciare, su un terreno agricolo, per migliorarlo, le stoppie di cereali dopo la mietitura.
  4. Debordare: v. intrans. Il termine è sinonimo di "traboccare, straripare".
  5. Decampare: v. intrans. 1) In senso proprio, il verbo vuol dire "levare il campo"; 2) Più comunemente, ed in senso figurato, si usa per indicare l’allontanamento da un convincimento.
  6. Decantare: v. trans. 1) Il termine sta per "magnificare, esaltare fuor di misura"; 2) Sottoporre a decantazione, cioè alla sedimentazione e separazione di un liquido da particelle solide o di due liquidi non miscibili; 3) In senso estensivo, il verbo significa "eliminare elementi o sovrastrutture estranei da qualcosa, in genere da un’idea, un’opera, uno stile ecc., per renderli puri ed essenziali.
  7. Decèmviro: sost. m. E’ ciascuno di coloro che, nella Roma antica, appartenevano ad una magistratura collegiale composta da dieci membri.
  8. Decére: v. intr. Il verbo, che nel suo significato più antico e letterario significa "essere conveniente, appropriato" ecc., è usato raramente solo nella terza persona singolare del presente ed imperfetto indicativo ( "dece, deceva") e al participio presente ("decènte").
  9. Decìduo: agg. E’ detto di organo animale o vegetale che, dopo un certo periodo di tempo o dopo aver svolto la sua funzione, si stacca dal punto di insediamento e cade, per es. le foglie nelle piante di latifoglie.
  10. Dècima: sost. f. 1) E’ il tributo su beni o rendite, commisurato alla decima parte del loro valore; 2) In Grecia e Roma antiche, era il tributo consistente in 1/10 dei prodottidel suolo pubblico, che il coltivatore doveva allo Stato; 3) Nel Medioevo, invece, le "decime ecclesiastiche" o "sacramentali" erano dovute alla Chiesa come corrispettivo dell’amministrazione dei Sacramenti.

 


  1. Declinare: v. intr. 1) Il verbo sta per "piegare verso il basso, calare, volgere al termine", per es.: "Il giorno declina"; 2) Inoltre, può significare "perdere vigore"; 3) Deviare.
  2. Come verbo transitivo, invece, può indicare: 1) Flettere un nome, aggettivo o pronome secondo i casi, il genere e il numero; 2) Rifiutare, per es. "declinare un invito"; 3) Dichiarare, manifestare.

  3. Declìvio: sost. m. Il termine è indicativo di una "lieve pendenza". Per es.: "Un terreno in declìvio".
  4. Decombènte: agg. Significa "rivolto, piegato verso il basso".
  5. Decontraziòne: sost. f. Il termine indica il "rilassamento muscolare".
  6. Decoziòne: sost. f. 1) Vuol dire "fare un decotto"; 2) Può significare "estrazione in liquido caldo di sostanze solubili, medicamentose, da altre sostanze e il liquido in cui sono state sciolte si chiama "decotto"; 3) In diritto, è lo stato di insolvenza del debitore; 4) In economia, indica lo stato di dissesto di un’azienda.
  7. Decreménto: sost. m. Il termine è indicativo di una "diminuzione", un "calo". Per es. "Decremento della popolazione".
  8. Decretale: agg. E’ detto di costituzione e decreto papale, redatto in forma scritta e contenente, spesso, norme di diritto.
  9. Decùbito: sost. m. Indica la posizione assunta dal malato che giace a letto. Per es. "Decùbito supino, laterale, prono".
  10. Decussare: v. trans. Il verbo vuol dire "incrociare, intersecare".
  11. Defaticaménto: sost. m. Nello sport, è l’esercizio leggero e di breve durata che si pratica per eliminare, dopo un grande sforzo, l’acido lattico accumulatosi.

 

  1. Defatigare: v. trans Il verbo significa "stancare eccessivamente, affatigare, logorare".
  2. Defatigatòrio: agg. Nel linguaggio giuridico, è detto di espediente giudiziario teso a protrarre una causa per stancare la controparte.
  3. Defettìbile: agg. Il termine vuol dire "che può venir meno, che può cadere in colpa".
  4. Defeziòne: sost. f. 1) E’ l’abbandono di un gruppo o un’organizzazione cui si apparteneva; 2) Più di rado, si usa per indicare il "venir meno alla parola data"; 3) Può anche significare "assenza, rinuncia"; 4) Infine, il termine può essere usato nel senso di "tradimento, diserzione".
  5. Deflèttere: v. intr. 1) Vuol dire "piegare, deviare"; 2) In senso figurato, significa "recedere da un’opinione, da un proposito".
  6. Deflorare: v. trans. Nell’uso letterario, il termine significa "privare una donna della verginità".
  7. Degnaziòne: sost. f. 1) Il termine indica "compiacenza, benvolenza, cortesia"; 2) E’ l’atteggiamento di chi mostra condiscendenza nei confronti di chi è, o è ritenuto, inferiore per cultura, posizione sociale e sim.
  8. Deìpara: agg. E’ detto di una donna che ha partorito un dio. Nel cattolicesimo, è attributo di Maria Vergine.
  9. Deiscènte: agg. Si dice del frutto che, giunto a maturità, si apre lasciando uscire i semi in esso contenuti.
  10. Delaziòne: sost. f. 1) E’ l’atto del delatore, indica la "denunzia segreta, spiata" (la c.d. "soffiata"); 2) Nel linguaggio giuridico, si ha la "delazione di eredità", cioè l’attribuzione ad una persona della qualità di erede, e la "delazione di giuramento", che è l’atto del far giurare.

