Ipotalamo, ipofisi e Sistema neurovegetativo.
di Giorgio Marchese  ( direttore@lastradaweb.it )

3 luglio 2004






Fra mente e corpo.


 

Neuroscienze - 3

L’anima è piena di stelle cadenti: ognuno può desiderare sempre il meglio per sé (Victor Hugo)

Osservare gesti, comportamenti ed emozioni, ha affascinato da sempre chi ha ritenuto che, la complessa macchina umana, fosse attivata da qualcosa di più del semplice metabolismo meccanicistico. Nel tempo, col progredire degli studi, si è potuto osservare che l’organismo esiste in quanto tre grandi strutture (Sistema nervoso, sistema endocrino e sistema immunitario) dialogano tra loro creando sinergie ed equilibri compensatori. La vita comincia all’interno degli atomi del DNA di ogni cellula. Infatti, le microparticelle (protoni, neutroni ed elettroni) subiscono trasformazioni (dal punto di vista strutturale e di movimento) in base ai messaggi ricevuti dal mondo esterno. Tali trasformazioni vengono "registrate" nella macromolecola del DNA e, a seguito di ciò la cellula, da una parte, elaborerà una strategia operativa e, dall’altra, andrà a costituire l’elemento della catena di tessuti, organi e apparati che lavoreranno in sinergia costruttiva. È chiaro che, ovviamente, a seconda della localizzazione topografica (dai muscoli alla Corteccia Cerebrale o all’Ipotalamo) gli elaborati saranno via via sempre più complessi.

In questo lavoro scientifico, ci occuperemo di osservare ed analizzare tre strutture importanti del Sistema Nervoso, responsabili dei meccanismi di elaborazione, verifica e trasmissione di emozioni: Ipotalamo, Ipofisi e Sistema Nervoso Vegetativo.

Brevi cenni sul sistema nervoso

Il sistema nervoso, sede delle capacità più avanzate dell’intelletto, regola sia le funzioni della vita di relazione (quelle cioè che mettono in rapporto il nostro organismo con il mondo che lo circonda), sia quelle della vita vegetativa (che riguarda il funzionamento "silenzioso" di organi e apparati).

Distinguiamo:

  • il Sistema Nervoso Centrale (composto dal cervello e dal midollo spinale);
  • Il Sistema Nervoso Periferico (composto organi sensoriali e fasci di fibre nervose che trasportano informazioni nei centri importanti del Sistema Nervoso);
  • Il Sistema Nervoso Vegetativo, simpatico e parasimpatico, (localizzato alla base del cervello, nel tronco encefalico e nel midollo spinale).

Questa classificazione però, non va osservata come una differenziazione rigida, in quanto le fibre nervose collegano strettamente i vari sistemi tra loro consentendo, in tal modo, la coordinazione delle loro funzioni.

Come abbiamo visto, il Sistema Nervoso Centrale continua con il midollo spinale posto nella colonna vertebrale. Il midollo sensibilmente più piccolo del canale vertebrale, è avvolto dalle meningi al cui interno circola il liquor che agisce da cuscinetto fluido. Il midollo è costituito da una parte centrale, sostanza grigia, circondata dalla sostanza bianca da cui partono le fibre nervose. Simmetricamente da una parte e dall’altra del midollo, fuoriescono i nervi spinali che sono 31 paia e vanno ad innervare la pelle e i muscoli del corpo. Il midollo rappresenta un’importante via di transito dei messaggi nervosi. Ed entriamo, a questo punto, nel merito di quanto ci siamo proposti.

L’Ipotalamo: 4 grammi di "importanza" per compiti "eccezionali"!

Se dovessimo valutarlo in base alle dimensioni fisiche sottostimeremmo le sue molteplici funzioni. La sua organizzazione neurale è organizzata in circa una dozzina di "nuclei" di cellule che si coordinano fra loro.

