HOME - GLI AUTORI - LE SEZIONI - VIDEO - LINK
 

Inviaci un tuo articolo

Partecipa anche tu !
Scrivi un articolo

   Cerca nel nostro archivio:
La Siciliana ribelle.
di Lucio Garofalo  ( l.garofalo64@gmail.it )

9 agosto 2016



Rita Atria.


Pochi conoscono la vicenda di Rita Atria, raccontata dal film di Marco Amenta, "La siciliana ribelle", uscito nel 2009 nelle sale cinematografiche. Il film si ispira alla tragica storia di questa ragazza, figlia di un boss mafioso ammazzato nei primi anni ‘80. Rita fu testimone oculare dell’omicidio del padre e, pochi anni dopo, fu ucciso anche suo fratello. Per vendicarli Rita decise di denunciare gli assassini. Grazie alla sua collaborazione con la magistratura, in particolare con il giudice Paolo Borsellino che diventò un secondo padre, fu possibile arrestare i mafiosi da lei accusati ed intraprendere un’inchiesta sull’ex sindaco di Partanna, paese natio di Rita.

Il 26 luglio di ogni anno si commemora la figura di Rita Atria, che a 18 anni si suicidò gettandosi dal balcone al settimo piano della palazzina di Roma dove abitava segretamente. Accadde una settimana dopo la strage di via d’Amelio del 19 luglio 1992, in cui furono massacrati il giudice Borsellino e la sua scorta. La scelta di collaborare con la giustizia aveva spinto Rita in uno stato di estrema solitudine socioaffettiva.

L’omicidio di Borsellino fu fatale.

Per infangare la memoria di Rita anche dopo la sua morte, la madre, che l’aveva già ripudiata in vita, ne violò la lapide a colpi di martello. Ciò che mi preme rinnovare è il coraggio interiore e la forza morale di questa "novella Antigone", "eroina" dei nostri tempi, che rinunciò alla sfera dei suoi affetti più cari pur di realizzare il proprio ideale di giustizia. In un’epoca in cui i simboli e gli eroi dell’anti-mafia sono personaggi del calibro di Falcone, Borsellino, Peppino Impastato, figure minori come Rita Atria, sono eclissate o spinte ai margini della memoria collettiva.

Il gesto di chi sacrifica tutto nel nome di un ideale impone un ragionamento sul tema dell’omertà sociale, cioè la tacita complicità con chi delinque. Nel gergo mafioso chiunque infranga il codice dell’omertà per far luce su una verità, è disprezzato come "infame". L’infausta catena omertosa è la sovrastruttura culturale su cui si erge il potere terroristico delle mafie.

La frase che esprime meglio l’omertà sociale è: “non vedo, non sento, non parlo”. Da qui il ricorso intelligente al linguaggio, che può comunicare un gesto di rottura contro il silenzio dell’omertà, della complicità mafiosa, complicità con il crimine economico-politico. Il verbo della verità offre un modello educativo improntato a codici non costrittivi ed oscurantistici, bensì aperti e democratici. In linea teorica, la parola può spezzare le catene del pregiudizio, dell’ignoranza, dell’indifferenza e dell’ipocrisia sociale derivanti dal codice omertoso. Antonio Gramsci scriveva che “la verità è sempre rivoluzionaria”.

Il linguaggio della verità è di fatto sovversivo e giova alla causa della libertà e della giustizia sociale, nella misura in cui modifica comportamenti che ci opprimono e ci indignano. Le parole che testimoniano un altro modo di intendere e costruire i rapporti interpersonali, improntati ai principi della solidarietà, della libertà, della giustizia e della convivenza democratica, offrono una modalità alternativa rispetto all’ordine omertoso della mafia e, per estensione, rispetto all’oppressione coercitiva esercitato dalla potente criminalità economica del capitalismo. Il delitto, il cinismo, l’ipocrisia, l’inganno, la sopraffazione, la violenza terroristica sono elementi intrinseci al sistema di potere mafioso, ma si iscrivono nella natura più intima dell’economia capitalistica.