  1. Delfino: sost. m. 1) E’ il titolo che si usava in Francia dal XIV al XVIII sec. per indicare il principe ereditario al trono. 2) In senso estensivo, è la persona scelta o reputata più probabile a succedere a qualcuno in un posto o carica di rilievo.
  2. Delibare: v. trans. 1) E’ sinonimo di "assaggiare, gustare". 2) In senso figurato, significa "sfiorare un argomento" senza trattarlo a fondo. 3) Nel linguaggio giuridico, indica il dare esecuzione a provvedimento giurisdizionale di un Paese straniero.
  3. Demistificare: v. trans. Il termine vuol dire criticare o giudicare aspramente qualcuno o qualcosa per il suo aspetto esteriore, esaltato dai più, riconducendolo al suo valore reale.
  4. Demiurgo: sost. m. 1) Per Platone era Dio, come artefice dell’universo, che dà forma alla materia indefinita in un tutto armonico, prendendo a modello le idee. 2) In senso estensivo, è l’uomo dotato di notevoli capacità e creatività.
  5. Demologìa: sost. f. E’ lo studio sulla formazione, lo sviluppo e le tradizioni dei popoli.
  6. Demòtico: agg. 1) L’aggettivo significa propriamente "popolare". 2) Il termine indica il particolare tipo di scrittura usato in Egitto, nel periodo greco-romano, per distinguerlo dalla scrittura propria della casta sacerdotale (ieratica). 3) Sost. m. E’ la lingua dell’antico Egitto a far data dal VI sec. a. C. e nell’epoca greco-romana.
  7. Dendrologìa: sost. f. E’ quella branca della botanica che studia gli alberi sotto il profilo sistematico ed ecologico.
  8. Denegare: v. trans. Significa "negare con risoluzione, rifiutare".
  9. Deontologìa: sost. f. 1) Il termine indica l’insieme di doveri e regole morali e sociali propri di una determinata categoria di persone. 2) E’ la dottrina morale che collegava all’utilitarismo il solo stimolo dell’attività umana. 3) In filosofia, è la teoria dei doveri.
  10. Deprivaziòne: sost. f. Il termine significa "privazione, esclusione" dal godimento di un diritto o di un bene specialmente di tipo non materiale.

 


  1. Derapare: v. intr. 1) Detto di veicoli, significa "slittare lateralmente". Se si tratta di velivoli, invece, vuol dire "deviare lateralmente" sia al momento dell’involo sia in aria, per effetto del vento o di una virata eseguita in modo non corretto. 2) Nel linguaggio comune, è sinonimo di scarrocciare.
  2. Derubricare: v. trans. 1) Il termine è usato, nel processo penale, per indicare la cancellazione di un reato dal capo di imputazione in cui era stato incluso. 2) Comunemente, vuol dire attribuire ad un imputato un reato meno grave di quello ascrittogli inizialmente.
  3. Dessiografia: sost. f. E’ la scrittura che procede da sinistra a destra.
  4. Destrìmano: sost. m. e agg. Il destrìmano è colui che usa prevalentemente la mano destra. E’ l’opposto di mancino.
  5. Destrorso: agg. 1) Che ruota da sinistra a destra. Ad esempio, si qualificano tali le piante rampicanti, il cui fusto si avvinghia al sostegno girando da sinistra verso destra. 2) E’ sinonimo di "destroide", con cui si intende, in politica, chi propende per le idee di destra.
  6. Determinismo: sost. m. Si tratta di una dottrina filosofica, in base alla quale ogni fenomeno è il necessario effetto di una causa.
  7. detrattore: sost. m. (f. - trice) E’ colui che calunnia e diffama per nuocere all’altrui reputazione.
  8. Detriménto: sost. m. Il termine è sinonimo di danno, pregiudizio.
  9. Devianza: sost. f. 1) Indica il complesso dei comportamenti che si discostano dalle norme sociali comunemente accettate. 2) In fisica, è la forza aerodinamica perpendicolare rispetto al piano di portanza.
  10. Devoluzione: sost. f. E’ l’atto con cui si trasferiscono diritti e godimento di beni da una persona ad un’altra, come per esempio, la "devoluzione ereditaria".

