“Salve. Sono una donna di 33 anni argentina. Vivo in Italia
(Milano) da 2 anni. Ho la spina bifida, percepisco la pensione per invalidità più l’indennita’ di accompagnamento,vorrei sapere: se trovo un lavoro cosa mi tolgono? Cordialmente. C. C.”.
Il riconoscimento dei benefici connessi allo
stato di invalidità civile, di cecità, di sordomutismo, di handicap e di disabilità sono subordinati alla presenza di precisi requisiti stabiliti
dalla legge.
La pensione di inabilità viene riconosciuta ai mutilati e invalidi civili
di età compresa tra i diciotto e i sessantacinque anni, a cui l’apposita Commissione sanitaria abbia riconosciuto una inabilità lavorativa totale (100%) e permanente e si trovino, inoltre, in stato di bisogno economico, siano cittadini italiani o degli Stati membri dell’Unione Europea o stranieri titolari di carta di soggiorno o di permesso di soggiorno e abbiano la residenza in Italia. La pensione di inabilità è compatibile anche con l’eventuale attività lavorativa, ma occorre non superare i limiti di reddito determinati annualmente per la fruizione del beneficio.
L’indennità di accompagnamento, che
può essere cumulata con la pensione di inabilità, spetta, indipendentemente dall’età e dalle condizioni
reddituali, ai soggetti con un’invalidità lavorativa totale e permanente e in condizioni di impossibilità di deambulare senza l’aiuto permanente di un accompagnatore oppure di impossibilità di compiere
gli atti quotidiani della vita senza assistenza continua. L’indennità di accompagnamento è compatibile con lo svolgimento di attività lavorativa, ai sensi dell’art.1 Legge n.508/88.
Erminia Acri-Avvocato
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