Caro Pinocchio
di Fernanda Annesi  ( fernanda_65@yahoo.it )

23 dicembre 2017






Anche questo, significa crescere.


Pensieri degli anni difficili

Chissà mai perché sono attratta da questo burattino!

La storia, la favola mi piace molto e da sempre, fin da quando ero piccola. Una faccia simpatica e birichina. Buono ma … bugiardo.

Forse per questo?

Non riesco bene a raccontare le frottole, sono di memoria corta, finirei per dimenticare la bugia e trovarmi in un mare di guai. Già … mi è successo una volta e mi sono ripromessa di non farlo mai più.

Ma … difficile mantenere questa promessa, sono convinta che una bugia al momento giusto è preferibile ad una verità in quello sbagliato. Eppure la sincerità spesso mi tradisce e, nello stesso modo, mi ritrovo nei guai.

L’essere umano è curioso. Preferisce vivere nell’inganno invece che nella realtà. Pur di non soffrire, elaborare, superare e andare avanti.

Anche questo significa crescere.

Ho una età in cui posso giocare agli indiani facendo tutto il chiasso che voglio e senza che nessuno possa lamentarsi.

Posso manifestare tutto il mio ritrovato interesse, il nuovo stupore per ogni più piccola scoperta, per ogni traguardo raggiunto.

Quando non te ne accorgi e ci sei già dentro.

Come sono diventata?

Provo a cercarmi, a cercare il vento nei capelli, quello che mi accompagnava nelle mie lunghe pattinate nella piazza più amata. Sola, la brezza in me, le ali ai piedi. Provo a sollevarmi da terra e un sorriso mi si dipinge sul volto. Da bambina.

Anch’io la vedo e la porto con me. Per sempre.

Piena, mi sento piena da esplodere. È vero, che alla fine dopo tanto elaborare, dopo le curve di rabbia, amarezza e dolore, quello che resta in me è solo amore. Non potrebbe essere altrimenti. Così siamo cresciute, a fare attenzione alle esigenze degli altri e curare noi stesse. Questo si chiama rispetto.

Una smorfia di dispiacere quando penso a quello che ho perduto. Non ho prestato abbastanza, tutto è successo in una fase della vita in cui mi sono ricordata che avevo del dolore dentro, che andava vissuto e non dimenticato. Andava affrontato prima che si richiudesse in una scatola di ferro sistemata all’interno della mia anima e che mi avrebbe impedito di …

di diventare una indiana in questo sabato di dicembre pieno di scoppiettante Natale, di colori accesi e voglia di mostrare. Per crescere ancora di più, insieme.

Eppure …

Sempre meno parole, sempre più ad osservare. Ho deciso di fidarmi, evitando di fare del male, se possibile. E anche se a volte non ci riesco, mi perdono e, dopo, vado avanti.

No, era serata da rimanere a casa quella, senza dover interagire. Troppi sarebbero stati gli occhi da incontrare, da spiegare, da augurare. E andare avanti. Ma … qualcosa da dentro mi suggeriva di non forzarmi. Una pausa. Prima di tutto. E così mi sono ritrovata ad ascoltare la voce di dentro, alimentata dalle sollecitazioni che arrivavano da fuori. Come avviene in ogni anno, in questo periodo.

La vita in ogni giorno si arricchisce di nuove emozioni, conservo alcune cose, altre provo solo ad ascoltarle anche quando fanno male. Forse ora capisco che ancor più importante della trasformazione è il concetto della valorizzazione.

Mille i dubbi, ma pochi i segreti dell’anima. Chissà se questa è la volta buona!

Li vedo, uscire in debole fila, mano nella mano. Ma dove andranno mai? Tanti piccoli Pinocchietti rossi, carichi di buoni sentimenti. Vero, non da riempire, da sollecitare semmai. E vengono fuori le cose migliori.

Le cose migliori.

Questo anno difficile. Sempre più consapevolezza di me stessa, sempre meno bisogno della non verità. Sempre più bisogno di attingere all’ingenuità, sempre più voglia di tornare a giocare sui tappeti, osservando e donando la parte migliore, quella che vive di grande amore.

Voglio contribuire anch’io, in una maniera diversa. Voglio aiutare a crescere. Se è necessario anche insieme a Pinocchio, che ormai è parte di me.

Ritorno dalla mia finestra.

Un pianto disperato, abbondante ma non liberatorio. Non era questo il senso.

Le cose migliori della vita. È inutile girarci intorno, arrivano da là, siamo noi a doverle cogliere ed accogliere. È un compito importante che abbiamo deciso di assolvere quando abbiamo scelto di diventare grandi.

Alla mia Pinocchietta preferita, che mi riempie di gioia

Buon Natale a tutti

Fernanda



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