Pensieri
degli anni difficili
Cammino,
come da tempo ormai non faccio più e, all’improvviso, mi
ritrovo ad apprezzare, fino in fondo.
Lo
sguardo proiettato fino a dove può, … torna a me il
sorriso.
La
musica al risveglio.
Il
risveglio nella musica dei ricordi, una fiammella di sentimento si
riaccende e riporta a me tutto quanto è stato.
La
prima vera corsa in bicicletta sulla strada del mare, quando si
fuggiva in silenzio allo sguardo degli adulti. Mi guardo per la prima
volta dall’esterno e nella breve vita dei miei allora pochi
anni un pensiero diverso da tutti gli altri. Ma non per questo meno
bello. Una nuova consapevolezza che mi accompagnerà per
sempre.
Torno
velocemente a casa. Ho bisogno della penna. Poco è bastato per
fare scattare in me la necessità di scrivere, comunicare senza
inibizioni né pentimenti.
Il
mare trasparente mi accoglie nelle sue onde senza travolgermi, al
contrario dondolandomi, sollevandomi e invitando a guardare in alto.
Il
sole nel punto del cielo più alto riscalda coi raggi la
superficie. Imparo e per tutta la vita.
Il
profumo del pulito, il silenzio nel rumore, la terra ferma dietro
l’onda più alta.
L’importanza
della tristezza. Solo quando si unisce alla gioia dà i suoi
frutti ben sperati e si fa conoscere. Mi commuovo come una bambina,
forse anche più, di fronte la visione di una storia
fantasticamente narrata e rappresentata.
Tutto
ciò che non si vede, tutto ciò che realmente accade
dentro. Se la conoscenza è superiore si apprezza molto di più.
Il
valore della consapevolezza, l’importanza di comprendere fino
in fondo, senza appesantire, al contrario accompagnandosi alla
leggerezza e lontano dalla superficialità.
Brina
trasformata in gocce trasparenti e dense attraverso cui guardare il
mondo. Nitido e brillante appare in ogni particolare.
Sapessi
quante volte …
Penso
all’allegria che condisce i bei rapporti. La possibilità
e la voglia di trasferire con la dolcezza delle parole. Alle carezze
dedicate, a quelle inaspettate. Ai muri che aprono brecce lasciando
entrare.
Agli
autunni del risveglio.
Pagine,
pagine a parlare, guardandosi nelle righe, a scoprire lo stato
d’animo più nascosto, ritrovarsi nel piacere delle
parole.
Mi
batte il cuore. Sento battere forte il mio cuore, di emozione. Versi,
musica a ritroso, veloce come il passato più lontano.
Il
piacere di riaprire gli occhi e godere del paesaggio che si offre, i
colori tersi degli sprazzi di cielo fra le nuvole dense, le striature
di rosso pastello del tramonto più bello, il magico
scricchiolio dell’autunno.
Le
cose belle della mia vita anche nella nostalgia della stagione appena
trascorsa, nel ricordo dell’estate, nella speranza in quello
che verrà.
Sul
fondo del vaso la soluzione a tutte le angosce.
Mi
addormento di improvviso, lasciando aperta la porta ai sogni più
belli, a qualsiasi cosa possa darmi serenità nel ricordare e
certezze nel futuro.
Continuo
a sonnecchiare nel calore della stanza, da sottofondo le voci amiche
nelle parole ritrovate. Il calore della sicurezza mi avvolge
morbidamente, accogliendo ogni parte del mio corpo.
La
freschezza all’imbrunire.
Torno
stanca ma contenta, una lunga e vecchia corsa nel profumo del verde
inumidito, riconosco in ogni passo la sensazione della terra
calpestata più volte, lo sguardo al cielo a vederlo tutto
intero.
Nei
visi delle persone che incontro la consapevolezza nel riconoscere il
motivo che ci unisce. Sempre uguale, sempre quello.
Fernanda
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