Campagna toscana, che affoghi i luoghi
del mio voluto esilio di prati e messi,
spruzzate, sanguigne, di papaveri.
Che i tuoi cieli rompono
mostruosità di ferro,
e nel tuo mar si specchiano grigie lamiere
e porti.
Combatti tu contr’essi, vana,
la tua battaglia...
E l’armi tue son pini,
curvi sotto lor chiome, e casolari,
antichi, muti, che urlano ricordi.