Malinconia estiva.
di Anonimo  ( info@lastradaweb.it )

3 agosto 2013






Vorrei sentirmi libera...


 

Racconti, riflessioni ed emozioni.

Come un rumore lontano che crea interferenza e disturba la percezione, riecheggia nella mia memoria il suono dei ricordi... ricordi che a volte servono a darmi conforto e consolazione, e che altre volte mi trattengono inutilmente e dolorosamente, impedendomi di godere di ciò che potrebbe esserci di nuovo...

Vorrei sentirmi libera, ma certi pensieri sembrano proprio non volermi abbandonare...come una musica che non posso fare a meno di ascoltare, ma di cui non riesco più a seguire il ritmo, di cui non distinguo più le note ...

Forse questo accade perché, in realtà, non ho mai imparato ad ascoltare veramente, lasciandomi permeare dai messaggi che arrivano dal mondo esterno, utilizzando con spontanea naturalezza i miei sensi, senza adoperare "filtri"...sapendo cogliere, e soprattutto accogliere l’emozione che trapela da uno sguardo o da un gesto, e non avendo paura di lasciare andare le mie di emozioni ...

Ed invece è come se sentissi sempre il bisogno di proteggermi... e come se non riuscissi a trasferire all’esterno ciò che provo dentro...

E poi proteggermi da cosa?

Non dagli altri, ma dalle sensazioni che potrebbero generarsi dentro di me se davvero mi lasciassi andare... per la paura di non saperle gestire, per la paura di soffrire... e mi rendo conto adesso di quante cose mi sono persa... e di quante altre cose ancora sto continuando a lasciare per la mia strada ...

Vorrei poter dare forma e sostanza ai miei pensieri, vorrei poter dare una direzione al mio cammino, ma sembra così difficile cambiare strada, e abbandonare i sentieri dell’abitudine... perché nel farlo non si può evitare di cadere, non si può evitare di farsi male...

Vorrei poter trovare le parole per esprimere il mio stato d’animo, ma come si descrivono il senso di vuoto e l’amarezza che derivano dalle esperienze non vissute... dalle emozioni che avremmo voluto provare, dalla carezza che avremmo voluto ricevere, dalla mano che avremmo voluto tendere... dal piacere che avremmo voluto condividere...

Nel silenzio delle sere d’estate trascorse in solitudine queste sensazioni sembrano essere amplificate, mi sembra di vivere in un tempo dilatato che rallenta i movimenti, congela il pensiero e non concede spazio per recuperare...

Provo un senso di stanchezza che mi esorta a smettere di desiderare, che mi invita ad abbandonare, ma mi sforzo di trovare calore in me stessa per potermi riattivare, per sentirmi pronta a donare, per continuare a cercare momenti di condivisione... quella condivisione intima e profonda che ci fa sentire che è ancora possibile amare... offrendosi senza nessuna remora...

Dopo brevi attimi di tranquillità custoditi in piccole parentesi di pace che mi permettono di rigenerarmi e di respirare, riprendo il mio cammino e ricomincio, cercando di liberarmi da questo senso d’incompletezza, e provando a fare spazio a nuove esperienze... con un po’ di paura che questi spazi possano rimanere vuoti...

 

Anonimo (30 luglio 2009)

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