Pensieri degli anni difficili
Ultimi giorni dell’anno. Di
un anno che visto da ogni angolazione, e qui non c’è niente di personale, è
stato fuori da...
Gli eventi che
interferiscono sul corso della vita. La sensazione che predomina è
l’immutabilità delle cose. Immagino delle situazioni scarsamente verificabili
e, quando avvengono, mi sento fortificata e nello stesso tempo sgretolata.
Ho letto da qualche parte
che il problema sta sempre tutto nelle aspettative, nella delusione che
scaturisce da quello che ci aspettiamo dalle cose e dagli altri.
Intanto quest’oggi, ultima
domenica dell’anno, il sole non ne ha tradita nessuna e si è messo
prepotentemente a riscaldare splendendo dall’alto. Mi ha sussurrato, non
proprio a bassa voce, la sua imponente presenza, tirandomi giù dal mio letto
dove ho combattuto per gran parte della notte fra la stanchezza e la debolezza
dei pensieri e, mi ha invitata.
Esco, come un tempo. Nella
mente solo il desiderio del cerchio di verde popolato da chi, come me, ha
deciso di respirare volando.
In questo istante.
Un’altra giornata grigia,
densa di umidità a riempire offuscando la possibilità di qualsiasi paesaggio
all’orizzonte. Si alternano passandosi amichevolmente la mano: la luce ed il
buio, senza creare alcuna confusione, semmai armonicamente smussare le
spigolosità di questa vita.
Un occhio a quello che ormai
è andato.
Cosa porteremo con noi, cosa
lasceremo indietro? Ma ne abbiamo veramente voglia?
Difficile, questa fine
dell’anno è veramente difficile.
Sbircio attraverso il vetro
di separazione e quello che appare mi conduce nel passato, ma nello stesso
identico momento mi viene da tornare, come quando, veramente poco tempo fa,
appena arrivata avevo voglia di scappare.
Ho sempre bisogno di sapere
che c’è una finestra oltre la quale ho la possibilità di allungare il mio
sguardo, nello stesso modo in cui correndo le gambe mi sostengono sollevandomi
e lasciando sulla pelle l’ebbrezza del volo che si congiunge con la libertà. La
mia libertà.
Al risveglio.
Ancora deve venire. Il sonno
conciliatore, che cerca ogni essere umano quando si trova nella tempesta del
momento, faticherà ad arrivare, ma, come vuole ogni legge di Natura, arriverà
sorprendendo quanti di noi, all’ultimo momento, stavano ormai per perdere la
speranza. E tutto tornerà a splendere e a brillare. La fatica sarà l’energia
che alimenta, lo sforzo la forza propulsiva, il coraggio la costanza.
Una preghiera. Provo a
recitare ad alta voce affinchè mi sentano, fino a
dove ho desiderio che la mia voce giunga, con in mano almeno una di certezza.
Lente, le parole provano ad
uscire liberando quell’ansia che mai come in questo momento anticipa ogni
respiro.
Al risveglio. Tutto assumerà
un sapore nuovo oppure avremo imparato a gustare ogni pietanza? Imparare
apprezzando.
Il valore della vita.
Orgogliosa dell’eredità che ho ricevuto ne faccio tesoro, ora più che mai,
forse solo in questo istante mi è chiaro cosa ho ricevuto in dono, quello che
possiedo.
Un raggio di brillante luce
sull’oscurità dei pensieri sfreccia a catturare.
Incontro nel caso la
possibilità e resto incredula e piacevolmente sorpresa. Siamo veramente
arrivati a quel crocevia delle emozioni di cui si chiacchierava a lungo pochi
anni fa.
Sempre non dimenticando di
sognare: un sollievo nelle radici della Terra, un ricordo a trattenere il
passato, il più grande salto nel futuro.
Un buon anno
Fernanda