Crisi economica ed esistenziale.
di Giorgio Marchese  ( direttore@lastradaweb.it )

di Giovanna Conforti  (  )

16 maggio 2012



Un aiuto concreto per chi soffre. Anche per gli imprenditori in difficoltà.


Counseling Good News

D: Chi si rivolge a Neverland?

R: Tutte le persone che ritengono di non riuscire a realizzarsi, in una maniera completa o, comunque, adeguata; coloro i quali sono alla ricerca di una prima occupazione, oppure di un’altra occupazione perché non hanno potuto mantenere ciò che stavano facendo, dal punto di vista lavorativo, o che hanno difficoltà interpersonali, nell’ambito familiare o, addirittura, fin dal periodo scolastico. Infatti, molto spesso, una buona programmazione, dal punto di vista esistenziale comincia prima nella famiglia e poi, soprattutto nella Scuola, perché è lì che si dovrebbero chiarire le idee fondamentali per sapere, almeno in teoria, che cosa ci aspetta una volta usciti nella Società: quali sono le nostre attitudini e come fare per riuscire a farle sposare con ciò che la gente vorrebbe da noi, in quanto soggetti che si avviano alla produttività.

D: Quanto, l’attuale crisi economica, è responsabile anche di questo disagio esistenziale?

R: Già il termine crisi, identifica un fattore che evidenzia un momento di transizione, quando da una posizione si passa ad un’altra ma non si è ancora arrivati; per cui è chiaro che non ci sono più punti di riferimento e tutto quello in cui si poteva credere prima, anche se in maniera relativamente ristretta, ridotta, comunque non c’è più. La crisi è responsabile ed è un amplificatore dei disagi, perché il disagio è un termine di derivazione mista greca e latina che significa perdita dell’agio cioè, prima stavo comodo, anche se facevo poco, poi non sto più comodo e mi rendo conto anche, del fatto che, questa scomodità, comunque deriva dal fatto che non mi ero adeguatamente programmato.

Se entro in crisi, economicamente, socialmente e, quindi, anche psicologicamente nel rapporto con me stesso, tutto si amplifica e, perdendo ogni riferimento, poi non so come fare per uscirne. Ma, la crisi stessa, e lo dicevano personaggi come Albert Einstein può diventare un fenomeno veramente importante per riuscire ad applicare al meglio e al massimo tutto quello su cui pensavamo di non poter contare ed è qui che entra in gioco il nostro lavoro che vede impegnati professionisti, colleghi medici, psicologi e soprattutto counselor, perché non vogliamo dare l’impressione di incontrare, contattare individui da un punto di vista clinico. Si, ci sono persone che hanno dei disagi che possono andare anche oltre la depressione, ma ci sono molti altri individui che generano ansia come conseguenza oggettiva di difficoltà: quindi sembra eccessivo suggerire un percorso che preveda un’applicazione terapeutica classica, dal punto di vista della psicoterapia, ad esempio.

Il counseling, invece, è un’applicazione, un atteggiamento e una forma professionale che serve a indurre la persona a capire come tirare fuori il meglio di sè considerandosi nella norma anche quando è in difficoltà.

D: C’è una fascia di età particolarmente colpita dal disagio esistenziale, o è universale?

R: Ogni fascia di età ha le sue precipue difficoltà, partendo dagli adolescenti (che si affacciano alla vita e cominciano a capire quali sono le misure da dover prendere... e nei confronti delle quali si sentono inadeguati, ma hanno alle spalle una famiglia), alle persone che hanno appena messo in piedi una famiglia, a quelli che si trovano avanti negli anni, ma non a sufficienza per poter andare in pensione (che vedono svanire alcuni obiettivi, alcune ipotesi di lavoro), per finire a coloro che, a fine ciclo lavorativo, non riescono a trovare qualcosa per cui la loro vita abbia ancora un senso. A tal proposito abbiamo pensato di presentare un progetto, anche ad uffici specifici della comunità europea per avere un finanziamento (da devolvere completamente al progetto) per coinvolgere più fasce sensibili possibile:

  • le persone avanti negli anni, i cosidetti anziani, per aiutarli a conoscere il computer in maniera tale da riuscire a fare delle ricerche atte alla captazione di lavoro via internet;
  • i giovani (e i meno giovani) che, poi, attraverso il Telefono Amico, possano rivolgersi a noi e vengano aiutati dai nonni.

Quindi, dai nonni ai nipoti e, questo, è qualcosa che ci auguriamo di poter riuscire a mettere in campo al più presto.

D: Ecco, dicevamo assistenza anche telefonica, vogliamo ricordare i recapiti per chi si vuole rivolgere al centro Neverland.

