Pensieri
degli anni difficili
Fresca
l’aria e frizzantina, nell’altitudine della montagna
vicina.
È
sempre quello, rimane sempre quello il modo di risolvere mettendo da
parte, pur sempre affrontando con le solite paure. Ma, andando
avanti.
Aria
umida di primo mattino, velata di gocce d’acqua a rinfrescare
rischiarando i pensieri.
Cammino
e guardo oltre, immaginando un sentiero che divide ma da percorrere
nonostante.
Un
brivido nel silenzio, una speranza ritrovata.
Proietto
il mio sguardo nella maestosità e vedo il cambiamento, la
trasformazione in un breve periodo, che lascia perplessi e sorpresi.
Non
mi basta mai! Non fa in tempo ad arrivare, a farsi accettare, che
passa in fretta senza nemmeno riuscirne a catturare il piacere del
momento. E il tutto ritorna in una triste normalità da vivere
nello stesso identico modo.
Ogni
giorno.
Non
riesco proprio a spostare l’attenzione, la mia bocca urla senza
rispetto. Per me, per la mia persona.
Provo
a cercare il silenzio nello scorrere di un ruscello di acqua fresca
che dall’alto giunge fino in fondo, da seguire con lo sguardo e
anche oltre.
Mi
fermo, alzo gli occhi: fresco il verde che riveste i tronchi verso il
cielo, l’azzurro spicca fra di loro, circondati dalla purezza
dell’aria che quasi si può toccare con le mani. Le mani
del “sentire”.
Qualsiasi
cosa, sento in me questa voce che dalla parte più profonda mi
ricorda ogni cosa sia possibile.
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Spiaggia
deserta, mare silenzioso. Strana sensazione torna, non di malinconia,
nonostante la già trascorsa estate, quasi un inizio. Un nuovo
punto da cui ricominciare.
Fresca
e gradevole, avvolge ogni parte del mio corpo ed accoglie senza
scuotere, al contrario abbracciando. Mi immergo lentamente e mi muovo
in armonia. Verso il sole che scende sulla linea dell’orizzonte
a cercare il buio della sera.
Ne
esco, un po’ dispiaciuta. L’immersione è stata
quasi una purificazione, ha donato freschezza alla mia pelle e allo
spirito.
Riparto.
Immagini
nitide e suggestive innanzi ai miei occhi. Nel silenzio del tramonto
un pensiero al ricordo del passato. Ancora una volta per farlo
rivivere oppure provare a cercare una motivazione ad un momento di
debolezza alla fine di un percorso, all’inizio di una nuova
strada da percorrere.
È
vero, il grigiore è stato ridipinto, lo si può vedere
dalla luce che brilla dentro gli occhi, dalle speranze accese, dai
traguardi raggiunti, dal piacere che si prova quando guardandosi allo
specchio ci si apprezza per quello che si è. Pur col desiderio
di modificare, imparando.
E
si va avanti.
Fernanda
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