Pensieri
degli anni difficili
Come
in tutte le mie cose, il mio peggior nemico è l’inizio.
Un
pensiero positivo, devo trovare un pensiero positivo: è andata
benissimo, il mare da bambina, l’amore senza il rancore,
l’affetto, i miei piccoli, il vento gelido nelle discese, le
curve come un furetto.
La
luce attraversa e arriva nella profondità, là dove il
buio dell’acqua non raggiunto dai raggi incute paura.
Una
storia bellissima, cominciata tanto tempo fa. Mi piace ascoltarla, mi
piace narrarla , raccontando ogni volta una cosa in più.
La
qualità dei miei pensieri.
Con
rammarico mi accorgo che quello che più temevo si è
avverato e difficile ora è tornare indietro e provare a
modificare.
Lo
stesso identico profumo, legato all’autunno di anni e anni fa,
riaccende in me la voglia di tornare, ma il tempo trascorso è
veramente tanto, e, complicato sarebbe rivisitare i passi.
Accendo
calore in più posti della mia casa, e, spegnendo ogni luce,
resto ad aspettare che torni il vento del passato, scintilla che
illumina il futuro.
Che
cos’è l’amore?
Non
mi fermo, non mi fermo mai, anche quando le gambe tremano e minano
l’equilibrio. Una spinta dall’esterno mi rimette in gara
ma, senza accorgermene, è invece dall’interno che parte,
da me stessa.
Prima.
Una
spaccatura definisce due momenti che fanno parte della stessa trama
però.
Sento
il bisogno di chiarire meglio il significato delle mie parole. Provo
piacere nel ritrovare nel silenzio che mi avvolge la pace dentro.
Anche
in un momento di così tale confusione.
L’inaspettato,
quello che non si conosce.
Sempre
intrappolata nelle paure. Sintomi, evidenza diretta, principio di
reazione.
Prima
di gettare la spugna …
Mi
convinco nel silenzio delle mie parole e affronto la novità e
… mi piace.
Piena,
zuppa, densa di significati questa nuova mi coinvolge, senza darmi
tempo di riflettere e pensare. Mi avvio guardando però
indietro. Non voglio dimenticare qualsiasi cosa ha vibrato in me,
qualsiasi cosa sia passata tendendo la mano donando.
Il
passato veramente lontano, quando tutto prese inizio.
Parte
una scintilla di passione e si definisce, in maniera inequivocabile e
senza possibilità di fraintendimenti, quale sarà la
strada da seguire.
Il
primo freddo del mattino raggiunge ogni più piccolo angolo del
corpo, piano piano parte il calore e tutto si risveglia e prende
vita.
Vita.
Trasmessa
con la migliore delle modalità, a pieno assorbita e mantenuta.
La respiro nella sua interezza e mi arricchisco. Non mi stancherò
mai di ringraziare chi ha acceso in me, in noi, questo rispetto
infinito e delicato.
Infinito,
come l’inizio di ogni cosa.
Delicato,
come il momento che ne segue.
Ancora
vita.
Non
è poco quello che mi ritrovo nelle mani. Un passo in più,
un altro tassello che compone l’esistenza, una fitta di dolore
per quello che non sfugge ai miei occhi.
Sentire.
I sensi si accendono tutti insieme senza consapevolezza e si
intravede un’altra strada.
Non
so quanto sia giusto, quanto sia di aiuto riuscire a vedere un po’
più in là. Forse il piacere dell’inaspettato
avrebbe reso il tutto molto più semplice. Ma, certe cose non
si chiedono, non si cercano, arrivano così, senza chiedere.
E
si ricomincia. Dall’inizio.
Fernanda
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