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La possibilità di scegliere.
di Fernanda Annesi  ( fernanda_65@yahoo.it )

4 giugno 2019






Quattro passi in un insolito giardino.


 

Pensieri degli anni difficili

 

Non era questo quello che avremmo voluto!

Che sia...

Senza freni, quest’oggi sembra che la mia macchina ha deciso di lasciarmi scivolare, lentamente però. E così forse c’è una remota possibilità che possa non farmi del male.

Ho imparato che è importante associare ad un evento che a fatica si vuole, anzi si deve portare avanti, una cosa divertente, gradevole che possa spezzare la monotonia e che dia una spinta a procedere.

Ci è veramente consentito di scegliere? Oppure le opportunità ci vengono offerte quando siamo ben distratti e così ci sfuggono senza nemmeno averle potute valutare?

Avanza timidamente all’interno di una realtà a lui sconosciuta. Gli occhi bassi ma ansiosi di guardarsi intorno. Non sono necessarie le parole, è sufficiente incontrare il suo sguardo per entrare dentro. E quello che torna indietro veramente poco si riesce a descrivere. Gli tendo la mano e provo ad accarezzare il suo viso, senza spaventarlo però. Catturo la sua attenzione cogliendo il movimento e lì lancio la mia parola. Gli sono molto vicina e percepisco il suo desiderio di lasciarsi andare. Con gli occhi, solo con lo sguardo.

Una ondata di tenerezza mi pervade e dona una carica di energia che mi sosterrà più avanti. Quando ne avrò un intenso bisogno.

Non si può sempre scegliere, pur sapendo di cosa si ha bisogno in quel momento. È una delle tante contraddizioni della vita. Si fa una distinzione fra quello che si sa essere giusto e quello di cui si avrebbe bisogno. E non stiamo parlando dei desideri.

Aspetto la rabbia con ansia, che mi scuota da questo stato di febbricitante torpore, spingendomi a riafferrare la mia vitalità e che trasporti volando verso l’azzurro del cielo. Cerco nuove parole ad uno stato d’animo sperando di camuffarlo per poterlo meglio interpretare.

Mi guardo indietro e fra le lacrime e singhiozzi che non mi appartengono vedo la strada scomparire, quasi inghiottita dalla velocità che non riesco in alcun modo a controllare.

Fermo nel passato. Si vive un po’ solo di ricordi. Chissà mai perchè alcune persone non vogliono attraversare il passato a fare un salto nel presente per poter meglio proiettarsi nel futuro!

Quattro passi in un insolito giardino, con la voglia di trovare fra i germogli di una primavera che non vuole scoppiare una motivazione in più.

Mi fermo a riflettere. Curioso come tutt’a un tratto alla porta si affacciano insieme le mie paure e sicurezze. La spalanco, facendomi un po’ violenza e lascio entrare. Con calore e con affetto trasmetto quello che più mi viene meglio e ne raccolgo immediatamente i frutti, dallo sguardo delle persone, questa sera, a me vicine.

Voglio riprovare. Ho la possibilità di scegliere.

Sempre più attratta dalle cose che non si trovano dappertutto, mi piace chi si perde nei suoi pensieri senza nascondersi. Non è facile per tutti, ma solo con chi, come te, asseconda il tempo e si ferma a guardare. Ne sono incantata.

Là, dove siamo fermi noi.

Non abbiamo voglia di avanzare né girarsi indietro a vedere quel che è stato. Immobili, lo sguardo non fisso ma un po’ perso, le palpebre leggermente abbassate in modo da lasciare filtrare la fantasia che alimenta i desideri. Mi accorgo di aver imboccato una strada che trasversalmente si è messa sul mio cammino, obbligandomi senza aver possibilità di scegliere.

Una linea di rosso intenso traspare al di là dei tetti delle case, al di sopra del frastuono del tardo pomeriggio di festa che vorrebbe volgere al termine, senza far rumore.

Il tempo passa in fretta, pur non avendone la percezione. È servito a riflettere, adagiandosi sul letto delle emozioni.

 

Fernanda (15 aprile 2010)

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