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Da domani.
di Fernanda Annesi  ( fernanda_65@yahoo.it )

18 novembre 2014






Di cos’altro si può avere più bisogno?


Pensieri degli anni difficili

Nascerà. La qualità della vita.

È vero che alcuni legami profondi sono indissolubili. Quelli che sono già lì ad aspettare il giorno in cui vieni al mondo e, anche se non sai cosa ti toccherà vivere, li abbracci come fosse la cosa più naturale del mondo. È la cosa più naturale del mondo.

Con passione.

Le mie mani armonicamente si muovono nella realizzazione di qualcosa che, spero, possa portare serenità nella frattura. Un modo per colmare e tenere stretti quei lembi che spesso si allontanano rivelando il vuoto che c’è dentro. Un vuoto che mai riuscirò a colmare? Ma è proprio vero? Oppure le parole che condiscono i sentimenti saranno state sufficienti?

Con una punta di dolore mi accorgo che ho perso uno sguardo dentro un punto. Il caro amico punto, sorridevamo qualche anno fa. Insieme. So bene che più passa il tempo e meno facilmente riusciremo a riagganciare.

Come dell’aria che respiro. Di cos’altro si può avere più bisogno?

Una settimana di emozioni, forti ma delicate al tempo stesso. Quella intensità tenera che lascia però un segno indelebile.

Una scia lungo le strade. Un pensiero pieno, stretto nelle lacrime. Lascio andare.

Solo in due. Riusciremo a trovare il giusto incastro come lasciava intravedere?

Un’altra riga, un’altra pagina.

È vero, non si sa mai cosa si vorrebbe scrivere. La mano va da sola e dipinge sulle righe. Può essere con o senza fantasia, ma senza alcuna costrizione alla libertà.

Difficile da realizzare.

Mi sporgo fuori, un po’ oltre e riesco a vedere da domani. Quello che c’è un po’ più in là, senza nessuna previsione, ma con certezza quasi assoluta. Certe cose si sentono ad un punto tale che si vedono anche prima.

Prima di …

No, questa è però di domani. Il prima sarà un’altra, un po’ più complicata, di sicuro.

Ogni giorno. Non esiste un giorno senza che il mio pensiero senta la necessità di esprimersi fuori. Fuori di me. Può anche restare sospeso nell’aria che respiro, dentro le solite certezze che fanno i punti fermi della mia vita. Le tengo strette.

Un contrasto sgargiante su uno sfondo sfumato.

Da domani.

Cercherò di non dormire. Il tempo assume sempre più un valore indispensabile e necessario. Vivo ogni istante, respiro tutti i momenti senza più correre ormai. È arrivato il tempo di gustare con lo sguardo soffermando gli occhi sui colori, sulle forme, su ogni cosa mi attraversa.

Due momenti separati da un lasso di tempo lungo e sufficiente a delimitare due fasi. Importanti ma separate. Eppure, percorrendole, l’una sembra sfumare nell’altra senza alcuna linea netta a separare.

Ogni angolo da vivere. Vorrei poter tornare avendo la certezza di aver visitato tutto quello che ho intorno, di aver ascoltato quante più musiche, di aver respirato l’aria di tutte le strade ho percorso.

Un sapore nuovo, una luce improvvisa, odori sempre antichi.

E così ce ne andiamo stringendoci la mano, guardandoci negli occhi, sapendo bene cosa c’è dentro.

Decido di avanzare un altro po’, portando con me sempre il mio quaderno.

Si avvicina sempre più il tempo dei profumi intensi e penetranti.

Sfoglio con sorpresa. Una luce brilla a ricordare.

Fernanda



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