Quesiti legali-Recesso da contratto d’opera.
di Erminia Acri  ( erminia.acri@lastradaweb.it )

11 novembre 2006

Se la futura sposa resta incinta, deve pagare l'abito nuziale commissionato ad una sarta?


Mia figlia è in procinto di sposarsi e, a distanza di 5 mesi dal matrimonio ha scoperto di essere in attesa di un bambino. Questo comporta che lei non potrà indossare l’abito che aveva ordinato per le nozze ad una sarta, ma dovrà farsene realizzare un altro. La sarta alla quale era stato commissionato l’abito col pagamento di un acconto, subito avvisata della novità, avendo già completato l’abito ordinato precedentemente da mia figlia, ne pretende il pagamento, ma a me sembra ingiusto, visto che mia figlia non potrà indossare quell’abito per via della pancia e non è possibile, secondo la sarta, modificarlo. Possiamo rifiutarci di pagare? Grazie.”







La realizzazione dell’abito nuziale commissionata ad una sarta è sottoposta alla disciplina del “contratto d’opera”, secondo cui il committente può recedere dal contratto, anche se l’esecuzione dell’opera è già iniziata, ma deve indennizzare il prestatore d’opera delle spese, del lavoro eseguito e del mancato guadagno.


Pertanto, considerato che la sarta ha già realizzato l’abito che le era stato commissionato, e nel caso in esame non si può parlare di prestazione divenuta impossibile per causa non imputabile ad alcuna delle parti – non essendo tale la gravidanza -, il committente è tenuto al pagamento del compenso pattuito.






Erminia Acri-Avvocato

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