Pensieri
degli anni difficili
Quando
arriva il momento di spegnere i pensieri. Una piacevole abitudine che
riscalda e prepara alla notte.
Nella
debole luce dell’ultima stanza, mi connetto con il mondo. Nel
silenzio di quell’ambiente mi sento veramente sola con i
pensieri e … libera.
Forse
per pigrizia, forse perché amo quella luce soffusa che
proietta ombre sulle pareti bianche, forse perché meno si
sentono i rumori dall’esterno.
No,
non è un modo per esorcizzare la solitudine, posso sentirmi
sola anche quando sono in mezzo alle gente. Ed è proprio in
quel momento che sento di soffrire di più.
Un
breve clic col mouse e … sono nel mondo; un momento di
sbandamento, non so da dove cominciare. Mi fermo e raccolgo le idee.
Torno in cucina, scelgo la mia tazza preferita, passando per il
corridoio accendo un po’ di musica, quella buona. Si sente per
tutta la casa, ma a volume non troppo alto, non a quest’ora
della notte.
Si
inizia a navigare.
La
curiosità. A volte mi crea ansia, smania di leggere quanto più
posso, la speranza di scuotere, la voglia di conoscenza, il sapere.
Sono contenta, è segno che la mia mente funziona, lavora ad
un certo livello. Ne sono fiera.
Le
mie mani si muovono velocemente sulla tastiera. Alla ricerca. In
fondo è il mio lavoro, non avrei potuto fare altro nella vita.
Guardo
velocemente. Questa volta c’è. Ho raggirato la macchina,
perché è comunque solo una macchina, non ho disattivato
i filtri, quello mai…, ho trovato un altro sistema.
La
prima lettura è come il primo ascolto di un nuovo pezzo
musicale. Mi fido molto dell’iniziale sensazione, di quello che
immediatamente viene trasmesso. Perché posso anche non avere
più i miei 20 anni, ma io sono quella che si innamora
all’istante, con incoscienza e immaturità, che si fida
molto di quello che sente. Sono cambiate tante cose nella vita, ma
questo è rimasto uguale e perciò sto sempre attenta
quando sono in macchina e mi fermo ad un semaforo. Cerco di non
girare la testa, guardo dritta avanti e tiro giù il cappello.
Parte
la prima domanda.
Rivedo
i miei scritti. Ho scritto qualcosa che può dare una risposta.
Ci
sono dei momenti della giornata ai quali non rinuncerei mai. Come
anche questo. Qui sotto la mia coperta, la luce soffusa, i libri
proprio lì a portata di mano, il contatto con il mondo
esterno, ed i miei pensieri. Profondi o superficiali che siano mi
fanno sempre compagnia. E questo lo dico senza nessuna ombra di
tristezza.
È
bello anche lasciarsi trascinare, soprattutto se questo vuol dire
vivere nella spontaneità e naturalezza. Perchè vero è
che nella semplicità delle cose nasce il benessere e il gusto
per la vita, ma bisogna avere l’umiltà di saperla
riconoscere.
Spesso
mi capita di dover assecondare, di non capire e di non rispettare. Me
ne dispiace, è come se ferissi le persone. Il tutto nasce
dalla rigidità con me stessa prima e finisco per poi
pretendere troppo.
Mi
distraggo un momento, mi capita spesso da un po’ di tempo a
questa parte. Sposto gli occhi dal monitor e mi guardo intorno,
respiro un’aria di intima complicità con me stessa e
cerco di richiamare alla memoria. A volte vivo i momenti con una tale
intensità che poi faccio fatica a ricordare, è come se
li esaurissi subito.
Gli
sguardi, comunicare senza dire una sola parola. Gli occhi, sono
veramente lo specchio dell’anima.
Continuo
la mia lettura.
Spesso
mi perdo e non sono sicura di essere arrivata dove volevo andare. È
quello che sto cercando di capire in questi anni della mia vita,
forse i migliori?
Importante
è il modo in cui si arriva e anche questo di sicuro fa parte
del carattere. Qualcuno mi ha detto che prendo la vita troppo sul
serio. Beh, credo che solo un idiota possa prenderla in maniera
superficiale, per cui sono ben contenta di arrovellarmi il cervello e
farmi venire le vertigini dopo aver trascorso una giornata intera a
pensare.
Che
ora sarà? È tardi, domani non è festa, ma voglio
finire almeno una volta. E allora velocemente scaccio dalla mente le
distrazioni di questi giorni, le ombre proiettate sui muri, le parole
scritte troppo velocemente e quelle che non sono riuscite ad uscire.
Nelle
mani mi restano solo gli attimi, ma non è roba da poco.
La vita è fatta di attimi, di momenti da assaporare e da far
durare.
E,
come ormai da tradizione, una musica dolce accompagnata da parole
altrettanto appropriate si diffonde all’interno della mia casa:
…e
il mio maestro mi insegnò come è difficile trovare
l’alba dentro l’imbrunire…(Franco Battiato).
Forse,
il segreto della vita, sta tutto là.
Fernanda
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