R: Allora c’è un numero, che è gratuito, c’è soltanto il costo della telefonata del proprio operatore: 0984 / 1716076 ed è attivo tutti i giorni dal lunedì al sabato dalle 09:00 alle 13:00 e dalle 14:00 alle 18:30.

D: Tornando un po’ alle persone che si rivolgono a Neverland, c’è una storia in particolare, esemplare che ci può raccontare che disegna un po’ una situazione che può essere simile anche ad altri soggetti? Naturalmente rispettando la privacy, senza fare i nomi!

R: Ce n’è più di una. Però, quello che a noi colpisce, dal punto di vista umano ed emotivo, è quando, dall’imprenditore (che cerchiamo di aiutare dal punto di vista psicologico, di counseling ma anche legale e fiscale per potergli spiegare sino a che punto spingersi senza rischiare, anche dal punto di vista legale, in maniera tale da non avere troppe difficoltà economiche oltre che psicologiche), alla mamma di famiglia, al padre di famiglia, all’impiegato, o allo studente... quando, concludendo le nostre telefonate, ci dicono: "non credevamo che ci si potesse confrontare con una persona che pur non vedendola perché c’è un telefono quindi c’è il buio, teoricamente davanti, ha saputo comprendermi, accettarmi, non criticarmi, non consigliarmi ma indurmi a riflettere. Ecco, questo ci riempie di felicità e di senso della vita.

D: Questa situazione di disagio che provano le persone, sono loro stesse a riconoscerlo o magari anche grazie all’aiuto di altre persone, in famiglia o gli amici cioè, c’è una consapevolezza del disagio?

R: Più c’è crisi, nella Società, più ci sono difficoltà in famiglia... e più, ogni individuo applica meglio le capacità e le facoltà che la nostra corteccia cerebrale ci dà; riflettendo, ci si rende conto di non riuscire. Allora, non è più tempo (e questo è evidente e lo si consapevolizza con sufficente chiarezza) di nascondersi dietro vittimismi. Questo non è l’inizio di una fine ma, semmai, è l’inizio di qualcosa che ti porta a capire che devi cercare di fare in modo di venire a capo della situazione in maniera tale che comincerà una nuova forma esistenziale che, finalmente, ci farà diventare qualcosa di diverso.

Mi viene in mente un afosisma famoso che, più o meno, dice così: "A determinate condizioni, quello che il bruco chiama fine del mondo il resto del mondo lo chiama farfalla".

Ecco, ci piace lanciare questo tipo di messaggio affinché la gente, prima di compiere qualsiasi gesto, anche quelli che non drovrebbe compiere, ci rifletta, provi a chiamarci per, poi, vedere la vita in un altro modo.

Questa è l’intervista rilasciata, il 15.05.2012 alla rubrica mattutina del TG3, Buongiorno Regione. Si è discusso, come è evidente, dell’azione (soprattutto di Counseling) a sostegno di chi si trova ad aver grattato il fondo del barile, umanamente, economicamente, moralmente.

Accanto a quello che, quotidianamente si realizza, a sostegno di chi soffre, col nostro Telefono Amico, si è pensato, in questo particolare periodo storico, di fare un ulteriore passo avanti, spinti da notizie come quelle sotto riportate:

  • 09 Aprile 2012 : una 32enne tenta di togliersi la vita nell’astigiano perchè disoccupata tra troppo tempo.
  • 5 APRILE 2012: Un artigiano edile cinquantatreenne viene trovato morto, impiccato, all’interno di una abitazione che stava ristrutturando, nel centro di Savona. Sono i colleghi a scoprire il corpo senza vita.
  • 4 APRILE 2012: Un imprenditore di 59 anni si uccide sparandosi un colpo di fucile a Roma: ai familiari lascia una lettera in cui attribuisce il suo gesto ai problemi economici. Il 59enne era titolare di un’azienda in fallimento.
  • 2 APRILE 2012: Un corniciao di Centocelle, a Roma, si uccide impiccandosi. L’uomo era schiacciato dai debiti.
  • 29 MARZO: Un operaio edile marocchino di 27 anni si dà fuoco davanti al municipio di Verona. Il ragazzo, che non percepiva lo stipendio da 4 mesi, si cosparge il corpo di benzina dandosi fuoco alle gambe e alla testa durante un presidio di protesta a pochi metri dall’Arena, in piazza Bra. Provvidenziale l’intervento dei carabinieri della Compagnia di Verona che, impegnati nel servizio di ordine pubblico disposto in occasione del presidio, spengono le fiamme utilizzando un drappo dei manifestanti e i guanti in dotazione. L’uomo viene trasportato in ospedale.
  • 28 MARZO 2012: Un muratore di 58 anni, nato in provincia di Caserta ma residente a Ozzano Emilia, si dà fuoco nella sua auto in via Nanni Costa, non lontano dall’Agenzia delle Entrate di Bologna. L’uomo viene ricoverato in prognosi riservata nel reparto di rianimazione del centro grandi ustionati di Parma: ha ustioni gravissime su tutto il corpo. All’interno dell’abitacolo vengono trovati una lettera indirizzata alla moglie e un’altra indirizzata all’Agenzia delle Entrate, in cui l’uomo spiega di aver sempre pagato le tasse e chiede di lasciare stare la propria consorte. Dopo alcuni giorni di agonia, l’uomo muore in ospedale.
  • 27 MARZO 2012: Un imbianchino di 49 anni si lancia dal balcone a Trani perchè da tempo non riusciva a trovare un posto di lavoro.
  • 23 MARZO 2012: Un imprenditore di 44 anni si impicca con una corda legata a un carrello elevatore nel capannone dell’azienda di cui era socio. Succede a Cepagatti, nel pescarese. Il suo corpo viene trovato dai dipendenti. Il gesto dell’uomo sarebbe legato a motivi economici: sembra che la ditta avesse problemi finanziari.
  • 21 MARZO 2012: A Crispiano, in provincia di Taranto, un uomo di 60 anni, disoccupato da due anni e invalido civile, a causa dello sconforto per le precarie condizioni economiche, si rinchiude nello sgabuzzino della propria abitazione e tenta il suicidio impiccandosi. La moglie, non vedendolo più in casa e notando la porta del ripostiglio chiusa a chiave, si preoccupa e telefona ai carabinieri e tra grida e lacrime chiede il loro aiuto. Grazie all’intervento dei carabinieri e del personale del 118 l’uomo viene salvato.
  • 20 MARZO 2012: Un uomo di 53 anni, residente in provincia di Belluno, a Sospirolo, viene trovato senza vita, impiccato, in una baracca dietro alla sua abitazione. Da qualche tempo era in difficoltà economiche non riuscendo a incassare alcuni crediti. Il gesto estremo è maturato dopo che l’uomo è stato multato e si è visto sequestrare l’auto per guida senza patente.
  • 15 MARZO 2012: Una donna di 37 anni tenta il suicidio per aver perso il lavoro in provincia di Lucca. La vittima ingerisce del liquido per sgorgare gli scarichi, un prodotto fortemente tossico, e finisce in ospedale.
  • 9 MARZO 2012: Un commerciante di 60 anni, in provincia di Taranto, durante la notte si toglie la vita impiccandosi in contrada ’Ciaurrò, nella Marina della cittadina jonica. La causa del gesto è da attribuirsi a problemi di natura economica.
  • 9 MARZO 2012: Un falegname di 60 anni si toglie la vita a Noventa di Piave (Venezia) per motivazioni riconducibili a problemi di carattere sia economico che personale. L’uomo lascia una lettera prima di compiere il folle gesto con una corda recuperata in azienda.
  • 27 FEBBRAIO 2012: A Verona un piccolo imprenditore edile, dicendo di vantare crediti con vari clienti per circa 34mila euro, si presenta in banca chiedendo un prestito di 4mila euro. L’uomo, un 50enne titolare di un’impresa edile, vistosi negare il prestito dalla sua banca, verso cui era già debitore, esce dalla filiale e si cosparge di alcol tentando il suicidio. I carabinieri della Compagnia di Verona, intervenuti sul posto lo salvano.
  • 26 FEBBRAIO 2012: Un imprenditore si toglie la vita impiccandosi nel capannone della sua ditta, in provincia di Firenze. Il cadavere viene trovato dai famigliari. All’origine del gesto le preoccupazioni dell’uomo, 64 anni, per la crisi economica che aveva investito la sua azienda: questo il senso del messaggio lasciato dall’imprenditore in un biglietto ritrovato accanto al corpo. L’uomo si impicca con una corda a una trave del capannone.
  • 21 FEBBRAIO 2012: Un piccolo imprenditore trentino, oppresso dai debiti, cerca di suicidarsi gettandosi sotto un treno merci, nei pressi della stazione ferroviaria di Trento. Viene salvato dal tempestivo intervento di agenti.
  • 15 FEBBRAIO 2012: A Paternò, in provincia di Catania, un imprenditore 57enne si uccide impiccandosi in preda alla disperazione a causa dei debiti della sua azienda. Il cadavere viene rinvenuto in un capannone in un deposito di proprietà della ditta della quale era titolare.

Perché dicono "basta" quelli che decidono di non continuare? (tratto da SOS - Soccorso Occorre Subito)

Per suicidio (dal latino suicidium, sui occidio, uccisione di se stessi) si intende l’atto col quale un individuo si procura volontariamente e consapevolmente la morte.

