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Abbiamo dimenticato, che cos’è la vita!
di Giorgio Marchese  ( direttore@lastradaweb.it )

15 aprile 2012






Dobbiamo reimpararlo.


Qualche anno fa, mio fratello, allora editorialista di questo Magazine, mi comunicò l’irrevocabile decisione di interrompere la collaborazione. "E’ inutile continuare denunciare, stimolare e coscienze: non cambierà mai nulla". Io stesso, con una lunga serie di editoriali alle spalle e, dopo aver scritto La fattoria degli animali, mi ero convinto del fatto che, ormai, poco o nulla, si potesse continuare a dire (senza ripetersi), per delineare l’analisi dei fatti del mondo. Durante il mio intervento, in un convegno - seminario su Fobie e ossessioni, però ho avuto modo di soffermarmi sull’importanza di recuperare il senso della vita, per andare "oltre" quello steccato fatto di paura, che ci costringe a rinchiuderci in sintomi e disturbi di vario genere. "Lo dobbiamo ricordare... glielo dobbiamo ricordare com’è bello!" - "cos’è bello, Leonard?" - "Leggi il giornale... ci sono solo notizie negative! Hanno dimenticato che cos’è la vita! Hanno dimenticato cosa significa essere vivi! E c’è bisogno che qualcuno gli ricordi che cos’è che hanno e cos’è che potrebbero perdere! Io sento il dono della vita, la gioia della vita, la libertà della vita... la meraviglia della vita!" (Oliver Sacks - Risvegli)

Questa mattina, controllando quella porta di connessione universale che è la posta elettronica, ho avuto modo di accedere (tramite un link specifico, inviatomi da una valente collaboratrice) ad un filmato fuori dal comune che, a vederlo... resti senza parole. È tutto così vero, che non ci avevi pensato. È tutto così affascinante, che tutto il resto, perde valore. Mi torna in mente una riflessione del grande Einstein: "Cento volte al giorno, ricordo a me stesso che la mia vita (interiore ed esteriore) è basata sulle fatiche di altri uomini, vivi e morti; per questo mi ripeto che, io stesso devo fare il massimo sforzo, per dare nella stessa misura, in cui ho molto ricevuto."

Mi approfondisco nella visione del filmato e giungo alla conclusione che non si deve, per forza, da giornalisti, porsi l’obbligo di informare solo su quello che non funziona.

Non posso fare a meno di concordare sul fatto che ci sono scienziati a cui dobbiamo molto, che hanno posto le basi della Fisica contemporanea: grazie a loro, ora sappiamo che tutta la materia è energia. Einstein stesso, ad esempio, ci ha spiegato che, per scoprire quanta energia c’è, in una qualsiasi sostanza, basta moltiplicare il suo peso, per il quadrato della velocità della luce (cioè, 90 miliardi). In pratica, esiste, in ognuno di noi, un Universo di forza e di possibilità!

Gli sviluppi della Fisica quantistica, però, hanno stupito ancor di più, introducendo il concetto in base al quale, l’energia stessa, possa essere una sorta di "campo cosciente".

Al di là dei fenomeni visibili, è emersa una realtà che compenetra tutto e che obbedisce a Leggi, finora sconosciute, completamente diverse da quelle cui siamo abituati. È un Universo che ci comprende e che noi "conteniamo" interamente, in una dimensione talmente vasta, da essere definita, dai Fisici, "campo delle possibilità, o probabilità".

In questo mondo quantico, due particelle di energia, pur distanti migliaia di chilometri tra loro, finiscono col trovarsi comunque, in relazione, determinando fenomeni che condizioneranno, l’andamento delle cose circostanti.

Per semplificare (e di molto) il discorso, pensiamo alle maree (movimenti di masse d’acqua, composte da particelle subatomiche), influenzate dalla posizione della Luna (pianeta strutturato, ugualmente, da particelle, capaci di generare "campi di energia gravitazionale"). Addirittura, si arriva al punto da potere immaginare queste "due" particelle, come se fossero "una soltanto".

In effetti ogni particella, ne ha una gemella che porta, però, una carica elettrica opposta. È come se, entrambe fossero monche e fuori equilibrio. Infatti, si cercano, si incontrano... e raggiungono una sorta di equilibrio perfetto, scomparendo in un "lampo" di luce.

"Noi siamo Angeli con un’ala sola: possiamo volare soltanto abbracciati" (Luciano de Crescenzo)

Il funzionamento della PET (Tomografia ad emissione di Positroni), si basa su questa realtà. Pensate che, secondo questo principio, la vita e la morte di un qualunque individuo, rappresenterebbero, per costui, i due estremi che, ad un certo punto di congiungono, chiudendo il cerchio esperienzale "imperfetto" di quell’essere umano e consentendogli di equilibrarsi in una dimensione a noi sconosciuta ma che, certamente, consente (attraverso la liberazione di un’incredibile quantità di informazioni grazie a quel processo che, ignorantemente, chiamiamo, di decomposizione) la nascita di nuove forme e manifestazioni esistenziali.

