HOME - GLI AUTORI - LE SEZIONI - VIDEO - LINK
 

Inviaci un tuo articolo

Partecipa anche tu !
Scrivi un articolo

   Cerca nel nostro archivio:
L’accoglienza...
di Vincenzo Andraous  ( vincenzo.andraous@cdg.it )

4 luglio 2015






... e il rispetto delle regole.


Migranti, perseguitati, rifugiati, Rom, Sinti, parti di uno stesso universo, ma distanti e differenti tra loro, una umanità non convergente ma spesso diametralmente opposta e contraria. Come operatore sociale ho visto, ho ascoltato, ho toccato con mano il degrado umano, quello con l’alzo zero nei riguardi di una dignità colpita a morte. Come uomo della strada ho osservato il cambiamento indotto nelle persone dalla miseria, fino a farle diventare marionette in balia del più prepotente. Come cittadino abituato a leggere la realtà che vivo, non posso non obiettare ogni forma di letteratura analfabeta, che vorrebbe sindacare l’indicibile, programmare il vuoto di valori e progettare futuro, senza però fare i conti con il passato.

Popoli migranti con tradizioni e culture, con il proprio carico di disperazione e violenza insita nei bisogni disattesi, popoli e persone non meno malavitose di altre, in guerra tra poveri non meno di altri.

Fare sociologia di comodo è affermare che i migranti, come i rifugiati, sono tutti vuoti a perdere, corpi da rifiutare, che tutti i Romeni rapinano, che i Sinti sono tutti ladri, che i Rom sono l’ultima linea non più sanabile della convivenza civile, una etnia a parte, esclusa dai soliti esclusi.

Chissà, forse è davvero così, ma quando i fatti di sangue scatenano la caccia all’uomo, sono accadimenti gravi non perché commessi da un miserabile, straniero o meno che sia, sono gravi perché si tratta di reati incomprensibili e quindi inaccettabili, sono gravi perchè partoriti nel degrado, deprivato di ogni valore umano. Quando si legano e torturano a morte due anziani pensionati inermi per estorcere loro del denaro, quando si “ butta via “ a morte una donna indifesa, quando si violenta brutalmente una bambina, quando si costringe l’innocente al suicidio, l’infamia è identica, non cambia di una virgola, con la differenza che a seconda dei protagonisti coinvolti si scatenata la voglia pazza di rogo, oppure poco più di una alzata di spalle.

Da uomo avvezzo al vicolo cieco, debbo dire che l’ingiustizia sta tutta nel dimenticare che non esiste preferenza o privilegio per quanti agiscono senza possedere neppure un vago senso della dignità, per quanti non conoscono traccia di compassione. In questo tempo ove c’è grande sperpero di parole valigia, è necessario sfatare i luoghi comuni, non cadere nella pratica del licenziare un problema, lasciandone aperti altri peggiori, come l’accettazione di campi e baracche del crimine, o altre “periferie” esistenziali dove nascondere l’irripetibile. Risolvere la questione significa rimuovere le cause, forse occorre non rimanere indifferenti fino a quando la prossima tragedia ci toccherà nuovamente da vicino, forse occorre non consentire più forme di segregazione sociale, e fare accoglienza dove è davvero possibile, costruendo promozione umana nel riconsegnare autorevolezza alla norma scritta, quella che tutela la persona, con la propria dignità, e colpisce chi non s’adegua al rispetto degli altri.


Vincenzo Androus - Counselor, Tutor Comunità "Casa del Giovane" Pavia

SERVIZI
Home
Stampa questo lavoro
(per una stampa ottimale si consiglia di utilizzare Internet Explorer)

Segnala questo articolo
Introduci il tuo nome:
Introduci email destinatario:

STESSA CATEGORIA
Un futuro chiamato Tommaso...
Macerie umane e speranze.
Drogarsi...
Quando il Male aggredisce il Bene...
Natale...
Pedagogia del servire
Dall’ultima fila...
Neppure come cattivo maestro...
Quella pedata...
Grazia... in offerta speciale!
Fare prevenzione...
Eroi di cartone.
Indulto e progetti inevasi...
Indulto...
Natale...
La Pasqua
Pił infantilizzati di quando sono entrati.
Natale 2015
Il popolo del volontariato.
Nell’angolo che non intendiamo vedere...
DELLO STESSO AUTORE
Io, ho smesso di fumare!
Un futuro chiamato Tommaso...
Al voto...
Fare prevenzione...
Disvalori dell’indifferenza.
Omertą non sta a solidarietą
Giuda accanto a noi.
I bambini non si toccano mai.
La dignitą smarrita.
Bulli con le spalle al muro.
Moralitą, Onorabilitą, Incorruttibilitą (Una crescita condivisa).
Sodoma o Gomorra? (tra bullismo e babygang)
La paura...
Domande, che salvano la vita, pił delle risposte.
Come rumore di carta sfogliata.
Che nessun dorma.
Droga...
Schiaffi in faccia al futuro.
La partita della fiducia e dell’amicizia.
In ricordo di Fabrizio de André.
ARCHIVIO ARTICOLI
Rubriche
Settore Legale
Medicina, Psicologia, Neuroscienze e Counseling
Scienza & Medicina
Emozioni del mattino - Poesie
Economia, Finanza e Risorse Umane
Cultura
Parli la lingua? - DIZIONARI ON LINE
Proverbi e Aforismi
Al di lą del muro! - Epistole dal carcere
Editoriali
Organizza il tuo tempo
PROGETTO SCUOLA
La Finestra sul cortile - Opinioni, racconti, sensazioni...
Legislazione su Internet
Psicologia della comunicazione
La voce dei Lettori .
Filosofia & Pedagogia
Motori
Spulciando qua e lą - Curiositą
Amianto - Ieri, oggi, domani
MUSICA
Il mondo dei sapori
Spazio consumatori
Comunitą e Diritto
Vorrei Vederci Chiaro!
News - Comunicati Stampa
Una vita controvento.

PROPRIETARIO Neverland Scarl
ISSN 2385-0876
Iscrizione Reg. Stampa (Trib. Cosenza ) nĀ° 653 - 08.09.2000
Redazione via Puccini, 100 87040 Castrolibero(CS)
Tel. 0984852234 - Fax 0984854707
Direttore responsabile: Dr. Giorgio Marchese
Hosting fornito da: Aruba spa, p.zza Garibaldi 8, 52010 - Soci (Ar)
Tutti i diritti riservati


Statistiche Visite
Webmaster: Alessandro Granata


Neverland Scarl - Corso di formazione