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Raffaella Rende
Articoli di questo autore
Per favore...lasciateci in pace!
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domenica 12 ottobre 2008
di Raffaella Rende |
 A volte ci sforziamo di capire gli altri, credendo di conoscerli così bene dal riuscire addirittura ad entrare nei loro pensieri e siamo così presuntuosi che ci permettiamo di giudicarne comportamenti, emozioni, stati d’animo. Con ciò non voglio dire che non dobbiamo metterci nei panni dell’altro (quando serve) né che sia impossibile scrutare la mente di chi ci sta di fronte, ma soltanto che è meglio lasciarlo fare a chi - per farlo - ha studiato e studia ancora: noi, limitiamoci a volere bene a chi ci sta vicino, a comprenderlo, a gioire e a sorridere con lui, a consolarlo e ad apprezzarlo... ma, per favore, non "sforziamoci" di entrare nei suoi pensieri... quelli lasciamoli liberi di essere solo suoi e, magari, "sforziamoci" invece di capire i nostri di pensieri. E’ troppo facile guardare con occhio esterno chi ci sta di fronte, è ben più difficile guardare con i nostri occhi noi stessi. Se ci fate caso, quando ci soffermiamo a guardarci nello specchio (sperando di riuscire un po’ a dialogare con noi stessi) i nostri occhi tendono a sfuggire il nostro stesso sguardo; è come se cercassero in tutti i modi di ergere una barriera, per non farsi scoprire, per non lasciare neanche una porta socchiusa dalla quale magari poter "spiare" cosa succede... niente... PER LEGGERE TUTTO IL TESTO, CLICCARE SUL TITOLO
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Errare humanum est!
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sabato 6 luglio 2002
di Raffaella Rende |
 Imparare dagli errori, dai propri errori, è una dote rara quanto preziosa; non tentare nemmeno di farlo è, però, peccare di presunzione, di quella presunzione che non fa crescere e che non aiuta ad essere ciò che potremmo essere. Ammettere di aver sbagliato, assumersi le proprie responsabilità è da uomini; fuggire, tagliare la corda, non avere il coraggio di guardarsi allo specchio è da ignavi: è proprio di chi, talmente sicuro di non commettere mai errori, non si rende conto di essere, così, già in errore. L’arroganza, la superbia, la tracotanza, sono ormai diventati strumenti per mostrarsi ciò che non si è: è lepoca dell’uomo vincente a tutti i costi, che manca di rispetto, che alza la voce, che giudica l’intero genere umano (guardandosi bene, tuttavia, dall’includervi se stesso) è dell’uomo convinto più che mai di avere davanti una vita che sarà sempre un successo, perché è soltanto a questo che aspira. Sè, è vero, è necessario per ogni uomo affermarsi nella vita, essere soddisfatto di ciò che si è, ma sempre nel rispetto di se stessi prima e degli altri poi: l’affermazione di sè ne presuppone un’adeguata conoscenza, che non può prescindere mai dal mettersi a nudo, dal riconoscere i propri errori e dal fare di tutto perchè questi non abbiano a ripetersi. Se siamo sinceri con noi stessi, se abbiamo il coraggio di affrontare lo specchio - non solo quello che ci giudica fisicamente, ma quello dell’anima - per non nasconderci nulla della nostra esperienza di vita, allora, davvero, avremo fatto un passo avanti nella costruzione del nostro essere... PER CONTINUARE LA LETTURA, CLICCA SUL TITOLO
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