  1. Diacrìtico: agg. Che serve a distinguere. Per esempio, l’alfabeto diacritico è quello in cui l’opportuna modifica delle comuni lettere o l’aggiunta di altri segni grafici permette di differenziare ogni suono con un segno diverso.
  2. Dìade: sost. f. Indica l’insieme di due entità, specialmente una coppia di divinità.
  3. Diafonia: sost. f. 1) Nella musica greca e medioevale, indica una dissonanza, nonché una forma primitiva di polifonia; 2) Può anche indicare un’interferenza, un disturbo elettrico fra i segnali delle apparecchiature televisive, telefoniche o radio.
  4. Diagnosta: sost. m. E’ il medico particolarmente esperto nel formulare diagnosi.
  5. Diallèle: sost. m. In filosofia, è sinonimo di "circolo vizioso", che si verifica quando A si spiega con B e B con A.
  6. Dialogista: sost. m. e f. Si tratta dell’autore di dialoghi cinematografici, radiofonici, televisivi ecc.
  7. Diarchia: sost. f. E’ la forma di governo in cui il potere è affidato a due persone contemporaneamente o sia ha la partecipazione al governo di due partiti politici.
  8. Diaspora: sost. f. 1) Nel suo significato originario, indica la dispersione degli Ebrei nel mondo antico, che li condusse fuori dalla Palestina; 2) In senso estensivo, è la dispersione di un popolo, successiva all’abbandono della sede originaria, o di persone prima facenti parte di un gruppo.
  9. Diàtesi: sost. f. E’ la predisposizione naturale a contrarre determinate malattie. Per esempio, diàtesi allergica ecc.
  10. Diatriba o diatriba: sost. f. 1) In origine, era la dissertazione con cui i filosofi greci e romani cercavano di diffondere le loro idee, spesso con toni satirici; 2) Oggi, si intende una discussione molto accesa e polemica.

  1. Dicotomìa: sost. f. Con questo termine si intende una "divisione in due". 1) E’ detto, in particolare, dello sviluppo, nella parte finale del fusto, di due rami, all’apice dei quali se ne sviluppano altri due e così via. 2) In senso estensivo e figurato, indica una divaricazione, bipartizione.
  2. Didattismo: sost. m. Il termine è indicativo di una rigida applicazione di princìpi e schemi didattici.
  3. Dièta: sost. f. 1) Nel suo significato originario, è l’assemblea politica in cui sedevano i rappresentanti dei vari ordini politici del Sacro Romano Impero. 2) Estensivamente, è detto anche di altre assemblee politiche o parlamentari.
  4. Diffluènte: agg. E’ un corso d’acqua, di portata limitata, che si separa da quello principale per sfociare in mare o in un lago.
  5. Digèsto: Si tratta della raccolta di responsi e decisioni di rilievo dei maggiori giureconsulti romani, compilata per ordine dell’imperatore Giustiniano.
  6. Digitale: agg. 1) E’ detto in relazione al dito. Per es., "impronte digitali". 2) Con riferimento ai numeri, si dice di quella parte dell’elettronica che studia le applicazioni delle apparecchiature e dispositivi a funzionamento numerico.
  7. Digitalizzare: v. trans. Nei sistemi di trattamento automatico delle informazioni, è l’operazione che consente di trasformare il valore di un segnale fisico in cifre o lettere.
  8. Digradare: (aus. avere). 1) In senso intransitivo, il verbo significa "scemare gradatamente". Per es., "la costa digrada lentamente verso il mare". 2) Si può usare, però, anche in senso transitivo. Per es., "digradare i colori", cioè disporli in modo che scemino di vivacità o di tono.
  9. Digrossare: v. trans. Il verbo significa "rendere meno grosso". In senso figurato, vuol dire "affinare, ingentilire".
  10. Dilavaménto: sost. m. 1) E’ l’azione di erosione provocata dalle acque di scorrimento superficiale e dalla pioggia sui terreni in pendio. 2) In senso estensivo, significa "sbiadire per effetto dell’acqua".

  1. Dionèa: sost. f. E’ una pianta appartenente alla categoria delle droseracee. La dionèa "pigliamosche", in particolare, è una pianta carnivora avente le foglie munite di tentacoli che si chiudono appena toccati da un insetto, poi digerito dalla foglia stessa.
  2. Dipartire o dipartirsi : v. intr. Il verbo è sinonimo di "andarsene".
  3. Diplomàtica: sost. f. E’ la scienza che concerne lo studio critico delle fonti ufficiali manoscritte della storia e ne esamina l’autenticità, l’autore, la data ecc.
  4. Dipsomanìa: sost. f. Il termine indica l’attrazione periodica, improvvisa e violenta per le bevande alcoliche, avente carattere patologico, ed alternata a momenti di forte ripugnanza per le bevande medesime.
  5. Dirìmere: v. trans. 1) Il verbo significa "troncare, risolvere". Per es., "dirimere una controversia". 2) Nel diritto canonico, si parla di "impedimenti dirimenti" per indicare quei fatti che non consentono la celebrazione di un matrimonio o che invalidano quel matrimonio già celebrato.
  6. Disàmina: sost. f. E’ l’esame accurato di una questione complessa.
  7. Disattendere: v. trans. 1) Nel linguaggio comune, vuol dire "non osservare". 2) Nel diritto, in particolare, "disattendere una norma" equivale a violarla.
  8. Discènte: sost. m. e f. Il termine sta ad indicare il discepolo, l’alunno.
  9. Discettare: v. trans. e intr. Il verbo è sinonimo di "disputare, trattare un argomento".
  10. Discrasìa: sost. f. 1) In senso proprio, è l’alterazione della composizione del sangue, dovuta alla mancanza di alcuni suoi elementi o alla presenza in esso di sostanze normalmente inesistenti. 2) Più estensivamente, il termine è indicativo di una stato di squilibrio, di instabilità, soprattutto con riferimento agli apparati amministrativi, politici ecc.

