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Una vita controvento.

Concetta Bruno

Articoli di questo autore

Girotondi si...girotondi no
sabato 5 ottobre 2002 di Concetta Bruno

Una nuova forma di manifestazione della volontà popolare si è andata affermando negli ultimi mesi, contestualmente alle iniziative legislative del Governo in materia di giustizia: il girotondo. Persone adulte e rispettabili, per manifestare disagio, indignazione e protesta, si sono appropriate del gioco che più ha caratterizzato l’infanzia di ognuno di noi. Vasto e molto variegato è, come è ovvio, il panorama di critiche che il fenomeno ha suscitato. Si va dall’apprezzamento tout court, all’approvazione con riserva, alla posizione del tutto negativa che negano il carattere democratico di una simile posizione assunta: tutte opinioni di chi siede sui banchi del Monte Olimpo della politica italiana. A chi ritiene che le battaglie politiche debbano essere condotte solo ed esclusivamente nelle sedi istituzionali, ci sentiamo di rispondere che, in democrazia, è bello poter dissentire pubblicamente e senza "interposta persona". Inoltre, per la prima volta, tanta gente è scesa in piazza non per reclamare un lavoro o per difendere salari e pensioni, ma per prendere le distanze da scelte governative in materia di giustizia. Quando la maggioranza politica decide di usare)l suo peso schiacciante per imporre, napoleonicamente, scelte "in odore" di favoritismo e quando l’opposizione (già responsabile di non aver affrontato al momento opportuno il nodo del conflitto d’interessi) sembra incapace di andare al di là dei proclami di circostanza, vittima dei Mazarino o dei Talleyrand di turno, il popolo ha il diritto di far sentire la propria opinione, per evitare di andare (come già abbiamo detto, in altre occasioni) tutti giù per terra!


Pluralismo e democrazia
giovedì 15 agosto 2002 di Concetta Bruno

Il pluralismo dell’informazione è un ingrediente essenziale della democrazia, anzi ne è il presupposto fondante. Infatti, poiché la democrazia si basa sulla ricerca e sull?espressione del consenso, fondamentale diviene il modo in cui esso si forma. Per dar vita ad un sistema di governo in cui ogni cittadino possa scegliere lucidamente e consapevolmente la parte che più ne rappresenta i bisogni e le istanze, è necessario che vi sia un’informazione varia ed articolata, tale da garantire le condizioni ottimali per la formazione di giudizi politici ed ideologie consapevoli e mature. Laddove, invece, questa varietà informativa è carente, il cittadino elettore risulta menomato nel suo diritto di scelta, poiché gli vengono sottratti gli strumenti per mezzo dei quali pervenire ad un voto che ne rispecchi gli effettivi interessi. I paesi in cui ciò si verifica, lungi dall’essere democrazie compiute, sono oligarchie malate in cui, derive plebiscitarie, demagogiche e populiste, inficiano la tutela ed il rispetto delle minoranze: carattere essenziale di ogni vera forma di governo basata sull’uguaglianza e sulla libertà di tutti i cittadini e in cui la sovranità risiede nel popolo. E’, dunque, precipuo interesse di ogni cittadino, avere a disposizione un’informazione la più ampia ed articolata possibile, tale da garantirgli condizioni ottimali per l’esercizio di quel diritto che si traduce in visione chiara per una scelta politica e, quindi, di voto, più coerente possibile.


Siamo uomini o caporali?
sabato 20 luglio 2002 di Concetta Bruno

Alcuni giorni fa, è stato presentato alla Commissione Affari Costituzionali e Giustizia, da parte di un parlamentare della maggioranza, un emendamento alla Costituzione che prevedeva la sospensione dei processi e dei termini di prescrizione per i processi dei Parlamentari in carica. Di fronte al clima di "imbarazzo" creatosi, il proponente ha deciso di addivenire a "più miti consigli", anche se non è esclusa la ripresentazione, sotto forma di progetto di legge ordinario. Questi i fatti. Quanto all’interpretazione, è ovvio che gli opposti schieramenti diano versioni alquanto discordanti. Secondo il proponente "sarebbe un servizio reso alla democrazia per evitare scontri durissimi fra Politica e Magistratura ". Il Direttore de La Repubblica lo definisce, invece, "una riscrittura integrale dell’Istituto dell’immunità, trasformata in impunità totale, retroattiva e perenne" (di cui usufruirebbero i parlamentari della maggioranza e quelli dell’opposizione, con buona pace di tutti!). Per il privato cittadino, nove anni dopo la cancellazione dell’autorizzazione a procedere, rappresenta il tentativo di istituire, in una Società di eguali, una casta di privilegiati, trasformando i rappresentanti del popolo in soggetti del tutto sottratti alla legge, contravvenendo al comune senso della giustizia, nonchè ai dettami della Carta Costituzionale: neanche tanto lontano da quello che Totò fece vedere con il suo film "Uomini o Caporali?"



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