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di Maria Cipparrone  (  mariellacipparrone@libero.it )

2 ottobre 2009


Dalla diminuzione del costo per l'energia elettrica all'aumento delle tariffe aeree ed ai ricatti dei gestori telefonici che minacciano nuovi costi per i consumatori.


 

Dal 1° ottobre l’Autorità per l’energia ha stabilito un’ulteriore riduzione dell’1,2% dei prezzi di riferimento del gas naturale. Tale riduzione consentirà alle famiglie italiane di risparmiare altre 12 euro sulla spesa annuale che è comunque diminuita complessivamente da inizio anno di circa il 22%.

Rimangono senza variazioni i prezzi di riferimento per l’energia elettrica, mentre sono ancora attuali le disposizioni relative ai bonus a favore delle famiglie disagiate (condizione economiche risultanti dalle dichiarazioni Ise). E’ in arrivo anche il bonus gas, che permetterà un risparmio del 15% sulla spesa media annua. Le richieste per il bonus vanno inoltrate al Comune dal prossimo primo novembre, se presentate entro il 30 aprile 2010, daranno diritto al beneficio retroattivo fino al primo gennaio 2009.

Il Ministro dei Trasporti ha annunciato un possibile aumento del costo dei biglietti aerei da 1 a 3 euro, la soluzione, secondo quanto dallo stesso dichiarato "ai molti mali del settore", mascherandoli come "adeguamenti".

Immediate le reazioni delle associazioni dei consumatori che trovano ingiustificabile far ricadere i costi dei disservizi subiti dai passeggeri agli stessi danneggiati. Gli aumenti andrebbero così ad arginare i costi prodotti dai disservizi aerei nei confronti dei viaggiatori, facendo carico così su questi ultimi dell’inefficienza delle compagnie aeree, degli handler e delle società di gestione degli aeroporti.

 

I gestori di telefonia rispondono alla richiesta del Garante per le comunicazioni, circa la richiesta di ridurre i costi degli sms, in maniera ricattatoria.

Qualora la richiesta divenisse obbligatoria, affermano le compagnie di telecomunicazioni, "si vedranno costrette a recuperare i mancati introiti in altro modo", attraverso, per esempio, l’aumento dei costi di altri servizi che, ovviamente ricadranno sui consumatori.

Tale presa di posizione, è giustificata dai gestori di telefonia, dal fatto che in Italia il mercato delle telecomunicazioni offre bassi margini di guadagno. E’ questa una dichiarazione fasulla, visto che, le indagini condotte dal Garante attestano esattamente il contrario e vede l’Italia come un mercato molto fiorente, considerato che, le tariffe per i servizi offerti sono le più elevate di tutti gli altri Paesi della Ue.

Maria Cipparrone

 

 

 

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