  1. Disdòro: sost. m. Il termine è sinonimo di "disonore, vergogna".
  2. Disincantare: v. trans. 1) Il verbo vuol dire "sciogliere da un incanto, disilludere"; 2) Al part. pass., "disincantato", indica colui che è smaliziato e non si fa illusioni.
  3. Disinnescare: v. trans. 1) In senso proprio, significa eliminare l’innesco. Per es., "disinnescare una bomba"; 2) E’ anche usato nel senso figurato di "privare qualcosa di pericoloso della sua possibilità di nuocere".
  4. Disinnèsto: sost. m. E’ l’azione contraria all’innèsto e consiste nel disgiungere due elementi che agiscono in collegamento. Per es., il "disinnesto di una spina".
  5. Disistima: sost. f. Il termine è sinonimo di "discredito, disprezzo". Per es., "cadde nella disistima generale".
  6. Dislalìa: sost. f. E’ un disturbo della pronunzia dovuto a difetti delle labbra, della lingua, del naso, della faringe o laringe.
  7. Dislessìa: sost. f. Il termine indica quel disturbo che consiste nella difficoltà di leggere, a causa di un’inversione di lettere e sillabe e di esitazioni, nonché in un problema di comprensione di un testo scritto, nonostante si capisca il significato delle singole parole.
  8. Dislocare: v. trans. 1) Si usa nei reparti militari e simili per indicare l’azione di "trasferire in luogo più opportuno"; 2) Nel linguaggio navale, significa spostare una certa quantità d’acqua con la parte immersa dello scafo.
  9. Disméttere: v. trans. Con tale verbo si intende "il non far più uso di una cosa".
  10. Displùvio: sost. m. 1) E’ quella linea che serve a ripartire lo scolo delle acque piovane e che, nei tetti, è data dall’intersezione di due falde; 2) Le "linee di displùvio" sono anche quelle che dividono la superficie terrestre in aree di smaltimento delle precipitazioni atmosferiche e vengono distribuite, a seconda della pendenza, in diverse direzioni: a volte, coincidono con le creste dei monti.

  1. Dissimilaziòne: sost. f. 1) E’ il mutamento di un suono per effetto di un altro uguale o simile. Per es., "armadio" è derivato da "armario" per dissimilazione. 2) Indica la scissione, nell’organismo animale, di sostanze complesse ingerite e trasformate in composti più semplici, di cui quelli necessari saranno utilizzati e i residui eliminati.
  2. Dìstico: sost. m. E’ la strofa costituita da due versi. Di solito, si chiama così il "distico elegiaco", usato dai Greci e dai Latini nella poesia elegiaca.
  3. Disumanare: v. trans. Il verbo significa privare di umanità. In senso riflessivo, "disumanarsi", vuol dire divenire disumano.
  4. Disvalòre: sost. m. E’ il contrario di un valore.
  5. Ditirambo: sost. m. 1) Nell’antica poesia greca, indicava il canto corale in onore del dio Bacco. 2) In senso estensivo, è l’inno a lode del vino.
  6. Dìttico: sost. m. 1) Si tratta di due tavolette di legno accoppiate e munite di cerniera le cui facce interne erano usate nell’antichità per prendere annotazioni. 2) Oppure tavolette di avorio accoppiate su cui si scrivevano i nomi dei consoli e degli alti magistrati, usate dai cristiani per scrivervi i nomi dei defunti, dei vescovi e benefattori. 3) Il termine indica anche l’opera di pittura o d’intaglio costituita sempre da due tavolette incernierate, raffiguranti due scene o due ritratti differenti.
  7. Diuturno: agg. Il termine vuol dire "di lunga durata".
  8. Divèllere: v. trans. Nel suo significato proprio significa "strappare dalla terra". In senso figurato, sta ad indicare "liberarsi con sforzo di una cosa".
  9. Diversione: sost. f. 1) E’ sinonimo di deviazione, digressione. 2) Indica l’attacco bellico, reale o simulato, su un obiettivo, in modo da costringere il nemico a dividere le sue forze e, quindi, ad indebolirsi sul fronte.
  10. Divisionale: agg. E’ relativo ad una divisione militare ( per es., comando divisionale), ma è anche detto della frazione di un’unità monetaria (per es., il centesimo era l’unità divisionale della lira).