La scienza, ogni giorno di più, infatti, dimostra che, noi e il Mondo che ci circonda, siamo un tutt’uno.

In pratica, un continuo flusso di particelle che trasmettono informazioni le quali, in funzione di un "progetto" specifico (è come se il pacchetto più piccolo di energia organizzata, chiamato "quanto", già sapesse cosa deve fare), attraverso le quattro interazioni, plasmano ogni forma conosciuta (o meno) e le danno vita.

Infatti, la materia non è affatto solida: così come un’immagine riprodotta su un monitor, è solo il risultato del posizionamento, nello spazio, pixel (o bit) di informazioni.

Questo, è il MIRACOLO della vita! L’Universo è un’armonia, le sue manifestazioni... una rete di relazioni.

"In principio era il Verbo. E il Verbo era presso Dio. E il Verbo era Dio. Egli era, in principio, presso Dio. Tutto, è stato fatto, per mezzo di lui. E, senza di lui, nulla è stato fatto, di ciò che esiste". (Giovanni, 1, 1-6)

Immaginiamo con il termine "Dio", quello che vogliamo: anche il "nulla" che, in quanto pensato, è pur sempre qualcosa. Da lì, origina il "codice sorgente" che, pare, sia contenuto nel Bosone di Higgs (la più piccola particella conosciuta).

Se posizioniamo, su una lastra, una polvere metallica (o del sale) e lo sottoponiamo (seguendo una certa procedura) ad una frequenza acustica (un suono), il materiale "inerte" costruisce disegni che cambiano man mano che modifichiamo la frequenza (e, quindi, il suono: cioè l’informazione energetica)!

Le neuroscienze, da tempo, hanno dimostrato che, il cervello, funziona come una radio, generando campi elettromagnetici (dentro gli Astrociti) che si propagano (mediante i neuroni e il liquor) trasportando idee ed emozioni in tutto l’organismo e, grazie ai "neuroni specchio", da un individuo all’altro. Non è strano ipotizzare, a questo punto, che, grazie ad una sorta di ponte radio, qualcuno, in qualche parte del Mondo, possa captare (magari in maniera inconsapevole) i nostri pensieri. E noi, i suoi.

In pratica, possiamo immaginarci come un violino che viene suonato dalle forze dell’Universo: noi però, abbiamo l’onore e l’onere, di potere accordare lo strumento.

Le correnti filosofiche orientali ritengono che, il pensiero (come espressione elettromagnetica determinata e organizzata), sia potente energia che crea e plasma tutto quello che sta intorno e che, comunemente, si chiama Mondo.

La scienza, moderna, attraverso altre terminologie, sta dimostrando che, siccome tutto è energia, siamo sottoposti a delle sceneggiature di cui possiamo, in modo o nell’altro, diventare i registi.

Cari lettori, dopo tutte queste osservazioni, ci interessa ancora tanto, arrabbiarci perché un’orda di maialozzi intonsi (politici corrotti, funzionari senza scrupoli, truffatori di ogni risma, etc.), si azzuffano nella porcilaia. dimentichi del destino che, comunque, li vuole cotechini?

Si, è vero, costoro ci rendono l’aria irrespirabile e ci consumano le risorse. Ma, per trovare una soluzione, disponiamo delle meraviglie di cui si è parlato finora. E, con quelle nella testa, il futuro non potrà portarcelo via nessuno! "Se uno sogna da solo, è solo un sogno. Se molti sognano insieme, è l’inizio di una nuova realtà." (Friedensreich Hundertwasser )

"Abbiamo avuto un’estate straordinaria, una stagione di rinascita e di innocenza: un miracolo, per 15 pazienti e per noi, i loro custodi! Ma ora, dobbiamo tornare alla realtà del miracolo. Potremmo dare la colpa alla scienza e dire che è stato il farmaco a fallire o che è stata la malattia a tornare. Oppure, che i pazienti non hanno resistito alla perdita di decenni delle loro vite. La verità è che non sappiamo che cosa è andato male o che cosa è andato bene. Noi sappiamo soltanto che, allo svanire della speranza farmacologica, è seguito un altro risveglio: abbiamo capito che lo spirito dell’uomo è più forte di qualsiasi farmaco e che questo spirito ha bisogno di essere nutrito! Il lavoro, il gioco, l’amicizia, la famiglia. Sono queste le cose che contano. E noi, l’avevamo dimenticato! Le cose più semplici..." (Oliver Sacks - Risvegli)

G. M.

Si ringrazia Emanuela Governi per gli spunti di riflessione (aforismi, link, etc.): ma dove troverà il tempo per tutte queste ricerche?

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