Ti amo di pił.
di Fernanda Annesi  ( fernanda_65@yahoo.it )

25 giugno 2015






Quando...


Pensieri degli anni difficili.

Lo sai quando ti amo di più? Quando sbagli, quando mi sento ferita e non ti accorgi, e non perchè godo del piacere di soffrire. Nel momento in cui il tuo sguardo si posa su di me, ti vedo esattamente per quello che sei ed è lì, proprio lì, che il mio amore si esprime più e con tale intensità.

Ti vedo per quello che sei e non per quello vorrei che fossi, perchè la radice del mio amore affonda nei tuoi limiti e nelle tue debolezze. Nel tuo modo di essere quando non si nasconde, quando si vuole migliorare ma portandosi tutto appresso di sé.

È proprio vero che il cammino della conoscenza si fonda sulla comprensione, nell’aspettarsi quando uno dei due si spinge un po’ oltre, da solo, forse perchè si era perso e aveva bisogno di ritrovare la strada quella giusta, quella sua, per poi tornare indietro a tendere la mano.

Ti amo di più quando in spontaneità riesco a non metterti con le spalle al muro, non duramente di fronte alle tue "incertezze", bensì accanto. Per poterle sfumare nelle mie e proseguire insieme senza troppo ferirsi.

Ti amo di più quando non ti capisco e quando non mi capisco, quando vorrei puntualizzare e poi finisco sempre per sorridere, quando mi sento sola pur avendoti accanto, quando mi fai vedere anche quello che non mi piace.

Non riesco proprio a capire come è possibile dimenticare, e come è possibile dimenticare quello che è importante!

Un giro nel passato, mi guardo bene intorno e provo a confrontare, non a cercare paragoni ma solo a mettere due cose vicine e vedere dove si toccano, dove nascono i confini e dove si fondono l’una nell’altra.

Un incontenibile moto di tenerezza mi fa ritrovare proiettata in uno sguardo, che si abbassa lentamente e lascia intendere.

Camminava avanzando piano, portando con se tutta la grazia dell’accoglienza, la gentilezza dei movimenti, anche un senso di solitudine profonda che non si nascondeva. Anzi fiero di mostrarsi, come appartenente al genere umano che non sfugge ma affronta, che cerca il dialogo con gli altri ma ancor prima con se stesso. Tiro un respiro di sollievo, non corro alcun rischio, sono al sicuro, protetta dall’onda dell’imprevisto che travolge senza darti il tempo di fuggire. Eppure...

Il caro prezzo della diversità. Ma alla fine cosa si avrà rispetto a tutto? Una bella dose di sofferenza, che non giustificherà questo strano e assurdo modo di essere e di vivere.

Già, come nascono alcuni stati d’animo?

Mi piace la curiosità che accompagna il desiderio di voler conoscere, la sete che si soddisfa nella domanda senza limite, nella sorpresa dell’aver finalmente trovato. Nascondo con cura e nello stesso tempo lascio intravedere, non per alimentare la confusione ma per vestire e rivestire ancora di più, arricchire e provare a guardare un po’ più in là.

Ti amo di più quando parli di te stesso senza guardarmi dentro gli occhi, quando con i tuoi riesco a vedere quel prato sterminato di una lunga e lontana notte calda d’estate, che ha accompagnato gran parte dei desideri della tua vita.

Ti amo di più quando con un filo di respiro ci ritroviamo senza doverci dare spiegazioni, quando ti stringi nelle spalle e pensi che comunque sia è stata una gran fortuna. Quando custodisci il segreto dei sogni e lo liberi senza dire che sei stato tu, solo per assaporare il sorriso della gente e per regalare un po’ di allegria.

Ti amo di più quando non ti trovo ad attendermi, quando provi e non riesci, quando sussurri il mio nome, quando spalanchi la tua porta e mi lasci entrare.

 

Fernanda - 26 luglio 2011

 

 

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