Immaginiamo un piccolo imprenditore, un artigiano, un operaio o chiunque abbia provato a mettersi duramente in gioco, con l’unico obiettivo di realizzare qualcosa, attraverso cui potersi autoaffermare e riuscire ad ottenere, correttamente, la stima degli altri: principalmente, quella dei propri figli...

Ora, togliamo, a costui, la possibilità di vedere coronato il sogno della propria vita (l’onorabilità, la rispettabilità, la possibilità di continuare ad esercitare i propri diritti attraverso l’applicazione al proprio lavoro): di fronte alla prospettiva di perdere la cosa per cui ha combattuto da sempre, cos’altro potrebbe fare? Cosa c’è, in quel momento di più drammatico di un intero progetto esistenziale svanito e, magari, neanche per colpa propria?

"La disperazione stessa, per poco che duri, diventa una sorta d’asilo nel quale ci si può sedere e riposare" (Charles Saint - Beuve)

E allora, come aiutare chi non ha più motivo, per continuare?

Facendogli capire che, in una Società priva di alcun sano valore di riferimento, non ha senso morire per onore. Anche perché, in simili contesti, bisogna inquadrare la situazione sovrapponendola alle ambientazioni tipiche delle Società prossime al tracollo (come l’Italia, appunto, alla vigilia dell’otto settembre 1943): oltre quel punto, non ci saranno più suicidi, perché non ci sarà più alcun valore se non quello di provare a sopravvivere. E allora, chiunque si trovi in situazioni "limite" dovrebbe chiamare a raccolta le persone care e proteggerle, per come può, dalle "schegge" fuori controllo: è così che si torna a sentirsi utili e, quindi, importanti.

Come pensiamo di articolare il nostro obiettivo?

  • Supporto psicologico agli imprenditori in crisi, agli esodati e a chiunque rischia di perdere il proprio posto di lavoro
  • Consulenza tecnica alle PMI e agli imprenditori in difficoltà
  • Orientamento al lavoro per disoccupati/inoccupati

Quali sono i destinatari?

  • PMI
  • Imprenditori
  • Esodati
  • Disoccupati
  • Inoccupati
  • Chiunque rischi di perdere il lavoro

Le tre macroaree del progetto

  • MACROAREA 1 (SOSTEGNO PSICOLOGICO E DI COUNSELING). L’obiettivo è quello di fornire ascolto, attraverso una rete di psicoterapeuti, psicologi e counselor, messi a disposizione da Neverland Scarl e Neverland (Medicina, Psicologia, Mediazione e Counseling) No Profit. Gli utenti (imprenditori, esodati, inoccupati/disoccupati e chiunque si trova in crisi con il proprio lavoro) potranno contattare il numero amico 0984. 1716076 ed essere supportati gratuitamente e in forma anonima, oppure prenotarsi, allo stesso numero, per colloqui gratuiti, peer to peer, con gli esperti.
  • MACROAREA2 (SUPPORTO TECNICO). Obiettivo di questa macroarea è fornire consulenze tecniche (economiche-finanziarie-legali) alle Pmi e agli imprenditori che vivono momenti di difficoltà economica. In relazione agli aspetti tecnico-legali, si fa presente che, per coloro i quali ne facciano espressa richiesta, Neverland No Profit può contare, in questo progetto, sull’esperienza di noti professionisti, anche a livello nazionale, che sono in grado, dopo aver raccolto le giuste informazioni, di fornire risposte adeguate alle problematiche rappresentate che possono così essere affrontate dall’imprenditore/fruitore con più consapevolezza e con margini di risultati positivamente apprezzabili sul piano della gestione dei vari conflitti e dei diversi problemi

I Consulenti saranno messi a disposizione da Neverland No Profit e l’utente potrà prenotarsi contattando il numero amico 0984 1716076.

  • MACROAREA3 (ORIENTAMENTO AL LAVORO). L’obiettivo è quello di sostenere i disoccupati/inoccupati attraverso un percorso di career counseling che prevede: bilancio delel competenze, redazione cv e lettera di presentazione, prove di colloquio di lavoro, motori di ricerca. Il percorso sarà tenuto da Counselor, formati presso Neverland Scarl.Gli utenti potranno prenotare il percorso contattando il telefono amico 0984.1716076.

"Come arrivano lontano i raggi di una piccola candela, così splende una buona azione in un mondo ostile". (William Shakespeare)

 

Giovanna Conforti - Counselor, Dottore in scienze della Comunicazione - Responsabile settore Progettazione e Marketing Neverland (Scarl - No Profit - ONLUS)

Giorgio Marchese - Medico Psicoterapeuta / Counselor - Presidente Neverland (Scarl - No Profit - ONLUS)

Si ringrazia sentitamente Adelina Gentile (Counselor) per la collaborazione nella stesura del dattiloscritto

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