Che
non si trattasse di amore è stato chiaro fin dal primo istante
Dovevo
capirlo fin dall’inizio, quando per baciarmi la prima volta mi
ha portata frettolosamente durante una pausa dal lavoro ad
appartarci in macchina in un posto che di romantico aveva ben poco.
Dovevo capirlo dai primi istanti, quando mi invitava sempre ad andare
a casa sua in orari improbabili, rifiutando di uscire quasi ogni
volta. Dovevo capirlo molto tempo addietro come stavano le cose, dal
momento che ci sono voluti molti mesi e numerosi pomeriggi trascorsi
insieme in casa nella penombra delle imposte semichiuse al
sottosfondo di quella musica che sembrava ci accomunasse, prima di
poter cenare insieme per la prima volta.
Forse lo sapevo, lo avevo
capito bene, ma non lo volevo vedere. Ho voluto costruirmi
l’illusione di poter porre un rimedio alla mia solitudine
almeno temporaneamente, ho voluto credere che qualcosa di profondo e
di autentico potesse nascere, che qualcosa di bello di nuovo e di
piacevole potesse accadere.
Il bisogno di sentirmi
desiderata e la speranza di poter essere amata hanno prevalso sulla
ragione e sulla realtà delle cose. Era inevitabile che la mia
inesperienza avesse un peso, era probabile, o addirittura scontato,
che chiunque la avrebbe potuta usare per prendersi gioco di me. Era
ovvio che io fossi meno preparata e più disarmata di una
ragazzina alle prese con i primi approcci.
Che
non si trattasse di amore è stato chiaro fin dal primo
istante, e anche se non mi fosse stato detto a chiare lettere più
e più volte, avrei potuto evincerlo con estrema facilità
da certi comportamenti, dai lunghi giorni di silenzio, dalla scarsa
disponibilità a incontrarmi se non a determinate condizioni, e
da tante piccole ma nitide sfumature.
La
differenza di età. Quanto incide in un rapporto? Ci
possono essere affinità talmente profonde da superare la
distanza tracciata dal tempo? Può esserci amicizia? Può
esserci desiderio? Può nascere addirittura l’amore,
anche se le esperienze di vita hanno avuto a disposizione un numero
di anni diverso per potersi evolvere e sviluppare? Oppure si può
cercare solo l’appagamento di un bisogno momentaneo?
Forse
lui ha sperato che con una persona più giovane fosse possibile
ritornare indietro, ritrovando un po’ di leggerezza e
spensieratezza, e di potere così donare un po’ di
sollievo alle ferite inferte da un passato doloroso.
E
io? Io ho pensato e sperato ingenuamente ( o scioccamente) che una
persona più grande d’età e con più
esperienza di vita , non avrebbe perso tempo in futili e banali
“giochetti”, che avrebbe potuto comprendermi meglio di un
mio coetaneo, che mi avrebbe accolto e addirittura protetto, e forse
anche stimolato a crescere.
Pur
sapendo che non era l’amore a spingerci a cercarci, ho creduto
che anche da una frequentazione sporadica e senza legami si potesse
trarre qualcosa di buono, che ci potesse essere uno scambio di una
certa intensità anche in quei fugaci momenti, in quelle parole
sussurrate sottovoce, in cui ci siamo svelati pensieri e vicende
personali che solo a persone che si amano e di cui ci si può
veramente fidare bisognerebbe svelare. È stato un peccato
d’ingenuità, ma ho scelto ( o forse non avrei saputo
fare altro…) di mostrarmi “nuda” senza cercare di
nascondere le fragilità e le debolezze che mi porto dentro.
Il
bisogno di liberarmi ha superato ogni soglia di umana sopportazione ,
e ho voluto provarci, anche se non ho preso in considerazione
adeguatamente il fatto che forse non avevo di fronte né la
situazione adatta, né la persona adatta. E se la situazione
adatta non esistesse? E se la persona “giusta” non
arrivasse mai?
Le paure di sempe…
Ma questa volta ho voluto
aprirmi e ho voluto sperimentare, e se non lo avessi fatto non avrei
conosciuto neppure la sensazione di essere tenuta fra le braccia, di
ricevere baci e carezze e di sentire il respiro e la pelle di un’
altra persona sulla mia.
Non potevo non
sbagliarmi. Non poteva andare diversamente, forse. Ma non riesco
a non arrabbiarmi, a non pensare ai “ ti voglio bene”
elargiti con troppa facilità (superficialità forse…)
, ai “ ci tengo molto a te” , ai “ se soffrissi
per colpa mia non potrei mai perdonarmelo”…
e invece tutto sembra
svanire e dissolversi nel silenzio senza essere mai iniziato
veramente, con il rammarico di aver concluso senza essersi capiti, di
essersi incontrati senza essere mai stati davvero uniti.
Ho
sperato che il sapore di un bacio potesse essere talmente dolce da
eliminare definitivamente il retrogusto amaro di tutti gli anni
passati senza avere neppure il contatto di una mano che sfiora o di
uno sguardo che accarezza. Ma solo nel calore e nell’intimità
di un reale sentimento tutto questo può essere possibile.
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