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Una vita controvento.

Mariarita Marchese

Articoli di questo autore

Italia. C’era una (S)volta?
giovedì 17 maggio 2018 di Giorgio Marchese, Mariarita Marchese

Venti Settembre 1870. Roma, Porta Pia. L’inizio di una nuova era. L’Italia. Finalmente. Tutta unita, tutta intera. Ventiquattro Ottobre 1917. Caporetto, Fiume Isonzo. Probabilmente per consentire l’epurazione del generale Cadorna (disumano carnefice di migliaia di soldati mandati allo sbaraglio), l’Italia rischia di sparire sul piano politico per restare né più né meno che un’espressione geografica prospiciente sul mar Mediterraneo. Nove Maggio 1936. Roma. Proclamazione dell’Impero dell’Africa Orientale italiana, dopo la conquista dell’Etiopia. Otto settembre 1943. L’Italia si arrende, continuando a combattere, da alleata comprimaria contro quello che resta dei tedeschi di Hitler. Anni 1958 - 1963. Il nostro tasso di crescita economica (Prodotto Interno Lordo) è superiore alle migliori performance dei paesi che, attualmente, dettano legge sul panorama internazionale. Otto dicembre 1970. Inizio (abortito) del colpo di stato guidato dal principe Junio Valerio Borghese. Gennaio 1987. Una serie di "lettere aperte" firmate da diversi militanti, sancisce la vittoria dello Stato sull’organizzazione terroristica più potente degli anni settanta: le Brigate Rosse. 17 febbraio 1992. Inizio dell’epopea di mani pulite e parabola discendente di quello che fu erroneamente creduto, il secondo miracolo economico italiano... PER LEGGERE TUTTO IL TESTO, CLICCARE SUL TITOLO.


La libertà.
mercoledì 25 aprile 2018 di Mariarita Marchese

Da una bimba, a tutti i "cuori" del mondo.


Il giorno della memoria (Dove muore una civiltà...)
domenica 22 gennaio 2012 di Giorgio Marchese, Mariarita Marchese

"Ma ti sembra possibile che prendano i bambini e li portino nelle camere a gas? E magari li bruciano anche nei forni. E poi ci fanno il sapone. E i bottoni. Guarda qua, questo è il mio amico Ruggero, che è diventato una fibbia" (Roberto Benigni - La vita è bella). Come dimenticare la scena finale di quel toccante spaccato della Società europea all’epoca della seconda guerra mondiale, quando il mondo, o una buona parte di esso ha tollerato e, in alcuni casi incentivato l’ascesa al potere e il dilagare di un individuo che si chiamava Adolf Hitler (magari con la segreta speranza che riuscisse, al contrario di Napoleone Bonaparte, a destabilizzare una volta per tutte l’impero delle Russie)? Un carro armato alleato entra in ciò che resta di un campo di stermino in cui, un piccolo eroe disarmante e armato solo del suo ingenuo ottimismo (interpretato, appunto da Roberto Benigni) salva il figlio dall’orrore facendogli credere che è tutto un gioco e che, alla fine, il vincitore si aggiudicherà, appunto il mezzo blindato. "La sofferenza è forse l’unico mezzo valido per rompere il sonno dello spirito" (Saul Bellow). Il 27 gennaio 1945, verso mezzogiorno, le truppe sovietiche dell’Armata Rossa, nel corso dell’offensiva in direzione di Berlino arrivarono presso la città polacca di Oswiecim (nota con il nome tedesco di Auschwitz), scoprendo il suo tristemente famoso campo di concentramento e liberandone i pochi superstiti. La scoperta di questo orribile posto e ... PER LEGGERE TUTTO IL TESTO, CLICCARE SUL TITOLO.



Mariarita Marchese - Il gioco e la libertà.
sabato 13 marzo 2010 di Mariarita Marchese

Impedire ai bambini di giocare è come costringere gli uccelli a non volare.


Transizione infinita...
domenica 3 febbraio 2008 di Giorgio Marchese, Mariarita Marchese

