Pensieri
degli anni difficili
Scatto
una fotografia. La imprimo dentro la mia memoria e vado avanti.
Il
mattino. Di colori intensi e definiti, senza sfumature, netti a
meravigliare, dipinti subito dopo il buio.
È
arrivato il momento di rivedere, sfogliare leggendo, ma cercando di
cambiare veramente pagina.
Strano,
pensavo che avanzando nella vita, le sicurezze sarebbero aumentate, e
invece …
Ho
sempre più dubbi, su molte cose anche banali, però con
una consapevolezza diversa, come se vedessi le cose in tutta la loro
interezza e non solo sulla facciata principale, quella che mi si pone
immediatamente innanzi. Vedo meglio le cose e, proprio per questo, le
metto più in discussione.
È
solo un dialogo con me stessa, all’interno, provo a portarlo
fuori ma senza trasmetterlo. Non è necessario questo.
La
luce in penombra nei mattini di pioggia, come questo.
I
sorrisi affettuosi dagli occhi dell’amore.
Il
piacere del caldo suono che viene dalla strada.
Mi
preparo, aspettando.
Faccio
chiarezza su un sentimento appena nato.
Ordine
e coerenza.
Un
autunno denso dei colori più belli, si accompagna ad uno stato
d’animo più volte provato e che non vuole trovare alcuna
rassegnazione.
Fra
le parole degli altri cerco risposte ai miei moti dell’animo,
alle reazioni, ai miei comportamenti. E ringrazio.
La
chiarezza nei sentimenti. È sempre una questione di misura:
quanto si è disponibili per poter vivere meglio con se stessi.
Prima
di ogni cosa.
Provo
a socchiudere gli occhi e a cercare il profumo nell’aria che mi
ritrovo a respirare.
Difficile,
diverso questo momento da quelli già trascorsi e nuovo da
vivere.
Troppe
le sollecitazioni che a me arrivano, le rivelazioni ad ogni
comportamento, la chiarezza sospesa.
Provo
un sospiro di fastidio quando la prevedibilità delle parole è
scontata. D’altro canto è la caratteristica che sfuggo
da sempre in chi mi sta intorno.
Affascinata
dalla novità che sorprende all’improvviso.
È
tutto qui!
Perdonarsi.
Rifletto sul significato di questa parola e cerco di agganciarla alle
situazioni vissute e rimaste sospese, senza punti. Rimarrebbe solo un
po’ di amarezza.
Amo
tutto quello che riesce a far vivere la parte migliore.
Mi
sento sempre più me stessa quando l’aria è
leggera e non ostile, quando posso esprimermi senza timori di essere
sbagliata.
Per
quello che sono.
L’ho
già detto e scritto più volte. E non per quello che gli
altri vorrebbero io fossi.
Piano
piano lo sento avvicinare. Quanti anni sono passati dall’ultima
volta in cui la serenità mi ha accompagnato in questo periodo
magico dell’anno? Magico, e proprio per questo il più
pericoloso.
Vorrei
che tutto scorresse senza impedimenti, che le emozioni si vestissero
di caldi colori e i profumi riempissero le case.
Ma
… non so perché mi ritrovo avvolta sempre da una
coperta fredda che non lascia passare il più tiepido filo di
aria. E la nostalgia mi avvolge.
Un
attimo dopo. Me ne accorgo sempre un attimo dopo, quando è già
passato, ma non abbastanza velocemente da non lasciarlo impresso nei
ricordi.
È
per questo che vive la speranza.
Fernanda
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