Schiavi senza catene...
di Giorgio Marchese  ( direttore@lastradaweb.it )

4 giugno 2016



Come affrancarsi?


 

Counseling, per una vita migliore

Come bisogna programmare ed organizzare la propria vita per non vivere come "schiavi senza catene"?

"Sono trascorsi ormai dodici mesi; hai guadagnato la tua libertà". "Preferisco restare con voi". "Ma ormai sei un uomo libero, non hai più l’obbligo di rischiare la tua vita qui con noi". "Bene, liberamente decido di restare". "Sono onorato di poter combattere accanto ad un uomo come te!" Questo è uno dei tanti passi tanto significativi quanto suggestivi del film "Il patriota" di Roland Emmerich interpretato da Mel Gibson, uscito nelle sale cinematografiche nel 2000 e ambientato nella Carolina del Sud del 1776, durante la guerra di indipendenza combattuta fra i coloni americani e i soldati della Gran Bretagna. In base ad una legge speciale, veniva concessa agli schiavi di colore la possibilità di riscattare la propria libertà con una ferma militare di dodici mesi. Alcuni di loro, però, continuarono di spontanea volontà a combattere per garantire l’affrancamento di tutti, dal colonialismo britannico.

A ben guardare, molti di noi corrono il rischio, in quest’epoca di diritti (apparentemente) acquisiti, di ridursi a vivere come se fossimo in condizione di schiavitù, non in grado di gestire il proprio tempo, per i troppi impegni da onorare. Come si risolve questa situazione paradossale? Cominciando, innanzitutto, a valutare la possibilità di realizzare dei programmi di vita più rispondenti alle effettive necessità personali e della propria famiglia. Quindi, individuando gli obiettivi che valga la pena perseguire, decidendo quanto impegno profondervi e per quanto tempo, stabilendo il rapporto costo / beneficio e, infine, avendo cura di mantenere un margine di manovra che ci consenta gli eventuali correttivi da apportare. Solo così saremo in grado di avere sufficientemente le idee chiare per scegliere di investire il nostro tempo "a occhi aperti", rispettando la nostra naturale propensione a cercare sempre nuove mete, senza andare incontro a cattive sorprese.

"Dobbiamo andare e non fermarci, finché non siamo arrivati. Dove andiamo? Non lo so... ma dobbiamo andare" (Jack Kerouac).

 

Giorgio Marchese - Medico Psicoterapeuta / Counselor - Presidente Neverland (Scarl - No Profit - ONLUS) - 27 giugno 2012.

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