Scuola, Famiglia e Società.
di Giorgio Marchese  ( direttore@lastradaweb.it )

di Mariano Marchese  ( marianomarchese1@gmail.com )

2 dicembre 2016


"E dimentichiamo spesso e volentieri di essere atomi infinitesimali; e ci azzuffiamo per un pezzettino di terra o ci doliamo di certe cose che, ove fossimo veramente compenetrati di quello che siamo, dovrebbero parerci miserie incalcolabili" (Luigi Pirandello). Cari lettori cos'è che rende un uomo, veramente grande? Probabilmente, il suo grado di civiltà che sgorga, naturalmente, dai meandri della sua anima quando questa è intrisa di conoscenza. È la cultura, infatti, intesa nelle sue molteplici sfaccettature, che consente ad ogni uomo di affermare le proprie idee senza bisogno di ricorrere all'uso della forza o della violenza. "La vita ci spezza tutti, solo alcuni diventano più forti, nei punti in cui si sono spezzati !" (Ernest Hemingway). Ma cosa occorre perché un uomo riesca ad abbeverarsi all'inesauribile fonte del sapere? E' necessario che egli percorra il difficile sentiero della ricerca, quella interiore prima, per capire realmente se stesso e quella esteriore poi, che gli consente di valutare con maggiore consapevolezza la sua fase transitoria, il suo breve passaggio terreno, le interazioni che avvengono tra gli esseri umani e tra questi e il Mondo. Sembrano concetti al limite della comprensione ma, credeteci, se li facessimo veramente nostri, se li riconducessimo nella sfera della nostra quotidianità, allora potremmo sperare veramente in un futuro migliore, fatto di certezze e sicurezze... PER LEGGERE TUTTO IL TESTO, CLICCARE SUL TITOLO.


...che ci consentirebbero dì vivere meglio, almeno rispetto alla nostra attuale realtà.

Il prof. Vittorino Andreoli, psichiatra di fama internazionale, ha individuato quattro aspetti critici che condizionano la vita di noi cittadini, legati ad un problema di carenza maturativa: il masochismo strisciante, l’individualismo spietato (a scapito degli altri), la rappresentazione di sé lontano da canoni di realtà, il passivismo in attesa del Deus ex machina (qualcuno che ci tolga le castagne dal fuoco).

Questa sintomatologia diventa “necessaria” dal momento che finisce col coprire le carenze del rapporto con se stessi e l’analfabetismo emotivo che ci rende difficili i rapporti con gli altri.

Ecco che, il masochismo fa rima con “vittimismo” (scaricando la responsabilità dei propri fallimenti su fattori lontani da noi); l’individualismo spietato serve a superare chi temiamo che possa essere migliore di noi, e giustifica il mancato raggiungimento dei suoi obiettivi; la creazione di una “maschera” con cui apparire quelli che non siamo ci evita il confronto con una realtà che riteniamo più dura della nostra capacità di resistenza; il passivisimo attendista evidenzia il permanere dell’immaturità adolescenziale.

Risolvere situazioni così critiche non è cosa agevole… ma, perché ciò avvenga, è assolutamente necessaria la saggia e auspicabile interazione tra le due maggiori componenti formative dell’individuo: la Famiglia e la Scuola.

Il valore delle parole non sta in ciò che racchiudono, ma in ciò che liberano. (G. A. Livraga)

Qualcuno ha scritto che "un popolo è maturo quanto è matura la sua Scuola"... ecco, allora, trovata la risposta per chi s’interroga sulla profonda crisi che attraversa il nostro popolo che ha vissuto momenti di gloria ma che, oggi si trova, invece, a brancolare nei meandri del buio e dell’ignoranza.

Ma, questa, non può essere l’unica risposta ad una crisi così profonda.

Studiare senza pensare, non serve a nulla. Pensare senza studiare... è pericoloso!” (Leonardo da Vinci)

Allora, è necessario cercare ancora. Come spesso accade, la risposta è vicina, bisogna solo saperla cercare. La Famiglia, questa importante cellula, fondamentale elemento di ogni Società cosiddetta civile, ha smarrito la propria identità formativa, consentendo troppo spesso una pericolosa inversione di ruoli al suo interno, minando i propri equilibri e portando a conseguenze disastrose.

Individuate le due principali cause delle difficoltà che attualmente inficiano la nostra Società, allora bisogna cercare d’intervenire con competenza e decisione per tentare seriamente di porre un rimedio concreto e definitivo.

Solo dopo aver risolto questi due problemi che stanno disgregando la formazione dei nostri figli e, quindi, del nostro futuro, si potrà sperare in classi dirigenti in grado di svolgere al meglio il proprio compito, in grado di dirigere e amministrare saggiamente e onestamente il nostro Paese, attualmente alla deriva.

Solo dopo essere andato oltre questo muro di difficoltà, si potrà riacquistare la nostra dignità di popolo: un popolo finalmente onesto e scevro da quegli ideali scorretti e pericolosi che non conducono ad altro, se non alla rovina.

Il miglior riconoscimento per la fatica fatta, non è ciò che se ne ricava ma, semmai, ciò che si diventa, grazie ad essa.


Mariano Marchese (Avvocato, Counselor) – Presidente Assocultura Cosenza


Giorgio Marchese (Medico Psicoterapeuta, Counselor) – Direttore "La Strad@" 29 novembre 2014



Si ringraziano Antonio Musacco ed Emanuela Governi, per la collaborazione


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