COMUNICATO
STAMPA
Paura,
inadeguatezza, ansia, gioia. Sono tante le emozioni provate da Paola
Pasquini, 36 anni, chirurgo plastico di Roma che a febbraio ha
trascorso due settimane in missione umanitaria in Guatemala con le
associazioni AicpeOnlus e Sulla Strada Onlus.
“Era
la mia prima volta in missione: da qualche anno avevo l’intenzione
di fare un’esperienza di volontariato, ma ho sempre rimandato
fino allo scorso anno , quando ho deciso di partire. Essendo socia di
Aicpe (Associazione Italiana di Chirurgia Plastica Estetica),
conoscevo la realtà di AicpeOnlus, sodalizio che
sostiene missioni di chirurgia plastica umanitaria nel mondo
e ho preso contatti con l’allora presidente dell’associazione,
Claudio Bernardi”.
La
destinazione per la prima missione di Paola è il Guatemala,
paese dell’America Centrale che conta una popolazione di
11 milioni di abitanti, metà della quale vive con meno di 2
dollari al giorno. Insieme con Paola, sono partiti i chirurghi
plastici Claudio Bernardi, fondatore di AicpeOnlus, e Matteo Campana,
di Sulla Strada Onlus, associazione che dal 2001 organizza missioni
in Guatemala. La missione si è svolta all’ospedale Llano
de la Virgen a San Raimundo, paese a circa 30 chilometri di distanza
dalla capitale, Città del Guatemala.
“Le
giornate iniziavano con le visite ai tantissimi pazienti, che
arrivavano a piedi da villaggi vicini e lontani anche dopo ore di
cammino a piedi e a digiuno per la speranza di essere operati subito
– racconta Pasquini -. Aspettano in fila secondo l’ordine
di arrivo con umiltà, mestizia e profonda gratitudine. La
popolazione guatemalteca mi ha colpito moltissimo: è un
popolo umile, dignitoso ed estremamente riconoscente, mi ha fatto
riscoprire il sapore del rapporto genuino tra medico-paziente,
quell’empatia reciproca che, purtroppo, nella nostra pratica
medica nel mondo cosiddetto civilizzato, si è persa.
Nella
settimana dedicata alla chirurgia plastica, l’èquipe ha
visitato circa 70 pazienti e ne ha operati circa 40.
“Il
Guatemala è famoso per la produzione di fuochi
d’artificio e spesso, purtroppo, sul corpo
soprattutto di bambini costretti a lavorare in scarsa sicurezza, sono
visibili gli esiti cicatriziali conseguenti allo scoppio
della polvere da sparo. Tra i casi che mi hanno più
colpito, c’è stato quello di una bambina
che, in età post natale era stata operata per un onfalocele,
una malformazione congenita, con un conseguente bruttissimo esito
cicatriziale associato alla perdita dell’ombelico.
In sala operatoria abbiamo revisionato la vecchia cicatrice e
ricostruito l’ombelico; la gioia della bambina, quando abbiamo
tolto le bende durante la prima medicazione, è stata davvero
incontenibile. Un altro caso con grandissimo impatto emotivo è
stato quello di una donna sfigurata in seguito
all’aggressione da parte del marito che le ha
gettato dell’acido sul volto” - dice la chirurga
romana.
Oggi
Paola sta già pensando alla prossima missione: “È
stata un’esperienza forte, ma che mi ha arricchito moltissimo.
Sto già pianificando il prossimo viaggio con AicpeOnlus: molto
probabilmente questa volta la destinazione sarà il Togo”.
AICPE
onlus:
è la branca di Aicpe (Associazione Italiana di Chirurgia
Plastica Estetica) dedicata alla beneficenza ed al
volontariato. Nata nel 2013 con l’intento di sostenere in modo
concreto i soci che sono impegnati in prima persona in progetti no
profit in giro per il mondo, AICPE onlus raccoglie e gestisce i
fondi in rapporto ad esigenze specifiche, ma in particolare
organizzando missioni periodiche di chirurgia plastica umanitaria.
Attualmente è presente in Paraguay, Guatemala e Togo.
Ufficio
stampa Aicpe: Eo Ipso
Info:
Silvia Perfetti cel. 346 9488777 mail sperfetti@eoipso.it
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