Poste Italiane!?
di Maria Cipparrone  (  mariellacipparrone@libero.it )

11 marzo 2008



Una S.p.A. riorganizzata, razionalizzata, ma ancora molto lontana dall'efficienza.


 

A chi non è mai capitato di ricevere una lettera, una cartolina, o un pacco in ritardo?

In realtà, questo è solo uno dei tanti disguidi in cui ci si può imbattere, quando si ha a che fare con le Poste Italiane, e i consumatori lo sanno bene.

La nuova organizzazione del servizio di recapito, attuata nel 2006, dopo il recepimento della direttiva europea di liberalizzazione del settore, prevede in sostanza una separazione del recapito della posta indirizzata ai privati (lettere, cartoline, pubblicità, etc.) da quella indirizzata alle aziende, società, e studi professionali.

Tale strategia, voluta da Poste Italiane, almeno fin ora, ha reso il servizio postale ancora più carente.

Alla cara e vecchia posta ordinaria, si è sostituita quella "prioritaria", più cara della prima, ma ugualmente poco puntuale. I cittadini, oggi, pagano di più per inviare una lettera, una cartolina, un pacco, ma i disagi non sono per niente diminuiti, i ritardi a volte sono inverosimili, ma non è tutto...

Avete provato a cercare nella vostra città, le buche delle lettere?

E’ quasi impossibile ormai trovarne una. Nel ridimensionamento del servizio postale, infatti, rientra anche il taglio dei punti di raccolta della corrispondenza, i portalettera sicuramente faranno meno giri nell’area cittadina, ma gli utenti, quanti chilometri devono fare per spedire la corrispondenza?

La situazione è gravosa tanto nei grandi centri cittadini, dove i depositi straripano, quanto nei piccoli comuni, dove gli uffici postali, non sono attivi tutti i giorni.

Ecco perchè, Poste Italiane, garantisce un risarcimento, a coloro i quali, dimostrino di avere subito ritardi, danneggiamenti, perdita totale o parziale della corrispondenza.

In questi casi, la prima cosa da fare, è presentare reclamo presso l’Agenzia postale. Se le Poste non rispondono, o la risposta è insoddisfacente si aprono due possibilità:

  • se il danno è superiore ad €500, l’utente dovrà fare causa;

  • se il danno è inferiore a €500, potrà essere intrapresa, invece, una procedura di conciliazione, stabilita dalle stesse Poste in accordo con sedici associazioni di consumatori.

La commissione di conciliazione, è composta da un rappresentante delle Poste e da un rappresentante delle associazioni dei consumatori, i quali sono chiamati a decidere, secondo equità.

 

 

Maria Cipparrone (avvocato)

alla redazione dell’articolo ha collaborato Pamela Serra.

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