Pensieri
degli anni difficili
Nascerà.
La qualità della vita.
È
vero che alcuni legami profondi sono indissolubili. Quelli che sono
già lì ad aspettare il giorno in cui vieni al mondo e,
anche se non sai cosa ti toccherà vivere, li abbracci come
fosse la cosa più naturale del mondo. È la cosa più
naturale del mondo.
Con
passione.
Le
mie mani armonicamente si muovono nella realizzazione di qualcosa
che, spero, possa portare serenità nella frattura. Un modo per
colmare e tenere stretti quei lembi che spesso si allontanano
rivelando il vuoto che c’è dentro. Un vuoto che mai
riuscirò a colmare? Ma è proprio vero? Oppure le parole
che condiscono i sentimenti saranno state sufficienti?
Con
una punta di dolore mi accorgo che ho perso uno sguardo dentro un
punto. Il caro amico punto, sorridevamo qualche anno fa. Insieme. So
bene che più passa il tempo e meno facilmente riusciremo a
riagganciare.
Come
dell’aria che respiro. Di cos’altro si può avere
più bisogno?
Una
settimana di emozioni, forti ma delicate al tempo stesso. Quella
intensità tenera che lascia però un segno indelebile.
Una
scia lungo le strade. Un pensiero pieno, stretto nelle lacrime.
Lascio andare.
Solo
in due. Riusciremo a trovare il giusto incastro come lasciava
intravedere?
Un’altra
riga, un’altra pagina.
È
vero, non si sa mai cosa si vorrebbe scrivere. La mano va da sola e
dipinge sulle righe. Può essere con o senza fantasia, ma senza
alcuna costrizione alla libertà.
Difficile
da realizzare.
Mi
sporgo fuori, un po’ oltre e riesco a vedere da domani. Quello
che c’è un po’ più in là, senza
nessuna previsione, ma con certezza quasi assoluta. Certe cose si
sentono ad un punto tale che si vedono anche prima.
Prima
di …
No,
questa è però di domani. Il prima sarà un’altra,
un po’ più complicata, di sicuro.
Ogni
giorno. Non esiste un giorno senza che il mio pensiero senta la
necessità di esprimersi fuori. Fuori di me. Può anche
restare sospeso nell’aria che respiro, dentro le solite
certezze che fanno i punti fermi della mia vita. Le tengo strette.
Un
contrasto sgargiante su uno sfondo sfumato.
Da
domani.
Cercherò
di non dormire. Il tempo assume sempre più un valore
indispensabile e necessario. Vivo ogni istante, respiro tutti i
momenti senza più correre ormai. È arrivato il tempo di
gustare con lo sguardo soffermando gli occhi sui colori, sulle forme,
su ogni cosa mi attraversa.
Due
momenti separati da un lasso di tempo lungo e sufficiente a
delimitare due fasi. Importanti ma separate. Eppure, percorrendole,
l’una sembra sfumare nell’altra senza alcuna linea netta
a separare.
Ogni
angolo da vivere. Vorrei poter tornare avendo la certezza di aver
visitato tutto quello che ho intorno, di aver ascoltato quante più
musiche, di aver respirato l’aria di tutte le strade ho
percorso.
Un
sapore nuovo, una luce improvvisa, odori sempre antichi.
E
così ce ne andiamo stringendoci la mano, guardandoci negli
occhi, sapendo bene cosa c’è dentro.
Decido
di avanzare un altro po’, portando con me sempre il mio
quaderno.
Si
avvicina sempre più il tempo dei profumi intensi e penetranti.
Sfoglio
con sorpresa. Una luce brilla a ricordare.
Fernanda
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