La cosa particolare da rilevare, rispetto alle altre strutture cerebrali è che l’Ipotalamo, almeno nella sua costituzione anatomica, è sostanzialmente simile in tutti i vertebrati. Da qui ricaviamo due elementi di rilievo:

  • Nella scala evolutiva, questo particolare neuroanatomico non ha avuto bisogno di migliorarsi... è come se fosse "nato" perfetto!
  • La differenza di efficienza funzionale, nelle diverse specie viventi, è data dagli apprendimenti acquisiti, più che dall’assetto cellulare genetico. La base predisponente, infatti, è uguale per tutti; quello che cambia sono le informazioni depositate in memoria.

Le sue attività di maggiore spicco, consistono

  1. Nell’avere un ruolo di coordinazione nella gestione e nella trasmissione delle emozioni
  2. Nella gestione dell’apparato endocrino, tramite la collaborazione dell’Ipofisi
  3. Nella regolazione e coordinazione delle attività cosiddette "autonome", con il coinvolgimento del Sistema Nervoso Vegetativo (Temperatura corporea, fame e sete, ritmo sonno - veglia, funzioni sessuali, secrezione acida dello stomaco, etc.).

Per svolgere tutte queste funzioni, l’Ipotalamo prende informazioni sia dall’interno che dall’esterno dell’organismo.

All’interno, determina connessioni con il Sistema limbico (che elabora informazioni e "dialoga" con il Sistema Neuroendocrino e quello Neurovegetativo) tramite Amigdala e Ippocampo (la via di collegamento fra Ipotalamo e ippocampo è costituita da un fascio di fibre chiamato fornice) e con la Corteccia tramite il Talamo (Che è un punto di smistamento di informazioni). Inoltre, verso il basso, è connesso con il midollo allungato e con il midollo spinale: quindi dialoga bene con il Sistema Nervoso Autonomo.

Dall’esterno, tramite il Nucleo soprachiasmatico, l’Ipotalamo riceve il segnale della luce e del buio che gli consente di regolare gli orologi biologici interni.

Discorso a parte merita il suo collegamento con l’Ipofisi.

La ghiandola ipofisaria si trova allocata al centro della base cranica, all’esterno dell’encefalo, all’interno della fossa ipofisaria del corpo dell’osso sfenoide, chiamata anche "sella turcica".

Questo collegamento è reso possibile perché una porzione dell’Ipotalamo costituita da fibre nervose e vasi sanguigni e identificata come Eminenza mediana, attraversa la barriera ematoencefalica, fuoriesce dall’area cerebrale e va a costituire la parte posteriore della ghiandola ipofisaria prendendo il nome di Neuroipofisi. Lo stretto rapporto fra queste due strutture (Ipotalamo e Ipofisi) che finiscono col diventare, in parte, una sola (Ipotalamo e Neuroipofisi) realizza una connessione forte fra Sistema Nervoso, Sistema Endocrino e Sistema Immunitario, il che garantisce la regolazione dei processi vitali fondamentali.

L’Ipofisi, "ghiandola regina", a cavallo fra tre grandi apparati.

Alla Neuroipofisi si collega, anteriormente, l’Adenoipofisi che, a differenza della precedente, è composta da tessuto ghiandolare ed è "governata" dall’Ipotalamo tramite una serie di ormoni (definiti "releasing factors" - Fattori di rilascio) che giungono attraverso il circolo sanguigno ipotalamo - ipofisario e stimolano l’Ipofisi a secernere ormoni che attiveranno ghiandole endocrine (tiroide, surreni, pancreas, ovaie, etc.) e organi non strettamente endocrini (ad esempio, i reni) a svolgere le proprie mansioni.

Chi scorge una differenza tra spirito e corpo non possiede né l’uno né l’altro. (Oscar Wilde)

Anche se non è possibile separare la parte psichica da quella corporea, se ci soffermiamo ad analizzare il tutto in termini scientifici di alto profilo, è comunque legittimo domandarsi quale sia il confine fra le zone responsabili degli elaborati di pensiero complessi e le regioni anatomo - funzionali più adibite al controllo ed alla gestione delle attività organiche (comunque, sempre supportate da una capacità cellulare di elaborare strategie vitali).

