Cari e onorevoli signori...
di Mariano Marchese  ( marianomarchese1@gmail.com )

19 luglio 2006

Cari e onorevoli signori che da poco siete al timone del carrozzone targato Italia vorrei rivolgervi una domandina semplice, semplice: non vi siete resi conto di avere un tantinello esagerato, il 4 luglio scorso, approvando il decreto legge Bersani-Visco? Peccato di gioventù o intento truffaldino? Ai posteri l'ardua sentenza: e che sentenza! Sarò pure un umile avvocato di periferia ma il vostro benedetto decreto disorienta la mia pur scarsa intelligenza; si paventava con spavalderia l'abolizione dell'i.v.a. sulle transazioni immobiliari poi smentita e spacciata per mero errore tecnico; avete sbandierato la liberalizzazione delle licenze dei taxisti che poi, in tutta fretta, avete provveduto a smentire; ma la bufala più grossa, a parer mio, l'avete commessa con l'abolizione delle tariffe minime degli avvocati giustificandola, addirittura, come richiesta avanzata a gran voce dall'Europa, insomma nascondendovi dietro quel ditino birichino e coprendo una marachella grossa così! Forse sarò anche di parte, ma, a tal proposito mi pare che tutte le componenti del Parlamento Europeo, con in testa il P.p.e. e il P.s.e., si siano espressi in maniera "leggermente" diversa votando una risoluzione contenente "indicazione" esattamente all'opposto di quanto da voi dichiarato! Allora, forse per onestà intellettuale, non sarebbe stato il caso di leggere gli atti di quella seduta del Parlamento Europeo ( esattamente del 23 marzo u.s.)... PER CONTINUARE LA LETTURA, CLICCARE SUL TITOLO.


...prima di affermare una panzana di tale portata e, quindi, il falso? Lo sapete che dire le bugie non è cosa buona e giusta? Personalmente approvo la posizione assunta dall’ordine nazionale forense che ha proclamato uno sciopero cosiddetto "in astensione", così come approvo in pieno il contenuto del ricorso che sarà presentato nei prossimi giorni alla Corte di Giustizia dell’Unione Europea dalla federazione che riunisce gli ordini forensi europei; con tale ricorso si contesterà anche e soprattutto la soppressione del codice deontologico dei legali che, di fatto, diventa incompatibile con il disgraziato decreto Bersani relativamente ai minimi e massimi tariffari e al divieto degli stessi di farsi pubblicità! Ma il signor Bersani si rende conto di che situazione ha creato con il varo del suo decreto legge che invece di essere una corazzata politica si è dimostrato una carretta del mare che fa acqua da tutte le parti? Ma quale genio, dico io, ha potuto prevedere per la classe forense una concorrenza a colpi di pubblicità sul prezzo della propria prestazione professionale dequalificando e umiliando un’intera categoria privandola della giusta dignità professionale? Rimanendo in tema, ha provato a immaginare il signor Bersani quali effetti determina il suo decreto sulla qualità del diritto alla difesa quando ha previsto l’abolizione delle tariffe? Non più avvocati, quindi, ma commercianti della peggiore risma ai mercati generali! Concedetemi l’ultima domanda al signorino in questione: lo sai tu, uomo di Governo, che l’Italia da qualche anno è formalmente in Europa (posso essere con lui d’accordo che non lo sia di fatto, ma questa è un’altra storia) e che proprio il Parlamento Europeo con la direttiva 5/98 ha sancito lo spazio di autonomia delle regole deontologiche professionali di ogni stato membro? Mi domando se non si voglia imitare il sig. Bossi: lui predica l’indipendenza della Padania dal resto di un’Italia mangiona e sprecona mentre Bersani, forse, ha già suonato la carica per l’indipendenza di un’Italia alla deriva dalla civiltà targata Europa: che Dio ci salvi da questo Governo!

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