E... state con voi!
di Giorgio Marchese  ( direttore@lastradaweb.it )

14 agosto 2015


Non abbiamo tanto bisogno dell'aiuto degli altri, quanto della certezza del loro aiuto". (Epicuro). Non di rado, vista la professione che svolgo, mi capita di frequentare gli algidi ambienti in cui dolore e antisepsi si mischiano continuamente, dal momento che vengono definiti “Pronto Soccorso”. Ogni volta (ed in questo periodo, in particolar modo) non posso fare a meno di notare che, più dell'80% delle persone che richiedono assistenza, presentano sintomatologie a carico dell'apparato cardiorespiratorio. A distanza di un paio d'anni, non posso dimenticare una donna di età indefinita che, mestamente, giaceva seduta su una carrozzina in attesa del proprio turno. Mi avvicino. "Qual è il suo problema?" - "Un'oppressione al petto che mi toglie il respiro... un senso di angoscia, la paura della morte!" - "Siamo tutti un po' troppo soli. È questo, il nostro problema di cuore..." Due occhi neri mi aprono le porte di un tempio disadorno, impolverato e malfrequentato. Una lacrima conferma la fredda verità. Quando ero poco più che adolescente, mi colpivano molto i versi di una canzone di Lucio Dalla: " Cosa sarà che fa crescere gli alberi e la felicità e cosa fa morire a vent'anni anche se vivi fino a cento?". A distanza di tempo, in quella successione di istanti in cui si sono svolti gli eventi della mia vita, scopro di aver fatto, di quella domanda, lo scopo della professione delle mia esistenza... PER LEGGERE TUTTO IL TESTO, CLICCARE SUL TITOLO.



.."Tutti vogliono il nostro bene. Non facciamocelo portar via!" (Antico proverbio popolare). Vuoto di relazioni. Perché?

Ogni verità, ad andare a cercarla ha, spesso, più facce: esattamente, quelle di chi sostiene (spesso in buona fede) le proprie ragioni. Nel tempo corrodiamo il piacere di cercare il "come" armonizzare con gli altri: si svilisce, sostanzialmente, il "perché". E, con esso, anche il valore che ne consegue...

Pure questa è cosa da niente! È sempre cosa da niente! Tutte le situazioni le abbiamo risolte sempre così. È cosa da niente! Non teniamo da mangiare? È cosa da niente! Il padrone muore e io perdo il posto? È cosa da niente! Ci negano il diritto ad una vita vera? È cosa da niente! Quanto sei bella. Quanto eri bella. E guarda a me, guarda cosa sono diventato. A furia di dire “è cosa da niente” siamo diventati cosa da niente pure io e te! (Eduardo de Filippo – tratto dall’originale televisivo Peppino Girella)

Come possiamo tornare ad essere padroni del nostro tempo? Forse, riuscendo a scoprire come recuperare la facoltà di fare quello che ci piace!.

"Quando non si trova il riposo in se stessi è inutile cercarlo altrove" (La Rochefoucauld).

Quello che mi manca, ultimamente, è la possibilità di studiare. Cioè, l’imparare per il piacere di migliorare. Senza, per forza, dovere esibire. Sto scoprendo che la verità la trovi in un punto solo.

Come arrivarci?

Qualcuno guarda, a lungo, il proprio ombelico, qualcun altro si perde nei panorami mozzafiato. Resta il fatto che solo quando raggiungiamo quella quiete interiore condita da temporanee perturbazioni (di quelle che, comunque annunciano il ritorno del sole), arriviamo a capire le convergenze.

La gente, spesso, è in cerca di questo: di essere presa per mano; di rassicurazione; di qualcuno che le prometta che, tutto, andrà bene. Che peccato! (C. Palahniuk)

Una volta, Antonio Rizzuti (professore, filosofo, meridionalista e counselor psicologico) mi ha chiesto: "Caro Giorgio, lo sai qual è la differenza fra un’ape e una zecca? Entrambe succhiano. La prima, però, realizza una comunicazione empatica con i fiori da cui prende il nettare. La seconda, al massimo, trasmette malattie".

L’egoismo positivo!

Pensare a noi stessi, passando attraverso quella parte degli altri che armonizza, sintonizzandosi, con noi. Cari Lettori, in questo periodo di pausa, proviamo a riflettere sulla seguente, preziosa, massima:"Nessun vento è favorevole per chi non sa dove andare, ma per noi che sappiamo, anche la brezza sarà preziosa". (Rainer Maria Rilke). E, soprattutto, cercate di restare un po’ di più, ciascuno con se stesso. In propia ottima compagnia!


...E gli uomini se ne vanno a contemplare le vette delle montagne, le correnti dei fiumi, l’immensità dell’oceano, il corso degli astri. E non guardano la propria interiorità! (Sant’Agostino)


Giorgio Marchese - Medico Psicoterapeuta, Counselor, Direttore La Strad@


Mi ero già occupato di questo argomento, nell’Estate del 2010. Troppo, per non doverne riparlare!




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