L’importanza di un’alimentazione corretta per le future mamme
di Redazione La Strada  ( info@lastradaweb.it )

28 giugno 2002

Un'alimentazione equilibrata durante la gravidanza è indispensabile per fornire all'organismo materno tutti i nutrienti di cui ha bisogno per favorire un corretto accrescimento del bambino.


 

L’APPORTO ENERGETICO E L’INCREMENTO PONDERALE DELLA FUTURA MAMMA

 Per molti anni la ricerca scientifica si è interessata di quanto una donna debba aumentare di peso durante i nove mesi per ridurre al minimo rischi e complicanze gravidiche: la tendenza generale e’ stata sempre quella di moderare piuttosto che favorire l’incremento ponderale materno. Come conseguenza, generazioni di donne hanno dovuto ridurre l’apporto calorico, per contenere il proprio incremento di peso, seguendo regimi dietetici spesso incongrui e squilibrati sia in termini qualitativi che quantitativi. Prestando attenzione alla sola quantità di calorie assunte con l’alimentazione, non si ha alcuna informazione sulla composizione della dieta, perciò si garantisce la soddisfazione del fabbisogno energetico ma si rischia di trascurare alcuni eleinenti indispensabili in gravidanza: fino ad oggi sono 45 gli elementi ritenuti essenziali nella nutrizione umana e, negli ultimi anni, accanto alle vitamine, agli aminoacidi, ad alcuni grassi, si è aggiunto un numero crescente di minerali che dovrebbero essere presenti quotidianamente nell’alimentazione delle gestanti.

Attualmente quindi gli esperti di nutrizione consigliano di calcolare l’incremento ponderale sulla base del peso pregravidico e delle condizioni nutrizionali qualitative e quantitative della donna.

FABBISOGNO Dl MINERALI

E’ stato stabilito che in gravidanza e durante l’allattamento, come in tutti i processi di accrescimento corporeo, il fabbisogno giornaliero di alcuni minerali quali calcio, zinco, magnesio, iodio, fluoro e ferro, solo per citare i più comuni, aumenti considerevolmente (per esempio, di circa il 50% quello del calcio che passa da 800 mg a 1200 mg e del 30% quello del magnesio, mentre per il ferro si passa da 15 mg a 30 mg al giorno). Per questo motivo è necessario verificare, soprattutto per calcio, magnesio, fluoro e ferro, che l’apporto attraverso cibi solidi, acqua e bevande sia adeguato alle necessità della gestante. Nella maggior parte dei casi è possibile coprire detto fabbisogno per calcio, magnesio e fluoro operando una scelta appropriata degli alimenti e con un’acqua mediamente mineralizzata, cioé con un tenore significativo di detti minerali.

Per quanto riguarda il ferro, a volte è invece necessario ricorrere ad una integrazione farmacologica.

Integrazione che deve essere consigliata anche per quella che potrebbe essere considerata "la vitamina della gravidanza", cioé l’acido folico, elemento ritenuto indispensabile per lo sviluppo neurologico del bambino.

Si è detto che un corretto livello di assunzione di sostanze nutritive, di minerali e di vitamine è indispensabile sia per la salute della gestante che per lo sviluppo del bambino; qualora si verifichi un ridotto apporto di uno o più di tali elementi, qualunque ne sia la causa, il bambino è prioritario rispetto alla madre: innanzi tutto viene soddisfatto il suo fabbisogno, impoverendo così le riserve materne.

Ciò è particolarmente rischioso per la salute futura della gestante in quanto la carenza della maggior parte di questi minerali è apparentemente ben tollerata dall’organismo materno e non è associata, se non in casi estremi, a specifici sintomi. L’assenza o la non specificità di sintomi imputabili ad un insufficiente apporto con gli alimenti impedisce spesso di individuare una carenza in fase precoce e quindi di intervenire tempestivamente sulla dieta della gestante.

Solo per il magnesio sono individuabili segni di ridotta disponibilità (soprattutto aumentata eccitabilità muscolare) mentre, per esempio, uno scarso apporto di calcio non ha immediate conseguenze per la madre e per il bambino, visto che questo minerale è depositato nello scheletro materno e può essere mobilizzato per le necessità metaboliche della gravidanza. La perdita di calcio nella madre, che continua durante l’allattamento, è però un fattore predisponente all’insorgenza dell’osteoporosi; pertanto è determinante attuare un intervento preventivo, che comporti un incremento dell’assunzione di calcio in tutte le condizioni in cui il fabbisogno del minerale aurmenta fisiologicamente (accrescimento corporeo, gravidanza, allattamento).

L’ACQUA IN GRAVIDANZA

Il fabbisogno di acqua aumenta in gravidanza e ancor di più durante l’allattamento, tanto è vero che si consiglia di berne almeno due litri ogni giorno. Con tale livello di assunzione giornaliera l’acqua, accanto agli alimenti, dai quali deriva buona parte dei minerali necessari alla gestante, puo’ contribuire in maniera significativa ed in modo "naturale" a soddisfare l’aumentato fabbisogno di minerali. Inoltre, non bisogna dimenticare che l’acqua rappresenta il mezzo in cui avvengono tutti i processi digestivi, quelli di assorbimento dei nutrienti della dieta ed in generale la maggior parte delle reazioni metaboliche del nostro organismo. In questo senso l’acqua può essere considerata l’elemento "più essenziale" in nutrizione umana, anche se troppo spesso viene trascurata e molte gestanti si "dimenticano" di bere.

Per concludere, una corretta nutrizione in gravidanza deve prevedere una scelta di alimenti e di bevande tale da assicurare quanto possibile la copertura dei fabbisogni di acqua, di macronutrienti (proteine, grassi e zuccheri) e di micronutrienti (vitamine e sali minerali), condizione indispensabile per il benessere della madre e del suo bambino.

Dott.ssa Maria Cristina Mele (Ambulatorio di nutrizione in gravidanza - Servizio di Dietetica Policlinico "A. Gemelli", Roma)

 

 

 

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