Quali sono le vie dove transitano emozioni, stati d’animo e ricordi?

Due sono le ipotesi ufficialmente più accreditate. G. Edelman nel suo lavoro "Sulla materia della mente", descrive due grandi vie di connessione:

  • la tronco-encefalica-limbica-autonoma da una parte;
  • la talamo - corticale dall’altra.

La prima è legata a comportamenti affettivi, sessuali, consumatori, di difesa e alla regolazione di alcuni fenomeni vitali di tipo vegetativo (frequenza cardiaca, respiratoria, digestione, sonno ecc) e "dialoga" con il sistema endocrino attraverso la produzione di ormoni che impiegano minuti o ore per raggiungere il bersaglio. La seconda invece, rappresenta un sistema sviluppato per ricevere segnali dai recettori sensoriali e per inviare ai muscoli volontari. Le attivazioni avvengono più velocemente rispetto alla via precedente perché sfruttano i neurotrasmettitori. I due sistemi hanno il loro collegamento fondamentale nel Talamo, stazione fondamentale per la circolazione delle informazioni vengono dal basso e dall’alto, dalla periferia e dalla corteccia.

Secondo J. W. Papez, osservando l’organizzazione anatomica e funzionale del cervello, è possibile ipotizzare che gli impulsi nervosi partano dalla corteccia cerebrale e raggiungano l’Ipotalamo passando attraverso i giro del Cingolo e dell’Ippocampo. Dall’Ipotalamo i messaggi potrebbero ritornare alla Corteccia passando per il Talamo. Si realizzerebbe, in questo modo, uno scambio di informazioni che verrebbe via via sempre più verificate prima di essere trasmesse.

Il Sistema Nervoso Vegetativo

Nel tronco encefalico e nel midollo spinale, originano le comunicazioni nervose con gli organi interni e le ghiandole (sistema nervoso autonomo o neurovegetativo). Il sistema nervoso autonomo controlla le funzioni della vita vegetativa in modo automatico ed inconsapevole, apparentemente senza controllo della volontà, al contrario dell’altro sistema che è chiamato di relazione perchè riceve informazioni dagli organi di senso, dai recettori del dolore e della temperatura ed invia le sue informazioni al sistema muscolo - scheletrico. Questa distinzione tra componente autonoma e volontaria viene sempre messa in discussione da valenti studiosi che affermano che i due sistemi non sono due entità separate, bensì strettamente connesse e talvolta sovrapposte. Quasi tutte le funzioni viscerali, che sono sotto il controllo neurovegetativo, possono essere controllate volontariamente dopo un opportuno addestramento. La tecnica che viene usata nei laboratori occidentali si chiama biofeedback. Tutto ciò è possibile grazie ai collegamenti molto stretti tra aree del cervello ipotalamo e tronco encefalico in particolare, e sistema nervoso autonomo.

Il Sistema Nervoso Vegetativo è diviso in due grandi sezioni:

  • Simpatico;
  • Parasimpatico.

Il Simpatico emerge dalla parte centrale del midollo spinale, dalla prima vertebra toracica fino alla terza, quarta lombare. Il Parasimpatico, invece, è costituito da due gruppi di fibre nervose collegate alle due estremità della colonna: in alto abbiamo la parte craniale e in basso quella sacrale. La caratteristica principale del Sistema Nervoso Vegetativo è che le fibre nervose non arrivano direttamente negli organi che innervano, ma si arrestano prima e formano delle sinapsi con altri neuroni in strutture chiamati gangli (formazioni nodulari costituite da cellule nervose) da cui fuoriescono altre fibre nervose che arrivano all’organo. La parte simpatica del sistema forma gangli molto vicini alla colonna vertebrale che, succedendosi dall’alto al basso e unendosi tra loro tramite fibre longitudinali, costituiscono un vero e proprio tronco chiamato catena paravertebrale. Quella parasimpatica invece, forma sinapsi molto distanti dalla colonna e quindi più vicine agli organi che va ad innervare.

