...che le cose possano cambiare...
di Fernanda Annesi  ( fernanda_65@yahoo.it )

2 marzo 2019






Il buon senso. Ma che vorrà mai dire?


Pensieri degli anni difficili

Un gran disordine nella testa, come se avessi perso il senso delle cose che faccio, che ho fatto, che farò. E allora, è forse questo il buon senso? È di questo buon senso che stiamo parlando? La capacità di ritrovarlo.

Per un momento sfioro con le dita le verità. Un grande dubbio mi invade, ma subito, immediatamente, mi rimetto nella giusta carreggiata e continuo il mio viaggio.

L’originalità delle storie è sempre più difficile da trovare: sembra che ogni cosa sia stata già raccontata, descritta, vissuta e, a volte, anche il 3 è ormai non più sufficiente, non basta più.

Non ho mai temuto la necessità di riempire ogni tempo delle mie giornate, almeno da quando l’età della maturità ha raggiunto, anagraficamente ..., il traguardo.

La notte è dei pensieri che non vogliono essere illuminati dalle radiosità del giorno.

Ma veramente il tutto avviene all’improvviso?

E sarà vero che altrettanto velocemente si dimentica?

La migliore cura.

Sempre più mi convinco che aprendo le ali al volo, lasciando che l’aria respiri in ogni parte del corpo, si raggiunge con facilità quel benessere che si cerca per gran parte del viaggio. E quando tutto sembra aver preso una strada senza sorprese, ecco che interviene la possibilità.

Incredula. Poi si vedrà. Non è importante che le cose si verifichino veramente, più importante che dalla finestra delle opportunità appaia quella che ti lasci intravedere un nuovo orizzonte.

Il piacere che si prova a condividere i momenti.

Le cose più naturali e quelle che richiedono il prolungato uso della mente. Insieme decidiamo che è arrivato il momento di chiudere quella porta che per tanto tempo è rimasta spalancata.

Ci aggiriamo in silenzio e al buio evitando ogni rumore, nel freddo pungente della notte di questo sorprendente inverno.

Appena un mese. È solo iniziato da nemmeno un mese e già inizia a pregustarsi l’arrivo del tenue e nuovo calore che investirà ogni ora.

Al risveglio l’ansia dell’incognito, dopo un po’, fino a quando le molecole dell’informazione incominceranno a viaggiare nella giusta concentrazione e nei distretti quelli veri. La distensione per la grande esperienza che verrà.

È vero, quando si perde un po’ il senso della missione cui siamo chiamati, o forse che abbiamo consapevolmente scelto, è necessario che intervenga uno stravolgimento a ristabilire le giuste cose.

La vita è sorprendente. Mai come in questi giorni ha mostrato che guardare bene quello che offre e cogliere i suggerimenti, anche quelli che sembrano i meno probabili, è il suo segreto più grande.

Il più prezioso.

Accolgo, con un po’ di ritardo, il caldo affetto di chi mi ama senza riserve. Spalanco le porte e lascio entrare raccontando quello che sarà, ricordando di modulare gli sbalzi che altrimenti rischierebbero di rovinare il momento.

La bellezza in quello che si intravede in uno sguardo, che si coglie anche nell’oscurità, e se i tuoi occhi sono troppo annebbiati dalle lacrime mute, una luce a rischiarare la si può trovare nell’affetto della certezza.

La certezza degli affetti.

Fernanda (20 gennaio 2014)

 

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