Il Mondo di...
di Stefania Labate  ( stefanialabate@hotmail.it )

31 luglio 2018






ZABATTA STAILA


E’ una nuova e originale crew musicale tutta cosentina che, nonostante abbia iniziato solo per gioco, senza alcun dispendio economico e pubblicitario, è riuscita a far diventare virali molti suoi slogan. Il perché di tanto successo probabilmente sta nella capacità di saper guardare con occhi attenti alla realtà e di saperla raccontare con fare ironico, a volte sarcastico e anche canzonatorio senza però mai scadere diventando offensivi o provocatori. I componenti, professionisti navigati, si mostrano al pubblico mascherati poiché il loro desiderio è che chiunque possa immedesimarsi in loro e sentirsi un po’ “Zabatta”. La lingua che utilizzano è il dialetto cosentino poiché si fanno portavoci di una terra, la loro, attraverso modi di dire prettamente territoriali cosi da diventare espressione di una cosentinità a volte arrugginita e dimenticata o addirittura arcaica, in cui, soprattutto i giovani, si immedesimano e identificano riscoprendo, in modo moderno ed entusiasmante, le tradizioni della propria terra.

Chi sono gli “ZABATTA STAILA”?

SOLFAMI’: Sono sei “pazzi” furiosi, trovatisi a vicenda e per caso, che fanno musica, video, si pubblicizzano da soli e cercano di portare la cosentinità un po’ ovunque raccontando di ciò che appartiene alla propria generazione, ma anche alle generazioni dei loro genitori.

Questi “pazzi”, vogliamo dire come si chiamano?

SOLFAMI’: Allora…. Zabatta, Solfamì, Jekky Di Nola ( l’uomo con la maschera a scacchi), poi Marracaibo (il coniglio che sembra cattivo e lo è!) e, in fine, IVANA SPAGNA che sono l’uno il clone dell’altro ( autori dei video insieme a “Barbetta”)

Come nasce l’idea di questo progetto?

ZABATTA: L’idea nasce dal fatto che sia io che Solfamì, ci siamo trasferiti in un altro paese e ci siamo stabiliti a Londra. Abbiamo vissuto una storia come tante, sentita e risentita molte volte… E’ stato proprio quel senso di malinconia, quella “mancanza” che si prova quando non si è nel proprio luogo natio che ci ha portato a notare e dare un peso a delle cose a cui altrimenti non si farebbe caso… come il cibo, il clima, la camicia stirata, il caffè… e a sentire l’esigenza di trovare un modo per raccontarlo.

Qual è il primo brano, da cui tutto ha avuto origine, che avete realizzato e che poi avete cambiato e ri-realizzato?

ZABATTA: Si intitola “Portami a Cuse’ ”, realizzato, come del resto gli altri due successivi, su basi musicali preesistenti e non originali. Sono state poi rifatti con basi originali, arrangiate da me e Solfamì, come , del resto, tutto gli altri brani dell’album.

Siete diventati un fenomeno territoriale, secondo voi questo successo a cosa è dovuto?

SOLFAMI’: Credo che il terreno sia fertile, nel senso che il primo motivo penso sia dovuto al fatto che non ci siano molti artisti che provano ad “esprimersi” col dialetto, almeno non nella musica POP. Siamo stati fortunati perché non c’è mai stato nulla di simile in questo genere mentre nel Rap sì e parliamo di Turi che fa sicuramente delle belle cose. Di certo incide anche il fatto evidente che facciamo le cose per divertirci ed è per questo probabilmente che riusciamo a coinvolgere la gente; in più, noi diciamo la verità, siamo degli attenti osservatori di tutto ciò che accade intorno e riusciamo a metterlo in versi raccontando la vera realtà in cui la gente si riconosce. Non ci inventiamo niente!

A proposito di “raccontare”… Quali sono i temi che più vi stanno a cuore, di cui vi occupate più volentieri, visto che trattate di Cosenza e dintorni, suoi usi e costumi e modi di dire?

ZABATTA: A noi piace raccontare le storie, quindi ci lasciamo ispirare da ciò che ci accade intorno, a partire dai malesseri, dalle cose simpatiche, dalle cose ironiche che notiamo… Poi… siamo convinti che le persone del sud abbiano una inclinazione naturale nel trovare l’ironia nella tragedia e questo è anche, in modo del tutto spontaneo, lo spirito dei nostri testi.

Ma c’è una divisione dei compiti? Chi è la “mente” dei testi e chi delle melodie?

SOLFAMI’: Partiamo dal fatto che il tutto, IN PRINCIPIO, è partito completamente da Zabatta! E’ lui che ha avuto l’idea e ha deciso di investirci tempo ed energie; mi ha coinvolto già dal secondo brano e da lì, siamo partiti insieme in questa avventura scrivendo tutto ciò che ci viene in mente, senza seguire alcun tipo di regole, ma andando a ruota libera ed evitando che qualcuno di noi potesse attribuirsi il ruolo di prima donna: tutto si fa per amore del progetto, affinchè si ottenga sempre il miglior risultato possibile sia a livello compositivo che dei testi che degli arrangiamenti.

E’ uscito da poco il vostro cd “ZABABOOM”, dove possiamo trovarlo?

ZABATTA: Lo potete trovare nei vari “firmacopie” che stiamo organizzando in giro e ai nostri LIVE.

Impegni imminenti?

SOLFAMI’: E’ partito il nostro ZABATOUR, completamente rinnovato rispetto a quello precedente. Ci sarà l’aggiunta di un favoloso Leadwall che proporrà giochi di luci, video e tante sorprese! Ci saranno nuove canzoni da ascoltare e ballare insieme… come sempre!

Ultime curiosità.... I vostri pezzi sono tutti molto veloci ed ironici…. tranne uno che ho ascoltato e apprezzato e trovato molto emozionante: “OI MA’ “. Qual è la sua storia?

SOLFAMI’: Visto che i nostri racconti sanno di verità, una volta rientrati da Londra, abbiamo guardato alla nostra esperienza con occhi diversi distinguendo quanto di positivo o negativo ci fosse e “quanto” ci fosse mancato della nostra terra, riproponendoci di “viverla” appieno anche perché Cosenza, rispetto a quando siamo partiti, è cambiata e sta cambiando. Abbiamo scritto un testo vero, crudo in cui però molti giovani che sono emigrati all’estero, soprattutto del sud, si sono riconosciuti perché accomunati dalla stessa sorte.

Una domanda che faccio ad entrambi. Qual è il pezzo dell’album che preferite e perché?

SOLFAMI’: “OI MA’ “ perché racconta senza mezze misure la nostra storia di emigrati.

ZABATTA: Io li amo tutti, credo che il brano che potrei preferire forse ancora lo dobbiamo scrivere.

Avete scoperto, per caso, che qualcuno ( Nicola Savino) ha passato il vostro brano “OKEREKE”, scritto per il passaggio della squadra del Cosenza in serie B, su RADIO DJ, cosa è successo?

E’ successo che le persone ci scrivevano, in tempo reale, avvisandoci di questa cosa che assolutamente ignoravamo!!!

Beh, di sicuro sarà solo il primo di tanti passaggi sulle reti importanti e che meritate! Noi vi facciamo i complimenti e tanti in bocca al lupo.

ZABATTA e SOLFAMI: Viva il lupo!!!

Stefania Labate – Vocal Coach

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