Gli occhi di Karol.
di Mariano Marchese  ( marianomarchese1@gmail.com )

9 aprile 2005

La semplice bara di cipresso recante uno stemma che trasuda umiltà e devozione ha confermato, qualora ce ne fosse stato ancora bisogno, l'imprimatur di eccezionalità che ha contraddistinto il percorso terreno di Papa Giovanni Paolo II “il grande”. Papa, è vero, ma soprattutto uomo con mille pregi e, scusate la mia eventuale cecità o parzialità, senza alcun difetto, almeno visibile; un uomo coraggioso e umile che ha saputo aprire il cuore degli uomini a qualcosa di nuovo, qualcosa che in tanti, compreso me, non riescono ad esprimere con le dovute parole, sebbene si sia riuscito, insieme, ad avvertirlo ognuno nel proprio io più profondo. Oggi, provo un'emozione incontenibile nell'affermare che gli occhi di Karol rappresentavano la porta d'ingresso di un viaggionell'universo del bene ancora, così, poco conosciuto a buona parte degli esseri umani; è quasi come se avesse voluto immolarsi, tra mille sofferenze, per dimostrare che solo attraverso la parolae, quindi, con il dialogo, con il calore del contatto fisico, un abbraccio o una carezza, si può tentare di unire volti, caratteri, pensieri e religioni...prova ne è l'immensa folla di credenti e non credenti che hanno invaso, pacificamente e compostamente... PER CONTINUARE LA LETTURA, CLICCARE SUL TITOLO.




...la città di Roma che, per un’intera settimana, è tornata a rappresentare la “Caput mundi” di una volta, appannata, ormai, dal tempo e dalle altalenanti vicende della storia. Mi sono soffermato molto sui volti di quei tanti pellegrini  che hanno dato vita al lungo serpentone triste e silenzioso, soprattutto compostissimo,  alla mercè della calura del  giorno al pari del  freddo buio di una notte foriera di malinconia; si, li ho osservati a lungo nella solitudine dei miei pensieri, e ho riflettuto sulle loro parole rotte da lacrime vere e sincere, confermando che l’opera dell’umile Karol è stata grandissima e che pur ripercorrendo in lungo e in largo le vicende succedutesi nella storia, non si riuscirebbe a trovarne un’altra simile. Karol, io oggi ho paura, si, non mi vergogno ad ammetterlo, perché sono cosciente che l’argine di bontà che hai rappresentato nel corso di questi anni, ora potrebbe cedere sotto il peso dell’imponderabilità degli eventi. Come tu hai ripetuto con estrema umiltà, non siamo stati noi a cercarti ma lo hai fatto tu, trovandoci lungo il periglioso cammino che ti ha condotto tra i disperati, i bisognosi, gli ultimi; hai cercato il calore e il candore dei bimbi così come il sorriso dei giovani, quei giovani che, piano piano, sono diventati  centinaia, poi migliaia e, in fine, milioni. Karol ho sofferto nel vederti soffrire ma ho capito il senso del tuo messaggio: “non abbiate paura!” E’ vero, è proprio la paura che ci blocca, frena le nostre capacità e i nostri sentimenti, è proprio per questo che per tutti noi hai rappresentato quella bussola che potrà permetterci l’orientamento nei perigliosi e vasti oceani della vita, quelle smorfie di dolore a cui ci avevi abituati sono certo che si sono trasformati in sorrisi, sorrisi di gioia in quella “casa del Padre” da te più volte citata.  Una cosa è certa, non dimenticherò facilmente le immagini della tua sofferenza, la caparbietà delle tue azioni, il calore delle tue parole,  l’impegno profuso nel diffondere il messaggio chiaro e forte della pace, ovunque e con chiunque. Mi unisco, allora al coro unanime dell’universo dicendoti, semplicemente, grazie...

 

Premi qui per tornare alla prima pagina

PROPRIETARIO Neverland Scarl
ISSN 2385-0876
Iscrizione Reg. Stampa (Trib. Cosenza ) n° 653 - 08.09.2000
Redazione via Puccini, 100 87040 Castrolibero(CS)
Tel. 0984852234 - Fax 0984854707
mail: direttore@lastradaweb.it
facebook: Neverland Formazione
Direttore responsabile: Dr. Giorgio Marchese
Hosting fornito da: Aruba spa, p.zza Garibaldi 8, 52010 - Soci (Ar)
Tutti i diritti riservati