Mente & Dintorni.
di Giorgio Marchese  ( direttore@lastradaweb.it )

7 marzo 2012



Per una vita migliore e un invecchiamento attivo.


Counseling Good News

Le cure a domicilio aumentano e funzionano

Essere assistiti a casa dopo un incidente o un ictus, oppure se si soffre di una malattia cronica o non si è più autosufficienti, è di gran lunga preferibile al ricovero ospedaliero, sia per il paziente, sia per il Sistema Sanitario Nazionale.

Le cure domiciliari funzionano davvero, come dimostra un rapporto realizzato dall’Osservatorio sulle Cure a Casa della Fondazione Istud, in collaborazione con la Card (Confederazione delle associazioni regionali di distretto) e Cittadinanzattiva.

All’indagine hanno partecipato più di duecento cittadini e i distretti sanitari di 15 Regioni, soprattutto del Centro Italia. Circa il 93% dei distretti interpellati dichiara di fornire assistenza domiciliare integrata, l’87% assicura dimissioni protette al paziente, cioè la continuità dell’assistenza gratuita dopo la fase acuta curata in ospedale e, nei distretti più virtuosi, uno su tre, si forniscono anche prestazioni complesse: dalle cure palliative in fase di fine vita all’assistenza ai malati oncologici e a chi ha una disabilità motoria o neurologica.

"La casa rimane il luogo ideale in cui ricevere trattamenti medici, terapie o cure di riabilitazione da personale qualificato - riferisce Maria Giulia Marini, direttore dell’area sanità della Fondazione Istud - I cittadini sarebbero disposti anche a pagare un contributo al Servizio sanitario pur di evitare il ricovero in ospedale".

"Nel loro ambiente consueto i malati cronici e non autosufficienti stanno meglio, si sentono meno soli e si allevia così anche il peso della malattia e la sofferenza - aggiunge Francesca Moccia, coordinatrice del Tribunale dei diritti del malato-Cittadinanzattiva - In un contesto di costante aumento degli anziani, e quindi delle patologie croniche correlate con l’ invecchiamento, i cittadini non devono sentirsi abbandonati: per questo, quando serve, hanno bisogno di assistenza continua e di tutto il supporto necessario, anche psicologico".

Il termine sofferenza, deriva dal latino e si lega con l’immagine di colui che soffre, sopportando una pena e, soprattutto, resistendo ad essa. Con dolore, si vuole identificare una sensazione spiacevole, che affligge. La disperazione, invece connota uno stato psicologico in cui si è determinato l’allontanamento di qualsiasi speranza. Ed è quello che si deve, in ogni modo, evitare.

Il dolore sociale

Questo tipo di sofferenza colpisce non solo il malato in sé ma l’intero "caregiver", ossia tutti coloro che gli stanno intorno e che dovrebbero sostenerlo nel "percorso". Ebbene, si tratta di una condizione oggi molto comune e, spesso, purtroppo, sottovalutata. Il "sollievo", infatti, non va percepito come un semplice beneficio fisico ma, al contrario, deve comprendere anche una parte psicologica e sociale.

Particolarmente importante, come abbiamo visto prima, è trasmettere l’idea che il dolore va curato dentro e fuori gli ambienti clinici (ospedali, etc.). Intervenire sul "dolore sociale", infatti, vuol dire anche migliorare l’aspetto clinico.

Mente & Dintorni

È per questo che, dal 18 febbraio e fino al 12 maggio, una volta al mese si terranno degli interessantissimi Seminari Informativi per una vita migliore e un invecchiamento attivo dal suggestivo titolo di Mente & Dintorni che trae spunto dalle interessanti trasmissioni scientifiche trasmesse sull’emittente Metrosat. L’ansia e gli attacchi di panico, è stato il tema del primo incontro (il 18 febbraio), a Castrolibero, organizzato da Neverland ONLUS e Neverland No Profit, presso la loro sede, gratuito e rivolto a tutti coloro che vogliono capire di più per orientarsi meglio su tematiche dai risvolti ancora oscuri e sofferenti.

La depressione (il 10 Marzo), le ossessioni e le fobie (il 14 Aprile, il male dell’anima e il disagio esistenziale (il 12 Maggio), sono gli altri argomenti che verranno di volta in volta proposti in maniera coinvolgente, semplice e completa. Definizione, cause, eventuale approccio farmacologico, psicoterapia e counseling, affrontati attraverso un’intervista giornalistica, con l’ausilio di immagini e video realizzati ad hoc.

Il Relatore è il sottoscritto (medico Psicoterapeuta, Docente universitario presso la Scuola di Specializzazione in Psicoterapia ad Indirizzo Dinamico di Roma, autore e conduttore televisivo, giornalista pubblicista).

Il Moderatore è la dott.ssa Marilena Dattis, Counselor, esperta di arte, cinema e teatro.

L’obiettivo dell’iniziativa, patrocinata dall’Ordine Provinciale dei Medici di Cosenza, dall’Amministrazione Provinciale di Cosenza e dalla Federazione delle Associazioni Italiane di Psicoterapia e Counseling - FAIP, è quello di informare e sensibilizzare per costruire una vita migliore, proprio nell’anno dedicato all’invecchiamento attivo. La particolarità dell’evento consiste, inoltre, nell’opportunità di prenotare attraverso il Telefono Amico (09841716076) simili incontri presso le abitazioni di persone in difficoltà (sole, ammalate, infermi, etc.) perchè il loro crepuscolo sia ricco di amore e umanità.

 

G. M. - Medico Psicoterapeuta / Counselor - Presidente Neverland (Scarl - No Profit - ONLUS)

Foto By Enrico Porretti

porrettiehotpepper@yahoo.it

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