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di Maria Cipparrone  (  mariellacipparrone@libero.it )

21 novembre 2009



Dalla liberalizzazione dei servizi pubblici locali all'entrata in vigore della legge contro "i fannulloni" ed alla sentenza che rimborsa i viaggiatori.


 

Via libera alla Camera al "decreto Ronchi" che prevede, la liberalizzazione dei servizi pubblici locali, compresa la gestione delle risorse idriche. Una decisione che ha scatenato una dura reazione dell’opposizione e delle associazioni dei consumatori. Queste ultime intimano la raccolta delle firme per un referendum abrogativo, qualora la normativa non sarà modificata.

Tra le norme maggiormente contestate la liberalizzazione dei servizi pubblici locali, (prevista dall’art. 15) che comprende la gestione dell’acqua. L’articolo in questione prevede che la gestione dei servizi pubblici locali sarà conferita in "via ordinaria" attraverso gare pubbliche. Nel testo si precisa che la proprietà pubblica del bene acqua dovrà essere garantita. Questa formulazione, secondo l’opposizione e le associazioni dei consumatori apre la strada alle privatizzazioni, con conseguente rischio di speculazione da parte dei privati e di pesanti aumenti delle tariffe. Il Governo assicura che non ci saranno aumenti tariffari e speculazioni, verrà infatti istituito un organo di controllo, una "Authority" del settore idrico.

Non rientrano nella riforma la disciplina della distribuzione del gas naturale e dell’energia elettrica, il trasporto ferroviario regionale e le farmacie comunali.

 

Entrata in vigore (il 16 novembre) la legge Brunetta che riforma la Pubblica Amministrazione e che è stata pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale a fine ottobre. Le nuove norme annunciate da tempo, diventano ora operative a tutti gli effetti e riguardano 3 milioni e mezzo di lavoratori.

Molte le novità in arrivo: maggiore produttività, merito e trasparenza, ( previsti incentivi economici e di carriera per i meritevoli) ma soprattutto lotta ai "fannulloni" i quali, a seconda della gravità del caso, andranno incontro a sanzioni, anche penali, taglio dello stipendio e licenziamenti.

Sanzioni molto pesanti per certificati medici falsi. Previsti fino a 5 anni di carcere e una multa fino a 1.600 euro a carico del dipendente, per il quale scatta il licenziamento con l’obbligo del risarcimento del danno. Radiato dall’albo e licenziato il medico eventualmente corresponsabile.

Prevista come obbligatoria anche la mobilità. Se necessario i dipendenti dovranno spostarsi dove è maggiormente necessario anche se in disaccordo.

Sarà costituita anche una "Authority "per la valutazione e la trasparenza delle amministrazioni.

 

Una sentenza della Corte di giustizia dell’Unione europea ha decretato il diritto dei passeggeri il cui volo subisce un forte ritardo (almeno tre ore, prima erano di più) a ricevere un rimborso. Immediata la soddisfazione delle associazioni dei consumatori che vedono nel provvedimento una vittoria dei consumatori che, molto spesso, sono tartassati dai disservizi del sistema aeroportuale.

Maria Cipparrone.

 

 

 

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