La logica mafiosa è insita nella struttura stessa del modello affaristico, liberistico, imperialistico che imperversa in ogni angolo del pianeta, ovunque riesca ad insinuarsi l’economia di mercato e l’impresa capitalista con i suoi atroci misfatti.

Ciò che varia è solo il grado di mafiosità, di irrazionalità, o di aggressività terroristica dell’imprenditoria capitalista. C’è chi sopprime fisicamente i propri avversari, come nel caso delle "onorate società", e chi ricorre a mezzi solo apparentemente meno rozzi e più raffinati, ma altrettanto crudeli, pericolosi e spregiudicati.

Non a caso, Honoré de Balzac scrisse: "Dietro ogni grande fortuna economica si cela sempre un crimine".

Lucio Garofalo


SERVIZI
Home
Stampa questo lavoro
(per una stampa ottimale si consiglia di utilizzare Internet Explorer)

Segnala questo articolo
Introduci il tuo nome:
Introduci email destinatario:

STESSA CATEGORIA
Agire si... ma come?
Telecomunicazione Malsana
Il ruolo dell sinistra...
Nuove amministrazioni?
Lettera aperta al Presidente della Repubblica.
Accozzaglie politiche.
SturmTrump...
Ieri, la Wehrmacht...
Riflessioni sulla campagna elettorale in corso.
Queste inutili Olimpiadi?
Appello al voto.
La scuola italiana...
La Scuola odierna...
La buona Scuola.
Una soluzione diplomatica per la crisi irachena
Risolvere la crisi....
IL FETICCIO DEI NOSTRI TEMPI:
Occhio al caffè, quando è in eccesso
Polveri nocive...
Cambiare il mondo senza prendere il potere
DELLO STESSO AUTORE
Ieri, la Wehrmacht...
L’anno che verrà...
Renzi...
L’emergenza neve e il solito scaricabarile delle responsabilità.
Accozzaglie politiche.
Il Corvo...
Il pericolo per la Democrazia.
Dopo i blitz di Cortina e Milano...
Bullismo scolastico...
Qualche riflessione su Test INVALSI...
Il re è nudo.
La medicina amara del dottor Monti.
Se il buongiorno...
Violenza...
I 59 anni della Rivoluzione cubana.
Il Cinema...
Nella nuova Scuola...
Sulla povertà.
Il ruolo dell sinistra...
Diario di un maestro.
ARCHIVIO ARTICOLI
Rubriche
Settore Legale
Medicina, Psicologia, Neuroscienze e Counseling
Scienza & Medicina
Emozioni del mattino - Poesie
Economia, Finanza e Risorse Umane
Cultura
Parli la lingua? - DIZIONARI ON LINE
Proverbi e Aforismi
Al di là del muro! - Epistole dal carcere
Editoriali
Organizza il tuo tempo
PROGETTO SCUOLA
La Finestra sul cortile - Opinioni, racconti, sensazioni...
Legislazione su Internet
Psicologia della comunicazione
La voce dei Lettori .
Filosofia & Pedagogia
Motori
Spulciando qua e là - Curiosità
Amianto - Ieri, oggi, domani
MUSICA
Il mondo dei sapori
Spazio consumatori
Comunità e Diritto
Vorrei Vederci Chiaro!
News - Comunicati Stampa
Una vita controvento.

PROPRIETARIO Neverland Scarl
ISSN 2385-0876
Iscrizione Reg. Stampa (Trib. Cosenza ) n° 653 - 08.09.2000
Redazione via Puccini, 100 87040 Castrolibero(CS)
Tel. 0984852234 - Fax 0984854707
Direttore responsabile: Dr. Giorgio Marchese
Hosting fornito da: Aruba spa, p.zza Garibaldi 8, 52010 - Soci (Ar)
Tutti i diritti riservati


Statistiche Visite
Webmaster: Alessandro Granata


Neverland Scarl - Corso di formazione