Microglia ed infrasuoni.
di Fernanda Annesi  ( fernanda_65@yahoo.it )

29 aprile 2010



Cosa accade nello stress ipotalamico?


 

News Neuroscienze

 

L’esposizione a lungo termine agli infrasuoni può determinare danneggiamenti cronici psichici e fisiologici. In seguito a stress indotto da esposizione ad infrasuoni è stata riportata una sovra-regolazione dell’espressione dell’ormone rilasciante la corticotropina (CRH) e del suo recettore CRH-R1 nei neuroni paraventricolari ipotalamici. Studi recenti dimostrano che CRH-R1 è espresso nelle cellule attivate della microglia, sostenendo quindi l’ipotesi che la microglia può essere coinvolta in questo tipo di stress. 

Du F, Yin L, Shi M, Cheng H, Xu X, Liu Z, Zhang G, Wu Z, Feng G, Zhao G. Involvement of microglial cells in infrasonic noise-induced stress via upregulated expression of corticotrophin releasing hormone type 1 receptor. Neuroscience. 2010 May 19;167(3):909-19. 

In questo lavoro gli autori sottoponevano ratti e colture in vitro di cellule microgliali all’esposizione ad infrasuoni, con una frequenza principale di 16 Hz e un livello di pressione sonora di 130 dB per 2 ore ed esaminavano i cambiamenti nell’espressione di CRH-R1 a differenti tempi dopo l’esposizione, mediante immunoistochimica e tecniche semiquantitative di Real Time-Polymerase Chain Reaction (RT-PCR). I risultati in vivo mostravano una significativa attivazione delle cellule microgliali e una sovraregolazione dell’espressione di CRH-R1 nei nuclei paraventricolari ipotalamici. I dati in vitro rivelavano che, in assenza di neuroni, gli infrasuoni potevano direttamente indurre attivazione della microglia e regolazione dell’espressione di CRH-R1.

Questi risultati suggeriscono che oltre ai neuroni paraventricolari ipotalamici, le cellule microgliali possono essere coinvolte nella risposta a questo tipo di stress attraverso la regolazione dell’espressione dei CRH-R1.

Troppo a lungo alla microglia è stata riconosciuta solo la funzione di cellule immunitarie nel cervello. Un crescente numero di evidenze sperimentali dimostra che in realtà il loro ruolo va oltre l’essere solo macrofagi nel sistema nervoso centrale: rappresentano sensori attivi e cellule effettrici versatili per le varie funzioni del cervello. Questo lavoro evidenzia anche l’interazione di base che esiste tra i sistemi neuroendocrino e neuroimmunitario in condizioni di stress all’interno del sistema nervoso centrale.

Ferdinanda Annesi - Biologa C.N.R.

 

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