  1. Docciòne: sost. m. E’ la bocca di scarico dell’acqua piovana raccolta nella grondaia, in genere costituita da un largo tubo discendente in metallo o materiale plastico.
  2. Docimasìa: sost. f. 1) Con tale termine, si usava indicare, nella Grecia antica, l’esame dei requisiti necessari affinchè il cittadino eserciti i pubblici diritti; 2) In medicina legale, è l’insieme dei saggi necroscopici che consentono di stabilire se un feto sia nato vivo o morto.
  3. Dòga: sost. f. Il termine indica ciascuna delle assicelle di legno che formano, strette dai cerchi, il corpo della botte.
  4. Dogmatismo: sost. m. 1) E’ quel sistema di ragionamento che parte da principi dati come veri, pur senza dimostrazione alcuna; 2) Nel linguaggio comune, vuol dire "intransigenza di opinioni".
  5. Dolenzìa: sost. f. Si definisce tale un dolore non forte ma permanente, un indolenzimento in genere non localizzato con precisione.
  6. Dolina: sost. f. E’ la tipica cavità superficiale , a forma quasi di cratere, che si crea nei terreni carsici in seguito all’azione solvente ed erosiva delle acque sul calcare.
  7. Dòlmen: sost. m. inv. Si tratta di monumenti sepolcrali e forse luoghi di culto, risalenti all’età neolitica e consistenti in una grande lastra di pietra posta su tre o più blocchi verticali, in modo da formare una specie di celletta.
  8. Dolomìa: sost. f. E’ una roccia sedimentaria, dovuta a depositi di gusci e impalcature scheletriche di organismi e costituita da dolomite: si usa per costruire mattoni refrattari e nell’industria siderurgica.
  9. Dominicale: agg. E’ detto in relazione alla proprietà agricola ma anche con riferimento al Signore, alla domenica, in quanto giorno a Lui dedicato.
  10. Doppiare: v. trans. 1) Il termine è sinonimo di raddoppiare; 2) In marineria, vuol dire girare attorno ad un promontorio, all’estremità di un molo e simili, descrivendo un arco; 3) Nelle gare di corsa lungo un circuito, significa superare un avversario di un intero giro; 4) Vuol dire, inoltre, sostituire i dialoghi di un film parlato con altri in lingua diversa da quella originale.

  1. Dossale: sost. m. E’ la copertura in tessuto, lavorata artisticamente, per mobili o altro, usata anche per rivestire la parte anteriore della mensa dell’altare.
  2. Dotto: sost. m. Il termine indica il canale attraverso cui scorre un liquido organico, come per es. il "dotto lacrimale".
  3. Draconiano: agg. La voce deriva dal nome del severo legislatore ateniese Dracone ed è sinonimo di "molto rigoroso".
  4. Drappèlla: sost. f. E’ la banderuola che viene appesa alle trombe delle fanfare militari, ricamata con le insegne del corpo.
  5. Drenare: v. trans. 1) Il termine vuol dire "prosciugare un terreno". 2) In chirurgia, è l’operazione volta a provocare la fuoruscita di liquidi o secrezioni da cavità organiche o patologiche, mantenendo aperto un orefizio mediante tubi, garze e simili.
  6. Drudo: sost. m. 1) Anticamente, indicava colui che era fedele. 2) Oggi, si usa, con valore spregiativo, nel senso di amante.
  7. Drupa: sost. f. Si tratta di frutto con buccia sottile, polpa succosa e nòcciolo legnoso che protegge il seme. Per es., la ciliegia o la pesca.
  8. Dulcamara: sost. f. E’ la pianta rampicante, velenosa, con fiori violetti e frutti di colore rosso vivo, comune nelle siepi e nei boschi, i cui rametti vengono usati in farmacia per le buone proprietà diuretiche e depurative.
  9. Dulìa: sost. f. Con tale termine si vuole indicare la venerazione che nella Chiesa cattolica si tributa ai santi.
  10. Duràcino: agg. E’ detto delle pesche, anche mature, che hanno la polpa attaccata al nòcciolo e delle ciliegie a polpa soda.

  1. Durame: sost. m. La parte centrale e più vecchia del tronco degli alberi, detta perciò cuore o massello del legno.
  2. Eccepìbile: agg. 1) E’ detto di ciò che è discutibile. 2) In diritto, si usa tale termine quando è possibile sollevare eccezioni nei confronti di qualcosa. Per es., una "testimonianza eccepìbile".
  3. Eccipiènte: agg. e sost. m. Si tratta di composto farmacologicamente inattivo che, mescolato ad un composto attivo, ne facilita la somministrazione.
  4. Ecclèsia: sost. f. E’ la riunione del popolo delle antiche poleis greche rette a democrazia, per deliberare; e colui che vi teneva un’orazione o, comunque, vi prendeva parte, era l’"ecclesiaste". Successivamente, fu chiamata così anche la riunione dei primi cristiani, da cui il nome di "chiesa" e l’utilizzo del termine per indicare anche la comunità cristiana dei fedeli.
  5. Ecdotica: sost. f. E’ la tecnica filologica utilizzata nella preparazione dell’edizione critica di un testo o critica testuale.
  6. Ecocìdio: sost. m. Con tale termine si designa la distruzione consapevole dell’ambiente naturale.
  7. Ecolalìa: sost. f. Si manifesta in molte alterazioni mentali e consiste nella ripetizione, come un’eco, di parole o intere frasi pronunciate da altri.
  8. Ecosistema: sost. m. E’ l’unità fondamentale in ecologia, cioè l’insieme funzionale degli organismi viventi e delle sostanze prive di vita con le quali i primi stabiliscono uno scambio di materiale in un’area delimitata, come un bosco, un lago ecc.
  9. Ecumène: sost. f. 1) E’ quella parte abitata della terra, che garantisce all’uomo condizioni minime di sopravvivenza. 2) Indica anche l’universalità dei fedeli di una religione, specialmente quella cattolica.
  10. Edibile: agg. Il termine è sinonimo di commestibile, mangereccio.

