Quesiti legali-A tutela della mamma lavoratrice.
di Erminia Acri  ( erminia.acri@lastradaweb.it )

25 marzo 2007

Una donna incinta può essere licenziata? E una madre adottiva?


Lavoravo in un’azienda da 4 anni, ma sono stata licenziata mentre ero in gravidanza, quando ancora non ne avevo informato l’azienda. E’ vero che, pur essendo stata licenziata mentre ero incinta, poiché il datore di lavoro non conosceva il mio stato, non posso fare nulla contro il licenziamento?”





La nostra Costituzione riconosce la necessità di un paritario inserimento della donna nel mercato del lavoro, che renda compatibile attività lavorativa e funzione familiare. In quest’ottica, al fine di garantire la conservazione del posto di lavoro il legislatore ha previsto il divieto di licenziamento della futura mamma nel periodo che va dall’inizio della gravidanza sino al compimento del primo anno di età del bambino.


Ove il datore di lavoro, non informato dello stato di gravidanza della lavoratrice, provveda al licenziamento della stessa -come nel caso in esame-, la donna ha diritto di riottenere il posto presentando, entro 90 giorni, un certificato medico da cui risulti che la gravidanza sussisteva al momento del licenziamento.

Questa tutela vale anche per la mamma adottiva, che non può essere licenziata per tutto il primo anno dopo l’adozione.

Il licenziamento durante la gravidanza è ritenuto giustificato, tuttavia, quando avviene per un comportamento scorretto della lavoratrice a seguito del quale è consentita la risoluzione del rapporto di lavoro, o durante il periodo di prova, o quando l’azienda chiude e cessa l’attività, o per scadenza del contratto a termine. Se, invece, è la lavoratrice che decide di lasciare il lavoro e si dimette durante il periodo di operatività del divieto di licenziamento, le dimissioni dovranno essere convalidate dal servizio ispettivo del Ministero del Lavoro, competente per territorio. Ciò in quanto si presume la non spontaneità delle dimissioni, apparentemente volontarie, in conseguenza dello stato di soggezione in cui la lavoratrice viene a trovarsi nei confronti del datore di lavoro.


Erminia Acri-Avvocato

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