Le conseguenze dell’amore, opera seconda di Paolo Sorrentino, con uno straordinario Toni Servillo, racconta la storia grigia e monotona di un travet della mafia, la cui vita viene stravolta dalla passione.

Ma quali sono le "conseguenze dell’amore"? Forse la vita di un uomo abituato a vivere da solo in una stanza d’albergo, imprigionato nei suoi silenzi e consolato da pochissimi piaceri?

Quest’uomo che nella sua vita ha di fantasioso soltanto il nome, "Titta Di Girolamo", (Toni Servillo) vive un’esistenza bloccata tra le quattro mura di un’anonima stanza dove il tempo si è fermato in un luogo "non luogo" del mondo. Titta è un un perfetto uomo d’affari inglese e un napoletano doc, un incontro-scontro tra due personalità. Vive da diversi anni nello stesso modo, senza far niente, salvo ricevere periodicamente una valigia di denaro contante da riciclare e portare in banca. L’unico diversivo che il mercoledì mattina si concede è una dose di eroina, ma non si considera un tossicodipendente. Lui, l’uomo silenzioso, riflessivo, prudente, però, non ha saputo frenare l’unica cosa veramente pericolosa della sua vita: l’amore e le sue conseguenze...

Il film di Paolo Sorrentino,non si può raccontare, ha bisogno di essere visto, anche perché è arricchito dalla straordinaria delicatezza del giovane regista che nel raccontare la storia di Titta utilizza le immagini e la musica che fanno da voce narrante alla vita del protagonista.