  1. Edochiano: 1) agg. In senso letterale, è relativo alla città di Tokio. 2) sost. m. E’ colui che è nato o abita a Tokio, che anticamente si chiamava Edo.
  2. Edulcorare: v. trans. Significa propriamente "rendere dolce", ma è comunemente usato nel senso di "mitigare, rendere o far sembrare meno sgradevole". Per es., edulcorare la verità.
  3. Efèbo: sost. m. 1) Nell’antica Grecia, si indicava con tale termine il giovinetto, tra i 18 e i 20 anni, che veniva educato alla guerra dopo aver ricevuto una formazione letteraria e musicale. 2) In senso più esteso, è il giovane effeminato nell’aspetto e comportamento.
  4. Effemèride: sost. f. 1) E’ il libro su cui vengono periodicamente annotati determinati avvenimenti. 2) Il termine indica anche la tavola astronomica che riporta la posizione giornaliera degli astri.
  5. Efferènte: agg. 1) E’ detto di ciò che conduce fuori. Per es., in anatomia, il "vaso efferènte" è un condotto naturale che porta un liquido fuori dall’organismo. 2) In senso analogico, nella tecnica, il "condotto efferènte" è quello che trasferisce un fluido da un contenitore ad un altro.
  6. Effettismo: sost. m. Il termine indica la ricerca, nell’arte, nell’informazione giornalistica e sim., di effetti volti a stupire o impressionare oltre misura.
  7. Effluire: v. intr. E’ sinonimo di sgorgare, indica il riversarsi di un fluido da un condotto.
  8. Efflusso: sost. m. Con tale termine si intende il passaggio di un fluido da un ambiente a pressione maggiore verso uno a pressione minore, tramite un orifizio praticato nella parete in comune o un tubo che provenga dal primo e sbocchi nel secondo.
  9. Effossòrio: agg. L’aggettivo è relativo a ciò che serve a scavare. Per es., "attrezzo effessòrio".
  10. Effrazione. sost. f. Si usa per indicare lo scassinamento, la forzatura di una chiusura.

  1. Egira: sost. f. E’ la fuga di Maometto dalla Mecca a Medina (622 d. C.); da qui ha inizio l’era musulmana.
  2. Egolalìa: sost. f. Il termine indica il parlare sempre di sé.
  3. Egolatrìa: sost. f. E’ il culto di se stessi.
  4. Egotismo: sost. m. 1) Si intende quell’atteggiamento intellettualistico di chi coltiva con cura le facoltà del proprio io e gioisce dei piaceri che ne derivano. 2) Può anche indicare l’eccessivo valore attribuito a se stessi.
  5. Eiezione: sost. f. Il termine è sinonimo di espulsione rapida e violenta.
  6. Elaiopòlio: sost. m. E’ lo stabilimento agrario per la produzione e vendita dell’olio d’oliva.
  7. Elèttro: sost. m. 1) Questo, presso gli antichi, era il nome dell’ambra gialla. 2) Con tale termine si usava indicare anche una lega di oro e argento che, nella Grecia arcaica e in Asia Minore, veniva utilizzata per coniare monete e creare gioielli. 3) E’ il nome di una lega molto leggera a base di magnesio, alluminio, manganese e zinco, suscettibile di stampaggio e forgiatura.
  8. Elisio: agg. Nel suo uso letterario, si riferisce agli Elisi. Il relativo sostantivo m., Eliso o Elisio, indicava, in età classica, il giardino di delizie, dimora dei virtuosi e che è chiamato più comunemente "campi elisi".
  9. Elisione: sost. f. 1) E’ l’atto dell’elidere. 2) In linguistica, il termine è indicativo della caduta della vocale finale di una parola davanti ad altra parola che comincia per vocale. Per es., "bravo uomo" diventa "brav’uomo".
  10. Elitario: agg. Si dice di ciò che è relativo ad un’élite, cioè ad una cerchia ristretta di persone che si distinguono per censo, ricchezza, cultura ecc.

 

  1. Elitra: sost. f. E’ il primo paio d’ali, rigide ed inadatte al volo, di cui sono dotati i coleotteri.
  2. Ellisse: sost. f. 1) In matematica, è la curva piana chiusa, simile ad un cerchio schiacciato e simmetrica rispetto a due assi ortogonali. 2) Con tale termine si indica anche l’orbita annua apparente, descritta dalle stelle sulla sfera celeste e dovuta al moto di rivoluzione della Terra intorno al Sole.
  3. Ellissi: sost. f. In linguistica, è l’omissione di qualche parola senza che venga compromesso il significato della frase.
  4. Elocuzione: sost. f. Con tale termine si indica il modo di disporre con ordine ed efficacia le parole nel costruire le frasi con cui si esprime il proprio pensiero.
  5. Embricato: agg. Significa "coperto di embrici", che sono tegole piane, di terracotta e di forma trapezoidale, con bordo rialzato lungo i lati convergenti.
  6. Emerotèca: sost. f. E’ la biblioteca dove si raccolgono giornali e periodici.
  7. Emiro: sost. m. E’ il titolo dei capi tribù arabi indipendenti e di coloro che sono ritenuti discendenti di Fatima, figlia di Maometto.
  8. Emistichio: sost. m. Il termine indica, nella metrica classica, la prima parte di un verso fino alla cesura.
  9. Emodiàlisi: sost. f. Si tratta di un processo indotto di depurazione del sangue da sostanze tossiche, effettuato, al posto del rene, da un’apposita apparecchiatura perciò detta "rene artificiale".
  10. Emoluménto: sost. m. Si usa per indicare la retribuzione, onorario, compenso che si dà per lo più ad un professionista.

