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A tutti quelli che...
di Fernanda Annesi  ( fernanda_65@yahoo.it )

26 dicembre 2010






Auguri!


Pensieri degli anni difficili.

E’ strano come quest’anno, nonostante la città appare rivestita di candido bianco, di strade calde pronte ad accogliere, di luci sorprendenti di mille colori e puntini, sembra manchi qualcosa.

Siamo tutti un po’ stanchi. Forse un po’ più stanchi. A fine anno siamo portati normalmente a fare un bilancio, un consuntivo di quello che è stato.

Un anno difficile, dentro e fuori. Quello della consapevolezza, avrebbe potuto essere dei grandi cambiamenti, ma non ho ancora capito se...

Sfoglio rapidamente fra le pagine virtuali, è una delle prime cose che mi prende al mattino. Sono ansiosa di riempire il tempo della notte che mi ha staccato dal contatto con il mondo. Cosa sarà successo? La solita pagina vorrebbe augurarmi il buongiorno, ma...

Una delle notizie in rilevanza, sistemate fra quelle più banali, quelle che ti ricordano quanto facile può essere scegliere i regali di Natale, come vanno le storie d’amore fra i personaggi del momento, quello che avviene fra chi ha deciso di prendere le redini senza arrendersi mai. Eppure lei è buttata lì, come se fosse normale parlarne così fra le sciocchezze della vita.

A tutti quelli che...

Viaggiano fra le tormente, senza preoccuparsi se ciò che torna indietro può essere sufficiente ad accumulare un po’, ma solo per il piacere di rendere contenti quelli che riescono ad avanzare lentamente.

A tutti quelli che...

Si guardano bene intorno allungando lo sguardo a tutto tondo, cogliendo il bello e anche quello che lo è un po’ di meno, ma non per questo da buttare.

A tutti quelli che...

Quest’oggi riaprono gli occhi, e per la prima volta, senza più il rimpianto di avere la certezza di aver perduto una partita importante, al contrario con la contentezza di avere colto il meglio.

Esco, in giro a comprare le ultime cose. È mattino ed è freddo. Giungo direttamente in uno dei posti che considero fra i più magici della città e mi lascio catturare da tutto quello che è intorno, inebriandomi di musica e colori, di profumi di giochi e di piacevoli emozioni. Ma, c’è qualcosa che disturba, non mi permette liberamente di annusare e godere fino in fondo. Inizia una conversazione che quasi sembra una provocazione, a voler sciogliere questa tensione, dentro sistemata in mezzo al petto, come un nodo nella gola.

Il calore. Sempre più, difficile.

Mi fortifico delle cose con cui mi lascio accompagnare. Eppure, non so questa sera non riesco ad abbracciarmi. C’è qualcosa dentro che mi sfugge, alimentando l’inquietudine.

Mi perdo innanzi l’inutilità delle parole, i comportamenti senza senso, la non sincerità nei confronti di se stessi.

Sempre meno. Forse mi basta solo prendere l’armonia da una bella melodia, il vento in corsa nella mia di corsa, l’emozione tenera che si snoda fra le dita delle mani. I rumori in sottofondo non prevalgono, anzi il silenzio basso basso fra le urla della festa predomina innalzandosi. Non riesco a non trasferire i miei pensieri sulla carta, ho ormai e sempre più bisogno di parlare col silenzio, senza voce, solo suoni deboli che dall’anima si fanno strada a voler emergere.

Ci mettiamo a chiacchierare tranquillamente. Sono curiosa di sapere come vanno gli acquisti, cosa la gente porta con sè in questi giorni, se c’è solo questa parvenza di allegria oppure è il mio stato d’animo che mi condiziona in tutto quello che vedo. Lui sorride dolcemente facendomi notare che si avverte quasi sempre quello che abbiamo dentro e lo proiettiamo senza accorgercene.

Ecco! La risposta ad un momento. Il pensiero è immediato, torna indietro ma di poco e si posa su quanto ho letto e che tanto mi ha turbato.

A tutti quelli che...

Dell’anno andato porteranno solo quello che ritengono opportuno, tralasciando dietro il superfluo, il non necessario.

A tutti quelli che...

Pur sapendo che la balla è stata grossa sono convinti che in fondo era giusto così e si lasciano accompagnare da una mesta tristezza che li trascina in alto mare.

A tutti quelli che...

Non riescono a vedere oppure fanno solo finta, per trovare uno spiraglio che li porti un poco avanti, senza troppo domandarsi.

Tu dici: importante è per sempre. E se poi mi prende l’ansia e mi va di tornare indietro? E se il per sempre si trasforma in una trappola che non mi lascia respirare? E se improvvisamente vengo ad essere catturata dall’illusione e da quello che non esiste e se per sempre non dovessi non accorgermene?

Sono piena di dubbi e di domande e contenta di esserlo, delle mie insicurezze, come quelle che mi fanno dire "non lo so" ad un caffè della prossima mezz’ora.

Qualcuno è andato via spontaneamente, qualcun altro per non deludere. Poi c’è chi voleva andare a tutti i costi e non ha potuto e forse mai lo potrà.

Curiosa la vita!

L’essere umano. Il valore ad esso dedicato assume un significato "sempre meno". Con molta freddezza si descrive sinteticamente la modalità adoperata per mettere fine. Si dimentica il senso dedicato alla vita e con altrettanta superficialità si va oltre, si conserva nell’archivio delle assurdità che fanno parte del mondo. A tacere.

È un po’ diversa quest’anno l’atmosfera, nonostante.

Di cosa abbiamo bisogno?

Non lo so, ma questa sera che sta per arrivare mi viene da tendere la mano, voglio provare la certezza di sentirla accompagnata.

A tutti quelli che...

Quando vanno a mille incantano, senza accorgersene.

A tutti quelli che...

Quando rallentano incantano, senza accorgersene.

A tutti quelli che...

Auguri

 

Fernanda

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