Il nuovo autoritarismo
di Gianluca Ion  ( info@ionaonline )

13 ottobre 2002

Viviamo un'era straordinaria, in cui il progresso cresce con rapidità esponenziale; la prosperità in 250 anni è aumentata più che nei diecimila anni precedenti. Poiché la nostra aspettativa di vita è molto più alta, il tempo che trascorriamo al mondo è un sesto dell'intero tempo trascorso dall'umanità. E in questo sesto del tempo vediamo, facciamo, pensiamo più dei nostri predecessori. Alla base di tutti i nuovi scenari sta la "globalizzazione" dell'economia che, tramontate le ideologie, sembra essere guidata dai grandi gruppi finanziari multinazionali. In questo contesto per il "lavoro" si è aperta l'età della diseguaglianza , perché la globalizzazione pone in concorrenza i lavoratori del mondo, stabilendo un bipolarismo tra circuiti di top managers, dove gli stipendi vanno alle stelle e dall'altra il circuito dei prestatori d'opera dove le retribuzioni vengono compresse verso il basso. La "Sanità", per gli enormi costi imposti dalle nuove tecnologie e dall'invecchiamento della popolazione, si dirige verso il tramonto del Welfare. Il "crimine" si espande ovunque, proprio per l'allargarsi delle diseguaglianze, ed anche quella parte della popolazione un tempo garantista e libertaria viene spinta verso forme di autoritarismo ed intolleranza. Le politiche di governo, le strategie di mercato, le tecniche di organizzazione del personale si assomigliano tutte, perché plasmate sulle società di consulenza delle multinazionali. Esse pianificano e livellano tramite l'azione di predicatori liberisti. Il nuovo ordine economico mondiale si regge sulla forza del danaro. non occorre più, quindi, la politica, perché le leggi vanno interpretate. E la loro applicazione spetta ai tecnici dell'economia...PER CONTINUARE LA LETTURA, CLICCARE SUL TITOLO


 

Viviamo un’era straordinaria, in cui il progresso cresce con rapidità esponenziale; la prosperità in 250 anni è aumentata più che nei diecimila anni precedenti. Poichè la nostra aspettativa di vita è molto più alta, il tempo che trascorriamo al mondo è un sesto dell’intero tempo trascorso dall’umanità.
E in questo sesto del tempo vediamo, facciamo, pensiamo più dei nostri predecessori. Alla base di tutti i nuovi scenari sta la "globalizzazione" dell’economia che, tramontate le ideologie, sembra essere guidata dai grandi gruppi finanziari multinazionali. In questo contesto per il "lavoro" si è aperta l’età della diseguaglianza , perchè la globalizzazione pone in concorrenza i lavoratori del mondo, stabilendo un bipolarismo tra circuiti di top managers, dove gli stipendi vanno alle stelle e dall’altra il circuito dei prestatori d’opera dove le retribuzioni vengono compresse verso il basso.
La "Sanità", per gli enormi costi imposti dalle nuove tecnologie e dall’invecchiamento della popolazione, si dirige verso il tramonto del Welfare. Il "crimine" si espande ovunque, proprio per l’allargarsi delle diseguaglianze, ed anche quella parte della popolazione un tempo garantista e libertaria viene spinta verso forme di autoritarismo ed intolleranza. Le politiche di governo, le strategie di mercato, le tecniche di organizzazione del personale si assomigliano tutte, perchè plasmate sulle società di consulenza delle multinazionali. Esse pianificano e livellano tramite l’azione di predicatori liberisti. Il nuovo ordine economico mondiale si regge sulla forza del danaro. non occorre più, quindi, la politica, perchè le leggi vanno interpretate. E la loro applicazione spetta ai tecnici dell’economia.
Nel confronto "tecnici contro politici" la vittoria risulta ai primi, in modo schiacciante... ma apre la strada a quello che può essere definito il moderno autoritarismo, perchè il potere dei tecnici non risponde democraticamente a nessuno, non tollera contestazioni e servizi. Questo autoritarismo moderno rievoca il Big Brother orwelliano. Morale e giustizia hanno contorni sempre più soft e si informano sulle idee dei vincitori, finendo per essere mezzi di controllo sociale e base per la delegittimazione della politica. I partiti vengono smantellati per effetto degli scandali (vedi il tallone d’Achille degli illeciti finanziamenti). Una Mani Pulite Internazionale sta "privatizzando la politica" che, svuotata dell’ideologia, dei finanziamenti, del prestigio, diventa subordinata ai poteri economici forti. Viene affidata a dirigenti senza carisma, burattini delle lobbies e costruiti dai mass media. La sostituzione della politica con i tecnici dell’economia ha avuto un passaggio emblematico nell’elezione a capo dello Stato di Ciampi, ex governatore della Banca di Italia. La democrazia vive un pericolo reale, la rivoluzione che viviamo è finta e la soglia di attenzione che dobbiamo tenere per difendere la democrazia è alta.

Gianluca Ionà - Movimento Consumatori Regionale

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