La gran parte degli organi interni viene innervata sia dal simpatico che dal parasimpatico. La loro azione è per lo più antagonista. Il simpatico svolge azione eccitatoria e preparatoria allo stress, per esempio produce un aumento della frequenza cardiaca, un aumento della pressione arteriosa, una mobilitazione delle riserve di energia del corpo. Il parasimpatico, invece, svolge un’azione rilassante. Tutte le fibre del parasimpatico usano come mediatore chimico l’acetilcolina che viene usata dal simpatico solo per le sue fibre pre-gangliari. Per le post-gangliari il simpatico usa l’adrenalina e la noradrenalina. La porzione midollare del surrene riceve solo l’innervazione simpatica con fibre nervose che non si interrompono cioè non formano gangli. Le fibre arrivano direttamente a delle cellule chiamate cromaffini che producono catecolamine.

Azione del sistema neurovegetativo - Schematizzazione

 

Organi

Simpatico

Parasimpatico

1)

Cuore

eccita, aumenta il polso

paralizza, diminuisce il polso

2)

Pressione sanguigna

ipertensione

ipotensione

3)

Vasi

costrizione (non sui vasi del cuore)

dilatazione

4)

Bronchi

dilatazione

costrizione

5)

Esofago

rilassamento

costrizione

6)

Peristalsi gastrica e intestinale

inibizione

eccitamento

7)

Attività secretiva gastrica

diminuzione

aumento

8)

Vescica1

ritenzione urina

emissione urina

9)

Genitali

vasocostrizione

vasodilatazione (erezione)

10)

Pupille

dilatazione, midriasi

restringimento, miosi

11)

Rima palpebrale

dilatazione

restringimento

12)

Gh. salivari

scarsa e densa

abbondante e fluida

13)

Gh. sudoripare

scarsa e densa, sudore freddo

abbondante e fluida

14)

Fattori Eccitanti

adrenalina, efedrina

colina, istamina, muscarina, pilocarpina

15)

Fattori Paralizzanti

ergotossina, ergotamina

atropina

1 Rispettivamente per inibizione e contrazione del muscolo detrusore e contrazione e rilassamento dello sfintere interno

Nel prosieguo del nostro cammino, durante le prossime "puntate", avremo modo di addentrarci, progressivamente, nelle zone più "nobili" del cervello e verificheremo le interazioni con il mondo circostante: BUONA ATTESA!

Un’opera d’arte è soprattutto un’avventura della mente. (Eugène Ionesco)

 

Bibliografia

  • F. Bottaccioli: Psiconeuroimmunologia - Red Edizioni - Como 1995
  • Giovanni Russo: La Psiche Umana - Sovera Ed. - Roma 1994
  • M. F. Bear / B. W. Connors / M. A. Paradiso: Neuroscienze - Masson S.p.A. - Milano 2003
  • Valerio Monesi: Istologia - Piccin - Padova 1982
  • L. Cattaneo: Anat. del Sist. Nervoso Centrale e Periferico dell’uomo - Monduzzi Ed. - Bologna 1984
  • G Edelman: Sulla materia della mente - Adelphi - Milano 1993
  • E. R. Kandel: Principi di neuroscienze - CEA - Milano 1994
  • H. Reichert - Neurobiologia - Zanichelli - Bologna 1993

 

Dr. Giorgio Marchese - Docente di Fisiologia Psicologia c/o la Scuola di Specializzazione in Psicoterapia ad Indirizzo Dinamico - Roma 2004

 

Si ringrazia Rosa Maria de Pasquale per la collaborazione nella stesura del dattiloscritto

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