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L’acqua, a tutte le piantine.
di Fernanda Annesi  ( fernanda_65@yahoo.it )

27 agosto 2012






Farò la cosa giusta?


 

Pensieri degli anni difficili

 

Profondo, come il mare quando ci si allontana dalla riva senza più volerla vedere. Profondo, come l’azzurro del cielo quando l’aria finalmente tersa schiarisce gli orizzonti. Profondo, come lo sguardo che accarezza e vuole essere accarezzato.

Chiusa all’interno delle mie paure, senza più nemmeno la sicurezza delle cose che mi appartengono. Una tempesta emotiva si abbatte su di me, perdo il contatto con la realtà e cerco di fuggire senza troppo sforzarmi. Mi assecondo.

Farò la cosa giusta?

Le condizioni estreme che ci ritroviamo a vivere non aiutano in questo tumultuoso momento.

Mi fermo a ripensare.

Le notti calde a respirare l’odore del mare andato, la sorpresa nel cuore della tarda ora, l’affetto sprigionato e immediatamente ricatturato.

Si, è vero, tutto deve uscire fuori ma... lentamente senza alcuna forzatura.

Un graffio inaspettato segna un solco sulla mia pelle. Difficilmente andrà via, lascerà una riga rossa a ricordare un momento di incredulità, un momento di nessuna possibilità di difesa. Sprovveduta e senza parole. Solo un graffio, era solo un graffio.

Quando nasce il sole. Volgo lo sguardo al primo orizzonte del mattino e, senza rendermene conto, riesco ad oltrepassare. Il silenzio della giornata imminente mi investe di pensieri, parole non espresse e sentimenti in rapida crescita.

Una prima fase segna l’inizio di un rapido cambiamento. Me ne accorgo con facilità, senza dover trovare una spiegazione a tutti i costi. Lo accolgo così come viene. Forse è quello che cercavo, da tanto ed ora, finalmente, a me.

Un brivido di freddo imprevisto. Ricomincio a correre, ma un pizzico di dolore mi trattiene obbligandomi a circondare la velocità del pensiero.

L’acqua, trasparente si muove sotto i miei passi. L’ombra del mio corpo proiettata sullo sfondo. Mi fermo a guardarla.

Sempre più spesso ormai. La consapevolezza del giorno dopo è ormai qui nella mia anima. Non provo più alcuna paura.

Uno sguardo al cielo, uno al sole che sta per nascere, alla luna che si addormenta alle mie spalle dopo una intensa notte, complice di giovani amori, ricchi di dolci carezze.

Ancora. Il desiderio di riprovare si fa sempre più forte. Va via il bisogno e trova sempre più spazio la serenità, il piacere di respirare senza alcuna costrizione. Arrivano quei soliti colori che si diffondono dolcemente in ogni ambiente a ricordare lo scandire del tempo, il ripetersi non ossessivo degli eventi naturali, il piacere di ascoltare una nuova musica.

Mi piacerebbe svegliarmi nel momento in cui il sole sta per nascere. Una carezza con lo sguardo e insieme percorrere un altro tratto di strada. Senza parole, solo pensieri.

L’acqua a tutte le piantine. Ha albergato nei miei pensieri per tutti questi giorni di faticosa libertà. Alla fine, come previsto, ritrovo l’allegria nell’anima, l’energia nel mio corpo quando forse è un po’ tardi. Sono sfuggite alcune cose, altre hanno preso un’altra strada, forse meno tortuosa anche se non prevedibile. Giro su me stessa e guardo tutto intorno. Ogni cosa sembra chiamarmi e chiedere attenzione. I sentimenti si colorano, rinvigorendosi.

 

Fernanda

 

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