 

  1. Empatia: sost. f. 1) In psicologia, è la capacità di immedesimarsi nello stato d’animo di un’altra persona in una determinata situazione, comprendendone i processi psichici. 2) Con tale termine si indica anche quel tipo di percezione vissuta interiormente di fronte ad oggetti che possono suscitare una sensazione di disagio, squilibrio o incertezza.
  2. Empìreo: sost. m. 1) Gli antichi intendevano, con tale termine, la più alta regione dell’aria, verso cui tende il fuoco che in essa si raccoglie a dare origine alle meteore luminose. 2) Per i Padri della Chiesa e per Dante, era la sommità del cielo, dove risiede Dio e la corte celeste.
  3. Empirla: sost. f. E’ l’esperienza considerata come fondamento della scienza e filosofia, a detrimento della ragione.
  4. Empito: sost. m. Il termine è sinonimo di impeto, furia.
  5. Enarmonia: sost. f. 1) Nella musica greca antica, è l’uso di intervalli diversi dal semitono e riconducibili al quarto di tono. 2) Nella moderna teoria armonica tonale, indica l’uso di diversi nomi per lo stesso suono. Per es., do diesis = re bemolle.
  6. Encàusto: sost. m. 1) Si tratta di una tecnica pittorica usata dagli antichi, in base alla quale i colori venivano impastati con cera liquefatta al momento di dipingere. 2) E’ un preparato a base di cera usato per lucidare le statue.
  7. Encèfalo: sost. m. E’ quella parte dell’asse cerebrale contenuta nella scatola cranica.
  8. Enclave: sost. f. La voce francese che, letteralmente, significa "chiuso a chiave", indica il territorio di uno Stato circondato da tutti i lati dal territorio di uno o più Stati.
  9. Endemia: sost. f. Con tale termine si indica la permanenza costante, in un determinato territorio, di una malattia di tipo diffusivo, che tende a presentarsi sporadicamente o a piccoli focolai e con incidenza piuttosto uniforme.
  10. Endiadi: sost. f. E’ quella figura retorica, usata in particolar modo dai Latini, per cui un unico concetto si esprime facendo uso di due vocaboli coordinati. Per es., "le imprese e le vittorie di Cesare", anziché "le vittoriose imprese di Cesare".

  1. Endocrino: agg. Il termine è usato in anatomia con riferimento a ciò che effettua una secrezione interna. Per es., "ghiandola endocrina".
  2. Endògeno: agg. 1) E’ detto delle forze agenti sulla massa del globo dall’interno verso l’esterno. Per es. i terremoti o i vulcani. 2) Si usa in relazione ad un fenomeno che si verifica all’interno dell’organismo animale.
  3. Endoscopìa: sost. f. E’ l’osservazione, a scopo diagnostico, delle cavità interne del corpo non accessibili ad una visione diretta, quali l’esofago, i bronchi, il colon ecc.
  4. Enfitèusi: sost. f. Il termine è usato nel linguaggio giuridico per indicare la concessione in uso di un fondo ad un soggetto (l’enfitèuta), per almeno 20 anni, dietro pagamento di un canone e con l’obbligo, a carico di quest’ultimo, di apportare al fondo le necessarie migliorie.
  5. Enrosadira: sost. f. E’ il fenomeno che si verifica quando, al tramonto, le pareti e le vette dolomitiche assumono tinte rosso-violacee.
  6. Ensiforme: agg. Significa "a forma di spada" e si usa in ambito vegetale e zoologico. Per es., la "foglia ensiforme".
  7. Entasi: sost. f. Con tale termine si indica il rigonfiamento del fusto di una colonna verso la metà; un accorgimento estetico escogitato dagli antichi per distinguerla da un semplice tubo.
  8. Entelechia: 1) Secondo Aristotele è la "forma" che attua la materia, la quale, "in potenza", è atta a riceverla. 2) Leibniz, invece, la identificava con la sostanza semplice, sufficiente in sé e, pertanto, capace di conseguire il suo pieno sviluppo senza influssi esterni.
  9. Entomologia: sost. f. E’ quel ramo della zoologia che studia gli insetti.
  10. Entratura: sost. f. 1) Raramente, si usa nel senso di "ingresso, atto o modo di entrare". 2) Più spesso, indica l’agevole accesso presso una persona, un ambiente influente o un gruppo. 3) Con tale termine si intende anche la somma che una scuderia deve pagare affinché i propri cavalli possano partecipare ad una competizione.