Los Angeles è la città americana del futuro possibile, dove nessuno ti chiede chi sia mai stato tuo padre e a quale "parrocchia" o "loggia" tu appartenga. Con il 47% dei suoi abitanti che non è nato negli States e la presenza di ben 37 nazionalità differenti fra i cittadini, fonda la sua forza sulla pluralità culturale che evita rigurgiti nazionalisti e mentalità campanilistiche. In Italia essere irraggiungibili è un segno di potere. Se una persona è disponibile, non ha prestigio. "Il più solido piacere di questa vita, è il piacere vano delle illusioni" (Giacomo Leopardi). Le nostre università, spesso, si concentrano su enormi quantità di nozioni teoriche utili, più che altro, a fare vendere i testi dei loro docenti di riferimento. Questo, non tanto perché l’erba del vicino sia sempre più verde quanto, piuttosto, perché esistono prove in base a cui all’estero, troviamo "oasi" di buonsenso in grado di creare ambienti fertili per la ricerca e la creazione dei leader del futuro. Magari, lì, i professori migliori sono quelli aperti al confronto e interessati al dialogo. Il loro insegnamento "socratico" sollecita gli studenti, li stimola a pensare, criticare, formarsi un’opinione, una coscienza civile. I giovani demotivati, i "bamboccioni" disinteressati alla Società, sono figli di un sistema educativo da riformare e di... PER LEGGERE TUTTTO IL TESTO, CLICCARE SUL TITOLO.



Ma mamma, quando torna?
lunedì 21 gennaio 2008 di Giorgio Marchese, Mariarita Marchese

Cos’hanno in comune Leonardo del Vecchio (padrone della Luxottica), Angelo Rizzoli (fondatore dell’omonima casa editrice), Edoardo Bianchi ("creatore" della Bianchi biciclette) e Franco Zeffirelli (rinomato regista)? L’essere cresciuti all’interno di quelle strutture che tanto ricordano gli angusti reconditi dei Miserabili di Victor Hugo e che rispondono al nome di "orfanotrofi". Rifugio e contenzione di tutti quei bambini abbandonati che non hanno avuto la fortuna di volare verso la seconda stella a destra... e poi dritti fino al mattino, verso l’Isola che non c’è. Secondo la legge n° 149 del 2001, questi tristi ambienti avrebbero dovuto cessare la loro "accoglienza" per dare ad ogni bambino (possibilmente entro il 31 dicembre 2006) un padre, una madre e il calore di una famiglia. Quello che, ad oggi, si è riusciti a regalare a tante guanciotte dagli occhi tristi, si rachiude in una soluzione a metà fra case famiglia e comunità alloggio. Il tempo, all’interno di quelle camerette con le nuvole sui vetri e gli orsetti alle pareti dipinte di quel tenue verde che tiene viva la speranza di poter ricevere amore e attenzioni, scorre lento ma, nell’insieme, veloce perché, come l’esperienza insegna, superati i dieci anni di età, non li vuole più ... PER LEGGERE TUTTO IL TESTO,CLICCARE SUL TITOLO.



Folli corsi e ricorsi storici...
domenica 13 gennaio 2008 di Giorgio Marchese, Mariarita Marchese

Come trascorrere la giornata? In Gran Bretagna dilaga il fenomeno di sdraiarsi in mezzo ai binari, aspettare che passi il convoglio e filmare il tutto col videofonino. Ogni anno centinaia di giovanissimi perdono la vita a causa di questi "passatempi". Nel video pubblicato su YouTube un ragazzo si sdraia in mezzo ai due binari. Il treno sfreccia sopra la sua testa, ma il giovane ne esce indenne. Tutta la scena viene ripresa con un videofonino. Sono casi gravissimi e dilaganti, specialmente tra i più giovani, ha denunciato Colum Price, della polizia ferroviaria britannica (BTP). Ma la preoccupazione è forte anche tra i responsabili delle ferrovie inglesi. Iain Coucher di Network Rail ha spiegato alla BBC che gli adolescenti inglesi, annoiati dalla quotidianità, usano i binari come dei campi da gioco. Benché queste esibizioni sono punibili anche col carcere, negli ultimi anni si sono verificati circa una sessantina di incidenti mortali; la maggior parte delle vittime aveva meno di 18 anni. Una sfida contro se stessi e, a volte, la morte, che però ha molti emuli in Gran Bretagna, specialmente tra i ragazzini. Come racconta l’inglese Telegraph una di queste "performance" è stata pubblicata in Rete. Perché? Negli anni sessanta Nino Manfredi, in un "gustoso" cortometraggio... PER LEGGERE TUTTO IL TESTO, CLICCARE SUL TITOLO.



Un cuscino un po’ speciale.
sabato 7 ottobre 2006 di Mariarita Marchese

Al manicomio...


Il riposo...
domenica 1 ottobre 2006 di Mariarita Marchese

Sapete qual è il paese dove si dorme di più?


Ingegno.
sabato 23 settembre 2006 di Mariarita Marchese

Sapete perché alcuni uomini fischiettano meglio delle donne?


La Scuola.
giovedì 14 settembre 2006 di Mariarita Marchese

Commenti, da una "nuova leva".


A Carlo Azeglio Ciampi.
sabato 27 maggio 2006 di Mariarita Marchese

"Pensierini", con tanto affetto, stima e ammirazione.



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