Cos’è la psicologia dello sviluppo.
di Sara Rosaria Russo  ( info@lastradaweb.it )

4 luglio 2007






Per genitori e addetti ai lavori.


Cosa è la "psicologia dello sviluppo"

La "psicologia dello sviluppo" ha origini relativamente recenti (primi anni dell’ottocento) e nasce non come scienza sistematica, ma come fenomeno di "osservazione".

Molti studiosi, all’inizio, si sono concentrati sull’osservazione del comportamento dei propri figli, per poi ricavare dati utili dall’interpretazione delle motivazioni.

Chi ha tracciato un solco in tal senso, diventando una pietra miliare, è stato un biologo francese di nome Piaget (con l’osservazione e lo studio dei suoi tre figli) e una figlia d’arte: Anna Freud.

In un secondo tempo, si è cominciato a dare molta importanza all’utilizzo dei test (validi ancora oggi) ma, per una completa valutazione psicodiagnostica, bisogna giungere alle più moderne acquisizioni della psicologia ad indirizzo dinamico che ci forniscono gli strumenti per una completa mappatura della personalità.

La "psicologia dell’età evolutiva" o "psicologia dello sviluppo" comincia a studiare lo sviluppo dell’essere umano a partire dal suo concepimento, nell’organismo materno e fino alla maggiore età (tarda adolescenza)

Lo studio e l’approfondimento di questa disciplina serve a capire l’importanza di una corretta impostazione di comportamento nei confronti del bambino, fin dal periodo intrauterino: ogni essere umano, infatti, "porta in sé ogni sua ricchezza" sotto forma di potenzialità da coltivare, sviluppare ed esprimere nel miglior modo possibile.

Scopriremo insieme, quindi, il valore che assume, nella vita di ognuno, il rapporto che si crea con i propri genitori.

Nell’analizzare le leggi biologiche che regolano l’evoluzione ed il progressivo sviluppo delle caratteristiche somatiche e psichiche dell’organismo, gli esperti prendono in considerazione determinate fasi di crescita che diventeranno dei punti di riferimento per lo studio dell’essere umano in "crescita":

  1. periodo blastemico (dalla fecondazione alla fine della seconda settimana di vita intrauterina);
  2. periodo embrionale (dalla terza settimana alla fine del primo trimestre di vita intrauterina);
  3. periodo fetale (include il secondo ed il terzo trimestre di vita intrauterina);
  4. prima infanzia

  • età neonatale (primi 15 giorni di vita)
  • età del lattante (fino al sesto mese)
  • età del divezzamento (fino al secondo anno di vita)

  1. seconda infanzia (dal terzo al sesto anno di vita)
  2. terza infanzia - adolescenza (dal settimo anno di vita alla pubertà e oltre)

  • preadolescenza
  • adolescenza
  • postadolescenza (fino a 18 anni)

Quella dell’adolescente, è un’età molto delicata e difficile, dal momento che rappresenta un periodo di transizione in cui si passa dall’introiezione "passiva" di messaggi genitoriali, alla creazione di proprie convinzioni sulla base di un’analisi critica degli apprendimenti, a confronto con i messaggi sociali "allargati".

A rendere più complessa la situazione, interviene lo sviluppo dei caratteri sessuali primari (comparsa della peluria pubica, sviluppo delle dimensioni dei genitali maschili e femminili con "attivazione" fisiologica, etc.), poi di quelli secondari (comparsa della barba, allargamento del torace e restringimento del bacino nei maschi, lo sviluppo del seno e l’allargamento del bacino) e, infine, di quelli terziari che comprendono una radicale trasformazione psicologica: ecco spiegati i motivi per cui, con il termine ADOLESCENZA, si intende età di passaggio.

Alcuni autori, hanno definito l’adolescenza "fase del gambero spogliato". Il bambino viene paragonato ad un gambero "vestito" del proprio carapace (lamina crostacea). Durante la fase adolescenziale è come se si perdesse questa crosta (che rappresenta le difese psicologiche) e si "buttasse" nel mondo, nelle ostilità, a subire molte frustrazioni: se l’adolescente è cresciuto in una famiglia preparata, supera tale momento "con qualche ammaccatura", altrimenti corre il rischio di "soccombere" (avvicinandosi al fumo, alle droghe, alla piccola delinquenza, etc.)

Il prossimo argomento del nostro "cammino didattico", ci vedrà impegnati nell’analizzare l’evoluzione nella famiglia, nel corso dei tempi.

 

Sara Rosaria Russo

Psicologa Psicoterapeuta - direttore SFPID

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