I rischi dei grassi idrogenati.
di Giorgio Marchese  ( direttore@lastradaweb.it )

8 febbraio 2014


Sorprese, non tanto saporite.


La voce del Grillo parlante...

Margarine, brioche, snack dolci, salatini, patate fritte surgelate, krapfen, burro, dadi da brodo, preparati per minestre, alimenti da fast-food, pesce surgelato in panatura, pop-corn in busta, (molti) formaggi stagionati, biscotti industriali, etc.

Alzi la mano chi non ha mai mangiato nessuno di questi alimenti.

La brutta sorpresa, consiste nello scoprire che, con molta probabilità, abbiamo ingerito, anche, consistenti quantitativi di grassi idrogenati!

Il loro nome, negli ultimi tempi, richiama alla mente problemi per la salute e non si tratta di situazioni legate al semplice introito di elevate quantità di grassi in genere (peraltro sempre da moderare) ma, proprio, alla struttura chimica di queste molecole. I grassi idrogenati, in effetti, debbono essere guardati con una certa attenzione sul fronte della salute.

Il motivo?

Nel corso del processo che porta all’idrogenazione, che peraltro risulta molto utile nella produzione di alimenti perché permette di rendere solidi grassi che invece sarebbero liquidi (e, quindi, prolungare la durata e la morbidezza dell’alimento), si verifica una trasformazione dei lipidi.

Il processo industriale porta infatti alla formazione di legami "trans": i grassi "trans", come ben sanno i chimici, sono da tempo considerati non propriamente indicati per il benessere dei vasi sanguigni, visto che alzano i livelli di colesterolo in circolazione.

Cosa producono, nel nostro organismo, i grassi idrogenati?

  • Bloccano gli enzimi che intervengono nel metabolismo dell’acido linoleico, Omega 6 essenziale che l’organismo non è in grado di produrre e che si deve assumere con la dieta;
  • Interrompono la produzione di sostanze come le prostaglandine che regolano la pressione arteriosa, le funzioni renali e modulano i meccanismi infiammatori.
  • Rendono le cellule più permeabili alle sostanze tossiche;
  • Alterano la risposta immunitaria;
  • Favoriscono la deposizione di colesterolo, sulle pareti dei vasi sanguigni.

Con che cosa sostituirli?

Olio di Mais (e/o di girasole) per condimenti a crudo, olio extravergine di oliva, per il resto. Ricordandosi, però, di non esagerare con le fritture!

Fonti

www.edott.it

 

Giorgio Marchese, Direttore La Strad@

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