Quesiti legali - Com’è regolato un ’piccolo condominio’?
di Erminia Acri  ( erminia.acri@lastradaweb.it )

16 marzo 2003

Un lettore, che abita in un edificio condominiale con due soli condomini ci chiede quali regole valgano per le loro decisioni su cose comuni.


"Abito in un edificio per metà di mia proprietà, per metà di proprietà di un altro. Per le decisioni sulle cose comuni dobbiamo rispettare le norme sull’assemblea condominiale?"

Il condominio con due partecipanti è un "piccolo condominio" e ad esso non sono applicabili gli articoli del Codice Civile sull’assemblea condominiale e sulla validità delle relative decisioni.

Al piccolo condominio, però, si applicano gli articoli del codice civile dettati per la comunione in generale, cioè gli art. 1105 e 1106. Tali norme stabiliscono che ogni decisione deve essere adottata dai partecipanti alla comunione a maggioranza (calcolata in base al valore delle loro quote). Inoltre, se i comproprietari non riescono ad arrivare ad un accordo, per risolvere il contrasto possono fare ricorso al giudice ordinario (tribunale), che può anche nominare un amministratore.

Pure nel piccolo condominio, come nel condominio in generale, è necessario che tutti i comproprietari siano stati messi in condizione di conoscere l’argomento della deliberazione, per cui la preventiva convocazione -di cui la legge non prescrive la forma- è indispensabile per la validità della riunione.

Erminia Acri-Avvocato

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