  1. Epizoozia: sost. f. E’ una malattia epidemica che colpisce una specie di animali domestici ed è oggetto di specifiche disposizioni legislative poiché può arrecare gravi danni economici e igienici.
  2. Eponimo: agg. 1) E’ detto con riferimento a chi dà il nome ad una città, una famiglia, in senso più estensivo anche ad un movimento letterario ecc. 2) Eponomi erano anche gli antichi magistrati dal cui nome si designavano gli anni, come i consoli a Roma.
  3. Epos: sost. m. Con tale termine si intende la leggenda epica ma anche il poema e la poesia epici.
  4. Eresiarca: sost. m. Si tratta del fondatore e capo di una dottrina o movimento eretico.
  5. Eretismo: sost. m. E’ l’anormale aumento dell’impressionabilità nervosa di una parte del corpo o dell’intero organismo.
  6. Ergere: v. trans. Il verbo è sinonimo di alzare, erigere. Il relativo participio, "erto" è agg. usato nel senso di "ripido".
  7. Ergonomia: sost. f. E’ la disciplina che studia i problemi connessi al lavoro, specialmente con riferimento alle condizioni ed all’ambiente in cui lo stesso si svolge, al fine di risolverli nella direzione più favorevole al lavoratore e di ottenere il massimo risultato con la minore fatica possibile.
  8. Eristica: sost. f. Con tale termine si indica l’arte retorica del disputare al fine di far prevalere la propria convinzione, vera o falsa che sia, facendo ricorso a sottili accorgimenti dialettici.
  9. Erma: sost. m. 1) Si tratta del pilastro quadrangolare che in origine sosteneva la testa del dio Mercurio, quale protettore dei confini, poi sostituita da quella di altre divinità o di uomini celebri. 2) In senso estensivo, indica qualsiasi busto marmoreo posto su un pilastro.
  10. Ermenèuta: sost. m. Interprete di testi o di documenti antichi.

660. Ermeneutica: sost. f. E’ la scienza che si occupa dell’interpretazione dei testi storici, filosofici, giuridici oscuri o antichi, nonché di quelli autorevolmente religiosi.

661. Ermetismo: sost. m. 1) E’ la corrente letteraria e la tendenza poetica dell’Italia contemporanea mirante all’espressione pura ed essenziale affidata più che al significato della parola alla sua suggestione musicale. 2) Da qui, in senso figurato, il termine indica l’essere ermetico. Per esempio, "ermetismo di uno scritto".

662. Erògeno: agg. E’ detto con riferimento a ciò che produce lo stimolo erotico.

663. Erpice: sost. m. Si tratta di un attrezzo agricolo che si usa per spianare e frantumare il terreno dopo l’aratura, per ricoprire i semi sparsi ed altri lavori a poca profondità.

664. Erràtico: agg. 1) Che muta continuamente posto. Per esempio, "selvaggina erratica". 2) Si parla anche di "masso erratico", che è il blocco roccioso trasportato dai ghiacciai lontano dal luogo d’origine.

665. Erubescente: agg. Si usa con riferimento al "diventar rosso", a chi arrossisce per pudore o vergogna.

666. Esantèma: sost. m. Qualunque malattia che si manifesti con macchie, bolle, ecc. Si indicano come esantematiche anche le malattie infettive dell’infanzia caratterizzate da eruzioni cutanee.

667. Esaurito: agg. E’ il part. pass. di "esaurire" e vuol dire " consumato, finito e non disponibile".

668. Esaustione: sost. m. E’ il metodo dei matematici antichi consistente in una serie di riduzioni all’assurdo, come nel calcolo di volumi e superfici.

669. Esausto: agg. Altro part. pass. del verbo "esaurire". E’ detto comunemente di persone nel senso di "esaurito, stremato"; ma è anche riferibile a cose, come sinonimo di "consumato, scarico, non disponibile".


670. Esbosco: sost. m. Con il termine si indica il trasporto dei tronchi d’albero abbattuti fino al punto di raccolta e di carico.

671. Escapismo: sost. m. O fuga dalla realtà. Lo sfuggire, cioè, da situazioni e momenti sgradevoli per trovare rifugio e sicurezza nel disimpegno.

672. Escatologia: sost. f. In varie religioni comprende la dottrina del destino dell’uomo dopo la morte, quello dell’umanità e dell’universo.

673. Esculento: agg. Commestibile.

674. Escusso: part. pass. di escutere che nel linguaggio giuridico significa esaminare, interrogare, con riferimento quasi esclusivo a testimoni. L’ escussione è l’atto e l’effetto dell’escutere.

675. Esegesi: sost. f. E’ l’interpretazione critica di un testo, specialmente della Bibbia o anche giuridico e letterario. Esegèta è chi fa l’esegesi, cioè l’interprete, il commentatore, il critico.

676. Esèrgo(pl.-ghi) : sost. m. E’ la parte inferiore delle monete, separata dalla figura da una linea e che porta la data di coniazione e la zecca. Le monete moderne spesso non ne sono fornite.

677. Esiziale: agg. Rovinoso, che reca gravissimo e irreparabile danno.

678. Esondare: v. intr. Traboccare, straripare. Anche in senso figurato, esondare di fierezza.

679. Esotèrico (pl. m. -ci): agg. Segreto, riservato agli iniziati di un culto. Anticamente si diceva di culto o dottrina che alcune scuole filosofiche della Grecia impartivano ad una particolare categoria di discepoli già istruita. In senso figurato, misterioso, incomprensibile o inaccessibile ai più.

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